Settimana Azzurra di Ciro Morra
Ci siamo presi una piccola sosta, le nazionali ci hanno letteralmente travolto metaforicamente e fisicamente, abbiamo dovuto riprendere le fidanzate e portarle al centro commerciale e ci siamo immersi in giornate di allerta meteo costanti. Alla fine però non può piovere per sempre e non può durare per sempre la sosta nazionali.
Lunedi comincia la settimana nel peggiore dei modi, dopo aver atteso 10 giorni il ritorno del campionato ti ritrovi a dover digerire non solo il cornetto delle 7 del mattino ma anche uno scialbo pareggio del Sabato passato a San Siro contro un Milan che nulla è rispetto ai vecchi fasti. Il cornetto sapevatelo ci è andato cosi storto ma cosi storto che la conclusione di Callejon a tu per tu con Donnarumma non è nulla. Un lunedi pallonaro cosi triste che Lecce-Cagliari delle 15 ci fa ricordare di quando Il Napoli era cosi vicino a Lapadula che forse Giuntoli la sera prima aveva bevuto fin troppo.
Martedi Sveglia sempre presto, oggi ancor di più è tempo di fare la valigia ma quando stai per aprire l’armadio e scegliere la sciarpa che ti accompagna sempre in ogni trasferta in giro per l’Europa, il postino bussa alla porta e ti recapita una bella bustarella verde, una multa tanto per cambiare, presa in ZTL ma poi ti rendi conto che rispetto ai 625 euro recapitati al povero Gianluca Gaetano tu sei salvo e fortunato, ma mai quanto Kevin Malcuit. Ormai è tardi la multa va pagata ma davanti alla passione purtroppo anche Agenzia delle Entrate DEVE aspettare. Volo Napoli-Liverpool, tu tifoso stakanovista che con un onesto stipendio non freni mai la passione e fai i salti mortali, quelli che avrebbe dovuto fare il “Capitano” Lorenzo Insigne che invece di partire per Liverpool preferisce andare a vedere i prezzi prima del Black Friday per non farsi trovare impreparato.
Mercoledi sveglia presto bisogna vivere un po’ di atmosfera British, un giro lungo il fiume Merseyside non guasta mai, cuffie e spotify manco fossero manipolate dalla Geolocalizzazione che la riproduzione shuffle ti fa ascoltare “Help” dei BEATLES che ti ritrovi a Penny Road, strada che deve il nome a James Penny, un mercante di schiavi del XVIII secolo che si stabilì a Liverpool. Forse gli azzurri sono passati per quella strada, perché nel segno della lotta al Razzismo, alle ore 21 la fascia di capitano è sul braccio di Kalidou Koulibaly, uno che ha voglia e necessità di dimostrare e riprendersi Napoli. Napoli che trema prima di entrare ad Anfield, quando la KOP canta “You’ll never walk alone” ma trema ancor di più per l’assetto tattico scelto da Ancelotti, quando con Di Lorenzo, non solo averlo portato in conferenza stampa, lo schiera addirittura quarto di centrocampo , che farlo al Pinto contro la Casertana è una cosa ma col Liverpool NO. Napoli chiuso, cattivo e attento, Mertens-Lozano dialogano bene ma parte tutto da Di Lorenzo incredibilmente che lancia in profondità Ciro che a tu per tu con un diagonale capolavoro buca il Golden Glove Alisson per lo 0-1 che sa di impresa. Il Liverpool però non è mica una squadretta e con il suo marchio di fabbrica il “Gegenpressing” mette alle strette gli azzurri e i cuori dei tifosi, sogno che svanisce a metà quando Lovren stacca indisturbato ricordandosi che il Napoli marca a zona su palla inattiva e trova il pari che però… sa di miracolo.
Giovedi atterraggio a Napoli, il solo pensiero che il caffè della moka ti aspetta ti rincuora e rafforza il bicchiere mezzo pieno che ti sei portato da Liverpool. Tra le peripezie della valigia da ritirare, senti che a Napoli qualcosa non va, perché ieri mentre l’adrenalina era altissima nessuno si è accorto che Ezequiel Lavezzi a 34 anni lascia il calcio giocato. Dal Barrio al San Paolo storia di uno scugnizzo amante delle ferrari e dei dribbling. Si ferma tutto dentro, un po’ come il traffico della galleria tra Fuorigrotta e Piazza Sannazzaro, lacrime e malinconia rievocano momenti epici, Lavezzi-Cavani-Hamsik l’immagine della Napoli baluarda che affronta tutti con sfrontatezza purtroppo non c’è più . Prendere a pallonate sia Allegri che il Chelsea pensate sia cosa da poco da raccontare ai vostri nipoti?
Venerdi mentalmente la giornata giusta per recuperare dalle emozioni e dall’intensità di una settimana in cui abbiamo viaggiato e vissuto a 1000km/h e forse ancora un po’ vorresti correre ma davanti agli occhi c’è ADL che ferma tutti come il peggiore dei posti di blocco, riunione a Castel Volturno, faccia a faccia con Dirigenza, Allenatore e Squadra. Il presidente come suo solito non le manda a dire, dalla critica al colore del cappotto indossato da Insigne mentre Martedi faceva shopping al fatto che le multe si pagano e non si tolgono e non ce Legale o rateizzazione che tenga. Stavolta Edo fa da spettatore perché se la sera di Napoli-Salisburgo forse lo avranno menato oggi avrebbero potuto ucciderlo direttamente se fosse stato lui a dire “LE MULTE VANNO PAGATE”. Cosa certa è che in fondo veramente non può piovere per sempre nemmeno dove il Sole bacia la città sempre e si fa proteggere dal Vesuvio quando i giornalai la attaccano e la sputtanano. Il sole alla fine torna e torna con le prestazioni e l’unità condite da quel pizzico di identità che ci faceva prendere a pallate tutti… immergiamoci in questo nuovo weekend nel segno del sole che splende sulla nostra città.
Ciro Morra