“Soli ma vincenti” da il caffè del Professore

“Soli ma vincenti” da il caffè del Professore

“Soli ma vincenti” da il caffè del Professore – Non ce ne per nessuno.

Anche con l’Udinese è stata una serata campale per una partita di calcio che in realtà non è mai cominciata.

Si era provato, subito dopo il trionfo di La Spezia, a caricare la sfida con i friulani ventilando la fisicità della loro difesa poco propensa a concedere spazi con una linea bassa e pressing a tutto campo.
Sembrava quasi, sentendo le trombe vicine e lontane, che dovessimo affrontare una squadra di testa e non una compagine la cui massima ambizione era ed è una tranquilla permanenza nella massima serie.

Pronti via ed abbiamo subito imposto la legge del più forte. È salito in cattedra Fabian che, come sempre , alterna giornate grigie dove incredibilmente riesce a nascondersi in campo, a prestazioni e giocate magistrali come quella di ieri, arricchita con la seconda rete del pokerissimo, un’autentica prodezza con i colori di un arcobaleno tutto azzurro partito dal vertice sinistro dell’area e terminato tra le gocce di rugiada della rete avversaria nell’ angolo alto opposto.
Una perla .

Ma, non è stata solo la realizzaziome a rendere superlativa la prova dello spagnolo, ha dettato ritmi e tempi, ha pressato e recuperato, si è letteralmente preso il centrocampo e la scena, un grandissimo se rimanesse sempre su questi livelli.

Con l’andaluso si è riconfermato, in tutto il suo strapotere fisico atletico, ma non ancora del tutto in quello tecnico, il prode Osimhen, capace di crearsi la profondità in ogni palla giocata in verticale, sublime nello stop orientato a seguire per superare i difensori e presentarsi da solo davanti al portiere per poi mancare di freddezza finale per la conclusione vincente, riuscita poi all’ottimo Zielinski.

È ancora questo il limite del centravanti nigeriano, ormai perfettamente integrato nei meccanismi della squadra con movimenti e giocate sempre più efficaci, ma ancora troppo poco lucido e cattivo sotto porta forse anche per la troppa generosità.

Ma il giocatore c’è e c’è tutto, è cambiato anche negli atteggiamenti non più rissosi ma consapevole che deve giocare per la squadra e la squadra per lui.

Dopo l’uno due, la contesa era già finita e solo la zampata di Okaka ci ha fatto ricordare che in campo c’erano gli avversari.
Ma la serata è stata “tranquilla” e, nella ripresa, i ragazzi hanno subito rimesso le cose a posto non solo nel risultato che si è arrotondato facilmente e velocemente, ma nell’atteggiamento quando dai volti concentrati dei nostri è apparso subito che non avremmo lasciato nulla ai friulani.

Si è continuato a martellare senza soluzione di continuità, trovando il terzo gol su pressing altissimo e continuando a giocare anche dopo la splendida manita del capitano , anch’egli autore di un sublime gesto tecnico.

E, quanto sia in palla la squadra, sia nel corpo che nella mente, lo si è visto, e immensamente apprezzato, nel recupero del subentrato Politano che a fine gara, su un risultato ormai definito, si è prodigato in una diagonale difensiva di chiusura, commovente per impegno e dedizione.

Oggi il Napoli è questo, un gruppo di uomini che crede nelle sue enormi potenzialità ma con tantissima umiltà, tutti pronti a sposare la stessa causa e dare tutto sotto la guida del tecnico che su tutti i suoi uomini ha saputo fare un grandissimo lavoro, forgiandoli alla fatica e all’ impegno, e i ragazzi sono tutti per lui.

Questo è sicuramente un grandissimo merito di Gattuso, uomo che fa del lavoro sul campo il suo unico credo ma che ha nel carattere, troppo impulsivo, il suo vero limite.

Il nostro dovere lo abbiamo fatto e brillantemente, continuiamo in una maratona avvincente e dall’esito tutt’altro che scontato e consapevoli di poter contare, noi, solo sulle nostre forze.
Rimane sul nostro cammino la fu fatal Firenze, dove perdemmo sciaguratamente, qualche anno fa, forse un titolo, e non solo per nostri demeriti, ma questa è un’ altra storia.
La qualificazione al denaro della champions l’abbiamo conquistata, ora va solo mantenuta, guai a fermarsi e guardarsi indietro, il futuro deve essere nostro.
Il crescendo finale degli azzurri ci porti a tante riflessioni, siamo una squadra vera con valori importanti, chi deve scegliere lo faccia con coscienza e competenza, le basi per primeggiare ci sono tutte e noi,come sempre, ci siamo e ci saremo, ma non solo per competere per le piazze d’onore, ma per il primato, ce lo devono i calciatori, il presidente, il mondo intero.
Il nostro destino è già segnato ora dobbiamo riscrivere la storia, partiamo da questa qualificazione.

Salvatore Sabella

Leggi anche

1 – Il mondo non si ferma ad Aurelio De Laurentiis

2 – The man of the Day: Kylian Mbappè

3 – Napoli…al femminile: due errori condannano le azzurre

4 – Copa Libertadores, la Copa del Fútbol

5 –The Best Moments of The Weekend

6 – I pronostici di Paroladeltifoso bet

7 – I calciatori mancati dal Napoli

8 – Calcio e cinema, binomio dello spettacolo

9 – ULTRAS HABITS: STONE ISLAND, IL CULTO

10 – Sulle note di Atalanta-Napoli

11 – I 5 pensieri post Napoli-Juventus

12 – Il meglio dei social di Napoli-Juventus

13 – Moment Wags – Ecco la sorella di Icardi

14- Napoli e non solo, tutti vogliono Italiano: ecco come potrebbe liberarsi dallo Spezia

15 – La costruzione dal basso, idea vera o moda?

16 – Barcellona-PSG: pass network e top combinazioni, il grafico

17 – Maradona: la sua auto sarà battuta all’asta

18 – Man of the Match di Napoli-Juventus

19 – Top e flop di Napoli-Juventus: Meret salva il risultato, Rrahmani insuperabile

20 – “Sti Gran Calci…” di Gianmaria Roberti

21 – Il Caffè del Professore

22 – La nostra rubrica fantacalcio: tutti i consigli partita per partita

23 – Neymar ha deciso di divorziare dalla Nike, scopriamo i motivi della scelta del brasiliano

24 – ParolaDelTifoso Instagram

Start typing and press Enter to search