Rifondazione in casa Napoli: l’analisi di un processo con benefit e deficit
Rifondazione in casa Napoli: l’analisi di un processo con benefit e deficit
L’addio di Lorenzo Insigne da Napoli ha dato il via al processo di rifondazione attuato da Adl, per poter ricostruire da 0 una squadra che lotti per la qualificazione in Champions. Nel mese di luglio sono stati ufficializzate le cessioni illustri di Koulibaly, Mertens e Ospina, spina dorsale dell’assetto tattico di Spalletti. La decisione della società partenopea ha avuto sia motivazioni economiche, poichè liberandosi di ingaggi pesanti ha risparmiato una somma cospicua a bilancio; ma anche per motivi tecnici, con calciatori ormai giunti al termine della parentesi solare all’ombra del Vesuvio. La rifondazione è alle porte, con il campo che come sempre sarà il giudice finale e potrà mettere in mostra i benefit e deficit di questa situazione. Nelle prossime righe, a bocce ferme, Paroladeltifoso.it analizzerà in maniera oggettiva ogni aspetto relativo al cambio in casa partenopea, fornendo a voi lettori un’analisi ad hoc.

Perdita di qualità, esperienza e quantità dentro e fuori dal campo: i deficit delle cessioni
La sessione estiva del calciomercato ha privato il Napoli di leader tecnici e non solo, lasciando alcuni vuoti difficili da colmare. Pertanto, sarà dura affrontare la nuova annata senza calciatori come Insigne, Koulibaly, Mertens ed Ospina, che possano aiutare la squadra con discorsi motivazionali uniti alla loro esperienza. La decisione di Adl è andata in questa direzione, proponendo offerte a ribasso ai 4 sopracitati, preferendo investire su giovani in prospettivi con meno pretese economiche, vista la giovane età e il valore sconosciuto al momento. Oltre a questo aspetto c’è un altro lato negativo che riguarda la fase difensiva. Infatti, nella stagione 2021/22, gli azzurri sono stati la miglior difesa, complice il grande aiuto del colombiano tra i pali e del muro senegalese. Perdendo i due perni della propria aerea di rigore, Spalletti dovrà rivedere con attenzioni questo particolare. I sostituti arrivati sembrano essere arrivati con il piglio giusto, ma con tanta strada da percorrere per poter raggiungere i livelli dei 4 ormai ex pilastri partenopei.

Un cambio di rotta dopo tante gioie ma pochi trofei: la possibile svolta a cui ha pensato Adl
La spina dorsale del Napoli è stata smantellata, con il solo Mario Rui presente dalla stagione dei 91 punti ad oggi, chiudendo un ciclo di cessioni che ha portato alla rifondazione di questa estate. Pertanto, dopo tante stagioni, forse qualcuna di ritardo, il Napoli ha deciso di rifondare, cambiando molto in mezzo al campo, acquistando giovani con tanta voglia di mettersi in mostra e nuovi stimoli. Pertanto, questo cambio di rotta potrà portare una nuova area che potrà far rendere bene la squadra, oppure ci potrebbe assistere ad una stagione con poche gioie e tanti rimpianti. Dopo le grandi cessioni, gli azzurri si sono mossi sul mercato, che è tutt’ora in corso, provando ad arricchire la rosa del mister, che ha avuto il pugno fermo su alcune decisioni, come il cambio in porta. Infatti quest’ultima, a breve avrà un nuovo padrone, Kepa in arrivo dal Chelsea, con un Alex Meret sempre più ai margini. I vari Kim ed Ostigard non sono attualmente all’altezza di Koulibaly, ma sono stati due investimenti per completare la rosa, ma perdendo tanta qualità allo stesso tempo. In mezzo al campo Kvicha ha cominciato a far impazzire i tifosi, mentre si attendono ancora vari colpi per l’attacco, con Simeone e Raspadori pronti a completare il parco degli attaccanti. Qualora andassero in porto tutte le trattative, gli azzurri avrebbero completato la rosa, che in questa Serie A oggettivamente potrebbe dire la sua per la qualificazione in Champions, d’altro canto ha perso troppo, quindi resta un grosso punto interrogativo.

Al debutto del Bentegodi mancano 12 giorni, in cui potrà ancora accadere di tutto sia in entrata che in uscita, con Spalletti in attesa della propria squadra al completo. Vedremo con il passare dei mesi se questa rifondazione porterà benefit o deficit al Napoli, con un Adl pronto a far ricredere gli scettici, ma allo stesso tempo timoroso di poter vedere fallire la propria idea.
Pasquale Palmieri
Leggi anche
1 – Il fitto calendario è un problema: le parole di Giampaolo
2 – Oggi la decisione del Giudice sportivo per la squalifica di Insigne
3 – Serie A, ecco l’arbitro di Lazio-Napoli
4 – Il Milan prova a rinforzare la rosa: ecco chi potrebbe arrivare in rossonero
5 – Bergonzi: “Una brutta parola può scappare durate un’azione, però Insigne…”
6 – La statistica: come Mourinho sta cambiando Kane e Son
7 – La FIGC non si costituisce sul caso di Torino: cosa succede adesso?
8 – QUALE SARÀ IL FUTURO DEL PAPU?
9 – BOXING DAY, LE PARTITE DI OGGI
10 – VIDEO – UNO SPECIALE PER D10S: DOVE E QUANDO VEDERLO
11 – NAPOLI – TRA CAMPIONATO E COPPE, NOVE PARTITE IN UN MESE?: IL POSSIBILE CALENDARIO
12 – ALMENDRA NON VENNE CEDUTO AL NAPOLI, BURDISSO SPIEGA IL PERCHÉ
13 – LA FAMIGLIA DE LAURENTIIS NON PUNTA SUL CALCIO FEMMINILE
14- ZIDANE: “HO TERMINATO L’ISOLAMENTO, DOMANI SARÒ IN PANCHINA!”
15 – PREMIER, IL TOTTENHAM VINCE E RAGGIUNGE IL 5′ POSTO
16 – Barcellona-PSG: pass network e top combinazioni, il grafico
17 – Maradona: la sua auto sarà battuta all’asta
18 – Man of the Match di Napoli-Juventus
19 – Top e flop di Napoli-Juventus: Meret salva il risultato, Rrahmani insuperabile
20 – “Sti Gran Calci…” di Gianmaria Roberti
22 – La nostra rubrica fantacalcio: tutti i consigli partita per partita
23 – Neymar ha deciso di divorziare dalla Nike, scopriamo i motivi della scelta del brasiliano