Top e Flop nel girone d’andata del Napoli: bocciati Lozano e Meret, Rrahmani e Anguissa tra i migliori

Top e Flop nel girone d’andata del Napoli: bocciati Lozano e Meret, Rrahmani e Anguissa tra i migliori

Il girone d’andata nel Napoli è giunto al termine con la sconfitta casalinga con lo Spezia (0-1). Ecco le nostre pagelle riguardo quello che sono state le prime 19 partite del campionato 2021/22 dei partenopei, che si sono classificati terzi in Serie A a 39 punti e secondi nel girone di Europa League a pari merito con lo Spartak Mosca, primo a 10 punti.

Foto: profilo Twitter Napoli
Top e Flop nel girone d’andata del Napoli: bocciati Lozano e Meret, Rrahmani e Anguissa tra i migliori

Marfella: S.V

Meret: 4; doveva essere il suo anno ed invece anche in questa stagione gli è stato preferito David Ospina. Era partito titolare, poi un infortunio rimediato in Nazionale lo ha tenuto fuori e da lì ha giocato dal primo minuto solo in Europa League. Bocciato.

Ospina: 7; malgrado l’inizio di stagione da 12o, si è preso la titolarità e sembra che nulla gliela possa togliere. La sua esperienza è fondamentale per questa squadra che in Serie A è la miglior difesa (14 gol subiti) anche grazie alle sue grandi parate. Inoltre, il come comanda la difesa, le sue uscite sicure ed il suo apporto in fase di costruzione appaiono fondamentali. Patròn.

Di Lorenzo: 7.5; con la maglia azzurra non ha saltato nemmeno un minuto, né in campionato e nemmeno in coppa. Si è sempre fatto trovare pronto che sia da terzino destro, sinistro, centrale di difesa o mediano. Lui c’è sempre stato ed ha sempre fornito prestazioni di alto livello. Pilastro.

Malcuit: 6; solo a vederlo allenarsi con la squadra nell’iniziale ritiro di Dimaro e poi la conferma, ha fatto sbottare e non poco i tifosi che già all’inizio della scorsa stagione lo avrebbero voluto il più lontano possibile da Partenope ed invece nelle poche volte che è stato chiamato in causa si è rivelato utile alla causa. Sia chiaro, non è che le sue doti siano cambiate di punto in bianco, ma se prima era incapace a difendere e si poteva apprezzare solo il suo apporto in fase di spinta, invece, adesso soprattutto nelle ultime uscite abbiamo visto un calciatore più attento in fase di non possesso, che riesce ad esprimersi meglio se posto esterno a destra di centrocampo (3-4-3 o 3-5-2) a supporto quindi di una retroguardia a 3. Progresso.

Zanoli: S.V

Costa: S.V

Manolas: 2; ha iniziato la stagione da titolare, con il supporto dei tifosi e con la fiducia di mister Luciano Spalletti, ma in campo si è sempre dimostrato insicuro fino a diventare il terzo centrale in favore di Amir Rrahmani. Da lì, fortunatamente, è sceso pochissimo in campo anche a causa di una serie di infortuni. La ciliegina sulla torta è stato il suo addio, all’improvviso, senza avvisare e nel momento in cui i partenopei si trovavano in grande momento di difficoltà difensivo. Delusione.

Rrahmani: 8; sembrava destinato ad un’altra stagione da gregario ed invece si è preso la scena pian piano fino a diventare un leader della squadra. Soprattutto con l’assenza di Koulibaly, la difesa è rimasta nelle sue mani ed ha saputo guidarla al meglio. Sergente.

Koulibaly: 7.5; era finalmente tornato il Koulibaly che eravamo abituati a vedere fino all'”Era Sarri“, che negli ultimi tre anni si era smarrito, poi un infortunio lo ha limitato e la sua assenza si è fatta sentire e non poco. Da quando all’80o minuto ha lasciato il terreno gi gioco del Mapei Stadium, la formazione napoletana ha subito 8 gol di cui 6 in Serie A. Inoltre, oltre alle doti mostrate sul campo, si è dimostrato un vero leader e capitano, perché non lo si è solo perché si ha la fascia al braccio. Roccia.

Juan Jesus: 6.5; al suo annuncio la maggior parte della tifoseria sperava fosse uno scherzo. Il club all’ombra del Vesuvio aveva avuto tutto il tempo per rimpiazzare Nikola Maksimovic ed è riuscito ad ingaggiare il 30enne di Belo Horizonte da svincolato, per di più a ridosso della prima giornata di Serie A. Nonostante tutto, il brasiliano è riuscito subito a farsi apprezzare, almeno sotto l’aspetto umano, grazie alla sua felicità dimostrata nel vestire l’azzurro e le parole d’amore scritte sia sui social, sia rilasciate in nelle diverse interviste. L’ex Roma poi tra qualche difficoltà iniziale, è cresciuto sotto l’aspetto fisico ed ha fatto anche qualche buona prestazione quando chiamato in causa. Inatteso.

Ghoulam: S.V

Mario Rui: 6; dall’1 novembre 2017 -data dell’infortunio di Fouzi Ghoulam contro il Manchester City- i tifosi sono costretti a vederlo in campo nella maggior parte delle occasioni, dato che è stato ed è l’unico terzino sinistro di ruolo del club partenopeo integro al 100%. Come gli altri anni, finora, ha alternato partite di alto livello a partite infime, in cui ha fatto trasparire tutti i sui limiti. Solito.

Anguissa: 8; al suo annuncio la domanda ricorrente tra i supporter era “ma chi è questo?“, perché, malgrado venisse dalla Premier League, in poi lo conoscevano ed invece si è rivelato un grande affare. Nonostante fosse arrivato da poche ore, Spalletti lo ha fatto giocare subito da titolare nel big match con la Juventus e da quel momento ha fatto fatica a privarsene. Malgrado l’infortunio che lo ha messo ko per cinque gare, il suo apporto è stato determinante e l’unica partita insufficiente è stata l’ultima disputata: quella contro lo Spezia. Sontuoso.

Demme: 5; doveva essere il titolare a centrocampo ai nastri di partenza, ma l’infortunio rimediato nell’amichevole con la Pro Vercelli a Dimaro ha condizionato tutto il suo cammino fin qui. Da quanto è tornato a disposizione, il tecnico di Certaldo gli ha concesso spazio, ma non è mi stato all’altezza delle prestazioni mostrate nell’anno e mezzo precedente in azzurro. Perso.

Elmas: 7; se fino alla fine dello scorso anno era considerato ‘oggetto misterioso’, non è stato di certo così quest’anno. Il macedone, malgrado sia stato schierato in molti ruoli diversi (esterno di centrocampo e di attacco, trequartista e mediano), ha sempre dato il suo prezioso contributo e non è mai apparso spaesato in campo come succedeva la maggior parte delle volte la scorsa stagione. Probabilmente la fiducia ed il minutaggio maggiore concessogli da Spalletti sono stati il carburante perfetto per far sì che potesse rendere al meglio. Diamante.

Fabián Ruiz: 7; al termine dello scorso anno, in molti lo avrebbero voluto lontano dal Napoli, per la maggior parte non era adatto al centrocampo a due, per la sua poca corsa, o da mediano, per la sua dinamicità inesistente; invece quest’anno Spalletti gli ha concesso le chiavi del centrocampo e sembra un calciatore totalmente diverso, spazzando via così tutte le critiche dell’ultima annata. Mago.

Lobotka: 7; la scorsa stagione era stato relegato in panchina, chiamato in causa solo in caso estrema necessità e spesso fuori ruolo (vedi le partite da trequartista in Europa League), inoltre era fuori forma e più che un’atleta sembrava un personaggio de ‘I Griffin‘. Quest’anno, invece, è tornato in forma e si è finalmente preso la scena ed ha dimostrato tutto il suo valore, facendo capire che gli bastava un po’ di fiducia per poter rendere al massimo. Top.

Zielinski: 7.5; era l’ora! Finalmente è salito in cattedra e non per una sola partita, ma con costanza. Il ruolo da trequartista lo ha fatto proprio e quando gioca riesce quasi sempre a dare quel qualcosa in più e ad incidere, cosa che faceva solo a sprazzi nelle scorse stagioni.

Insigne: 6; qualche sbaglio di troppo ha condizionato la sua prima parte di campionato. Nonostante non abbia messo a segno alcun gol su azione quando è stato schierato è praticamente sempre stato importante per la sua squadra, sia in fase offensiva che difensiva; inoltre, va sottolineato che gli infortuni ed il covid li hanno fortemente limitato. Malgrado le voci di mercato che incombono, si spera che nella seconda parte di stagione possa essere decisivo ed dimostrarsi un vero capitano. Da ritrovare.

Lozano: 4; un incubo per i fan vederlo in campo! Le sue prestazioni sufficienti finora si contano sulle dita di una mano. Va detto, però, che questa situazione va avanti da quando El Chucky si protrae da quando lo scorso 13 febbraio 2020 ebbe un infortunio alla coscia che lo costrinse a saltare sette partite. Da quel momento, non è più riuscito ad essere il calciatore decisivo della prima parte di stagione e le brutte prestazioni hanno dominato. Inadatto.

Politano: 5.5; era partito bene, nelle prime tre partite disputate aveva fornito un assist e realizzato un gol, entrambi decisivi guardando i risultati finali, ma poi si è perso. Non è più riuscito ad incidere e ad essere decisivo, poi è stato colpito dal covid e da quel momento ancora peggio. Rimandato.

Ounas: 5; Luciano Spalletti lo ha posizionato un po’ in tutti i ruoli offensivi, ma l’algerino è riuscito a fare poco o nulla. Sembrava potesse tornare utile, in Europa League, soprattutto, ha lasciato il segno con due gol, ma in Serie A si è fatto vedere solo a sprazzi. Tutto ciò è già di più si quanto fatto da quando è arrivato al Napoli dal Bordeaux, ma questo non basta per arrivare alla sufficienza. Le potenzialità per poter essere decisivo nella seconda parte di stagione, però, ci sono e senza limitazioni per infortuni potrebbe fare bene. In crescita.

Mertens: 6.5; recuperato definitivamente dall’operazione alla spalla e dall’infortunio alla caviglia, Ciro ha dimostrato di essere ancora importante per questa squadra, ammutolendo chi lo definiva ‘finito’. Nelle ultime apparizioni, però, è apparso un po’ spento e non è riuscito a dare il contributo che ci si aspettava da lui. Da rivedere.

Osimhen: 7; da quando ha sposato la causa azzurra, sembra che sia entrato in una sorta di ‘loop infernale’: anche in questa stagione si è prima gravemente infortunato e poi è risultato positivo al Coronavirus. Quando ha avuto la possibilità di giocare, però, fortunatamente è stato decisivo per la squadra. La sua velocità, il riuscire ad aprire varchi offensivi per i compagni ed il suo apporto difensivo lo hanno reso determinante e senza di lui la formazione napoletana fa fatica. Determinate.

Petagna: 6; malgrado sia ‘l’attaccante che non segna’, quando ha avuto l’opportunità di giocare da titolare, è sempre stato decisivo, poiché con le sue qualità riusciva a far salire la squadra e a dare la possibilità ai suoi compagni di segnare. Peccato, appunto, che nonostante sia una punta, abbia messo a segno una sola rete finora ed anche se decisiva (2-1 contro il Genoa), non può bastare.

Spalletti: 6.5; da quando siede sulla panchina del Napoli ha fatto tante cose buone sia dal punto di vista tattico che motivazionale, sia per la squadra che per la piazza, ma sono state decisive alcune sue scelte discutibili che hanno inciso e non poco sulle sconfitte con Empoli e Spezia. Migliorabile.

Alfonso Oliva

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