Sulle note di Verona-Napoli

La sconfitta del Bentegodi rimbomba ancora assordante nelle orecchie del mondo azzurro, ma noi siamo pronti a renderla meno amara, per quanto possibile, attraverso la nostra analisi musicale-calcistica. Quale brano può ripercorrere lo spartito di Verona-Napoli?

Ci siamo presi più di qualche ora per rifletterci bene e ad un certo momento per la mente ci sono passate le strofe di “Perdere l’amore”. Parliamo della celebre canzone di Massimo Ranieri, datata 1988 e tratta dall’omonimo album del cantante di casa nostra.

“E adesso andate via
Voglio restare solo
Con la malinconia
Volare nel suo cielo
Non chiesi mai chi eri
Perché scegliesti me
Me che fino a ieri
Credevo fossi un re”
Il risultato di Verona-Napoli è l’ennesima delusione di una serie di sconfitte che ormai si susseguono da più di un mese e che è diventata un vero e proprio stato di crisi e di smarrimento. Una situazione che si manifesta sul tifoso, che Domenica pomeriggio al triplice fischio arbitrale ha riversato tutta la propria amarezza e rabbia verso la squadra, come a volerle dire di andare via adesso, di lasciarlo solo tra la delusione di un gruppo che non lo rappresenta e la malinconia di quello che era il gioco azzurro e che adesso non c’è più. Le critiche maggiori sono state spese nei confronti di Gennaro Gattuso che fino a poco tempo fa era difeso dalla piazza come un Re per le proprie qualità umane e professionali, ma che adesso è messo sulla graticola dagli stessi sostenitori che stanno vedendo venir fuori dal campione calabrese limiti tecnici che non possono non preoccupare nella guida di un club quale il Napoli.

“Perdere l’amore
Maledetta sera
E raccogli i cocci
Di una vita immaginaria
Pensi che domani
È un giorno nuovo
Ma ripeti non me l’aspettavo
Non me l’aspettavo”
Perdere l’amore, che nel caso del Napoli è l’armonia, evidentemente perduta. Adesso è sotto gli occhi di tutti. Armonia di gioco e forse anche nello spogliatoio, chissà. Una squadra smarrita e confusa riguardo le proprie capacità e la propria identità, che respira con la roboante vittoria sulla Fiorentina ma riceve la mazzata finale nella maledetta sera di Reggio Emilia. Adesso Gattuso e i calciatori si ritrovano a raccogliere i cocci di una stagione fin qui molto immaginaria, astratta e poco concreta. Perchè a inizio campionato e coppe i risultati sono anche arrivati ma le prestazioni non sono mai state veramente all’altezza per competere fino in fondo ai livelli richiesti dalla piazza. Una stagione quella azzurra adesso appesa ad un filo, in bilico tra quello che poteva essere e almeno per ora non è. Si può avere speranza nel domani, nei giorni nuovi che arriveranno, a partire dal match-rivincita contro lo Spezia in Coppa Italia e con il ritorno a breve dello stimolante impegno dell’Europa League, ma a queste condizioni la fiducia nei confronti di chi ci sta offrendo questo bruttissimo spettacolo non c’è. Eppure il tifoso napoletano continuerà a ripetersi che questa brusca frenata proprio non se l’aspettava viste come si erano ben messe le cose con Gattuso, sin dalla scorsa stagione con il soddisfacente percorso dal post-lockdown in poi.

“Perdere l’amore
Quando si fa sera
Quando sopra al viso
C’è una ruga che non c’era
Provi a ragionare
Fai l’indifferente
Fino a che ti accorgi
Che non sei servito a niente”
Dopo Verona-Napoli, immaginiamo assorto in questi pensieri l’allenatore in queste ore, solo con se stesso dinanzi a una società assente e a una città ora in sua opposizione, a ragionare sul suo percorso e soprattutto futuro a Napoli.

Marco Falco

Start typing and press Enter to search