Sassuolo-Napoli 1-6: é successo davvero

É il giorno dopo Sassuolo-Napoli. É tutto vero, gli azzurri sono tornati a vincere e non solo. La squadra guidata da Francesco Calzona ha anche convinto e mostrato un bel gioco, per alcuni tratti ha ricordato quello che ci ha estasiato durante la scorsa annata. Non meno importante: ha segnato 6 reti. Pensate che nella gestione Mazzarri-bis i partenopei ne avevano messi a segno 9 in ben 12 partite di Serie A.
Vero anche che Walter ha potuto godere della presenza di Victor Osimhen solo per 4 gare su 12 in campionato e che ieri il 9 nigeriano ha messo a segno una tripletta, ma non é stato solo quello il limite offensivo durante la precedente gestione. I partenopei con il mister ex Torino non avevano mai mostrato questo tipo di calcio offensivo, non erano mai stati così concreti e non avevano mai creato questa mole di occasioni da rete: guardando gli xG (Expected goals) che sono stati pari 2.71 contro il Sassuolo, con Mazzarri solo nella gara con la Salernitana (vinta 2-1 all’ultimo minuto) erano stati raggiunti i 2.19 ed in quella di Bergamo con l’Atalanta i 2.16 (anche quella vinta 2-1 in rimonta).

Guardando la gara con il Sassuolo stentavamo a crederci: sta succedendo davvero? Dopo un po’ abbiamo realizzato.
Al netto del fatto che di fronte ci fosse una squadra “mur e mur co’ spital” – citando il buon Gennaro Gattuso – il Napoli domina il lungo e in largo. Dall’inizio della gara, gli azzurri sono padroni incontrastati: non c’è stata partita.

É vero il Sassuolo è andato in vantaggio. Lo fa con il suo primo tiro in porta, l’unico della gara. La formazione del neo allenatore Emiliano Bigica – promosso solo poche ore prima della sfida da mister della Primavera a quello della prima squadra, prendendo il posto dell’esonerato Alessio Dionisi – la sblocca con un rasoterra preciso da fuori area di Uroš Račić. É il primo gol nel massimo campionato italiano per il centrocampista serbo. Il tutto – ormai sembra anche superfluo sottolinearlo – nasce da un malinteso difensivo dei partenopei: pressing alto della compagine di casa che induce Leo Ostigard a passarla all’indietro ad un Alex Meret, mal posizionato e che si trova quindi in difficoltà, costretto a lanciare la palla via ‘a casaccio’ e finisce in fallo laterale. Da qui nasce poi l’azione dell’1-0.

Sembrava quindi che fossimo costretti ad assistere all’ennesima gara nefasta di questa stagione e invece non é stato così.

Il Napoli ha tirato fuori gli artigli. Le catene laterali hanno iniziato ad ingranare, il centrocampo si é mostrato ottimo in fase di possesso e riconquista e la sfera ha iniziato a girare con un buon ritmo. Finalmente Frank Zambo Anguissa é salito in cattedra e Hamed Traore’ – almeno per i primi 60’ minuti – ha dimostrato che deve essere lui la mezzala sinistra titolare. Il livello si è alzato e con due reti in 3’ minuti il risultato é stato ribaltato. Finisce poi in goleada. Come a dire: siamo i campioni d’Italia e siamo ancora vivi. Emblematico é il recupero dell’esterno offensivo Matteo Politano che al 60’ minuto torna in ripiegamento difensivo nella propria area di rigore sul risultato di 5-1.

Attenzione però: non tutto é risolto. Il 4o posto – il piazzamento più vicino che al momento attesta una posizione in Champions League – dista ancora 8 punti. Ma se dopo Cagliari tutto sembrava andato in fumo, oggi non é così. Il fuoco non si é ancora spento e ci sono ancora 36 punti da assegnare.

Speriamo quindi che “basta ‘na jurnata ‘e sole” al Napoli per tornare sul giusto binario e a lottare fino a che la matematica non lo condanna.

Foto: Twitter @SerieA_EN

Alfonso Oliva

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