Tanto pane per i denti delle ‘vedovelle’: Milik brilla con il Marsiglia e Osimhen non fa gol

Tanto pane per i denti delle ‘vedovelle’: Milik brilla con il Marsiglia e Osimhen non fa gol

Osimhen

Quando si pensa ad un attaccante, si guardano i numeri e basta. Ci si sofferma il più delle volte ai gol che segna in base ai minuti che disputa, senza stare a vedere tutti gli altri fattori che ne condizionano le prestazioni.

L’ultimo weekend calcistico ne è la prova: “Che pacco Osimhen, speriamo che lo vendono in estate. Ci dovevamo tenere Milik, lo avevo detto“. Tanti i commenti così sui social, dopo la magistrale prestazione di Victor contro l’Inter, purtroppo senza gol, e l’ottimo ingresso in campo di Arkadiusz in Metz-Marsiglia. La punta polacca prende il posto di Cedric Bakambu al 76′ minuto e dopo nemmeno 6′ minuti firma il 2-1 per i suoi in rovesciata, siglando così il risultato finale.

Pioggia di critiche per il numero 9 del Napoli, nonostante tra i due non ci sia alcuna correlazione.
Milik -tra numerosi problemi fisici- ha disputato 6.677′ minuti in 122 gare tra campionato e coppe con il team all’ombra del Vesuvio, mettendo a segno 48 reti e fornendo 5 assist. Ed adesso in Francia, malgrado qualche difficoltà iniziale, ha trovato la sua dimensione in cui riesce ad esprimersi al meglio, cosa che non è mai riuscito a fare -o forse per pochi tratti- quando vestiva la casacca azzurra: 24 reti in 2.773′ minuti divisi in 39 partite negli ultimi due anni tra Ligue 1, Europa League e Coppa di Francia. Va sottolineato, però, che la maggior parte delle marcature e delle presenze le ha fatte in questa stagione: tra tutte le competizioni, 14 gol in 23 apparizioni. Proprio a conferma di come il primo anno non sia stato l’inizio sognato per lui.

Foto: Instagram Arkadiusz Milik

Osimhen, invece, da quando è arrivato al Napoli, proprio per sostituire Arek, almeno in termini realizzativi, non ha mai trovato una quadra (tra gravi infortuni e le due positività al Coronavirus) ma è praticamente impossibile criticarlo dopo la partita contro l’Inter, in cui è stato forse il migliore in campo. Il nigeriano ha creato grande scompiglio nella retroguardia avversaria, soprattutto nel primo tempo Stefan De Vrij aveva il compito di marcarlo ad uomo ma è stato mandato completamente in confusione, tant’è che per fermarlo ha commesso il fallo, che è valso il calcio di rigore –il quinto conquistato in stagione in A dal 23enne (nessuno ha fatto meglio)– segnato da Lorenzo Insigne al 7′ minuto di gioco. Una delle prime infrazioni, di tante commesse dall’olandese durante il match sul classe ’98 ma l’arbitro, Daniele Doveri, lo ha più volte graziato e non punito con il cartellino giallo.

Foto: Instagram Victor Osimhen


Tornando, poi, al minutaggio dell’ex Lille da quando è arrivato alle pendici del Vesuvio, notiamo che in media avrebbe disputato quasi un tempo e mezzo(64’62”) di gioco a gara: 3102′ minuti giocati in 48 apparizioni in tutte le competizioni e 20 reti 6 assist all’attivo. A conferma di quanto abbia avuto tanti problemi e che nonostante un ottimo inizio, nei suoi primi due anni azzurri, poi durante la stagione imprevisti fisici ed esterni al campo lo abbiano limitato e che gli abbiano permesso di esprimersi sempre al di sotto delle sue capacità.

Ma è chiaro che si Napoli è una piazza esigente, che nei tempi più recenti ha visto grandi finalizzatori esprimersi nell’impianto di Fuorigrotta come Edinson Cavani e Gonzalo Higuain e che quindi si aspetti grandi cose anche da Victor Osimhen. Anche perché arrivato in pompa magna ed è stato l’investimento più oneroso fatto nella storia del club: 75 milioni di euro (tra parte fissa, bonus e calciatori inclusi nello scambio).

Alfonso Oliva

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