Stadio di proprietà: è un bene per i tifosi?

Stadio di proprietà: è un bene per i tifosi?

Foto: Twitter SSC Napoli

Stadio

Le strutture per una squadra di calcio professionistico sono fondamentali. Spesso i tifosi del Napoli richiedono al presidente Aurelio De Laurentiis di investirci e lui stesso ne ha parlato a più riprese, ma di concreto -come sappiamo- non ha mai fatto niente. Tra queste c’è lo stadio. Ma siamo sicuri che sarebbe un vantaggio anche per i tifosi?

Dal lato dei servizi sarebbe un grande ““. Partendo dai bagni e dal ristoro fino ad arrivare al merchandising e al parcheggio. Ma per i costi da sostenere potrebbe aumentare il numero di “tifosi occasionali“: il prezzo dei biglietti aumenterebbe a dismisura e -giustamente- un lavoratore medio sarebbe costretto ad andare a vedere un match dal vivo in meno occasioni e sicuramente sceglierebbe le partite di cartello.

Le nostre potrebbero essere parole al vento, ma andiamo a vedere i prezzi in concreto. Guardando in Premier League, nello specifico il Chelsea, arrivato al terzo posto come il Napoli in Serie A, nell’anno 2021/22 ha offerto un abbonamento minimo dal costo di 693,30 euro (36,48 euro a partita). Il team che propone un prezzo più “vantaggioso” per l’annata 2022/23 è il West Ham United con 348,40 euro (18,33€ euro a gara). Tornando nel nostro paese, l’unica formazione di Serie A con l’impianto di proprietà è la Juventus. I bianconeri offrono un programma di fidelizzazione minimo da 555 euro, solo per disabili e under 16, (29,21 euro a sfida) e per gli over 16 650 euro (34,21 a match) in TRIBUNA SUD 2° ANELLO.

Bisogna rilevare, però, che, come riporta l’analisi fatta da BudgetAir.com, i prezzi dei biglietti in Premier League sono aumentati dal 30% al 50%, invece in Serie A solo del 2,27%.
Ai costi, oltre che per i singoli tagliandi, bisogna considerare anche tutto il contorno: le spese per i mezzi trasporto e per altri servizi. In questo modo andare allo stadio in un calcio che si insiste a dire sia “del popolo” diventa un privilegio di pochi.

Guardando in casa nostra, al Napoli, vediamo che i prezzi per gli abbonamenti non sono ancora stati comunicati, ma si vocifera possa essere tra i 320 ed i 340 euro (tra i 16,84 e i 17,89 a partita). Costi più bassi anche perché i partenopei non hanno un impianto di proprietà e in linea con quelli delle altre big di Serie A (nella condizione degli azzurri): Milan 199 euro, Inter 325 euro, Roma 319 euro.

Come si potrebbe fare per far coesistere stadi di proprietà e prezzi bassi?

Si potrebbe optare per un intervento dello stato volto a tenere prezzi calmierati, facendo in modo che i biglietti vengano venduti ad un prezzo giusto e siano accessibili a tutti.
Un altro modo, indiretto, potrebbe essere che la Serie A diventi una Media Company, così verrebbero aumentati i ricavi dei diritti tv e quelli commerciali della Lega. Inoltre, potrebbe raccogliere fondi da terzi tramite private equity. In questo modo aumenterebbero gli introiti delle società e potrebbero così tenere i prezzi dei biglietti più bassi. Al momento, questo non è possibile perché i ricavi dai diritti tv sono ancora troppo bassi. Come riportato da CalcioeFinanza, “complessivamente, nella stagione 2021/22 saranno distribuiti ai club circa 940 milioni di euro”. Molto minori rispetto alla Premier League. Il Daily Mail rivela che i 20 club si sono divisi 3 miliardi di euro. Una parte l’hanno dovuta risarcire, ma i ricavi rimangono comunque altissimi: 178,8 milioni di euro per il Manchester City, vincitore del campionato. Solo 77,8 milioni di euro per il Milan, scudettato in Serie A.

Alfonso Oliva

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