REAL SOCIEDAD: L’ANALISI DELLA SQUADRA BASCA

Domani il Napoli farà visita alla Real Sociedad per la seconda giornata del girone di Europa League, una partita che è diventata già cruciale vista la sconfitta dell’11 di Gattuso nella prima con l’AZ.
Nella consueta analisi tecnico-tattica dell’avversaria europea del Napoli, andiamo a studiare meglio le caratteristiche chiave della squadra di Imanol Aguacil.

Ponendo la lente di ingrandimento sull’assetto societario, la politica del club non è molto dissimile da quella di De Laurentiis. I baschi infatti si sono costruiti da soli, sapendo di non poter competere economicamente con Barcellona e Real, hanno puntato su una campagna acquisti mirata a giovani scommesse, investendo moltissimo sul settore giovanile (forse l’unica grande differenza col club azzurro). Da qui infatti sono sbocciati giocatori diventati grandi altrove, come Griezmann, e soprattutto sono cresciuti giovani talenti che oggi compongono buona parte dell’11 titolare.
L’intera squadra è infatti formata quasi interamente da ragazzi del vivaio, fatti salvi alcuni investimenti per talenti ancora in erba: per questo chiedere informazioni ai gioiellini Januzaj e Portu.

I ragazzi di Imanol seguono alla lettera le indicazioni del loro tecnico, si schierano in campo con un dinamico 4-1-4-1, il che non deve lasciare indifferenti: la zona nevralgica del campo non trova mai posizioni fisse, non vedremo mai due vertici bassi e una mezzala o viceversa, ma il triangolo di centrocampo si muove sempre in maniera poco schematica, togliendo ogni punto di riferimento all’avversario, a rischio costante di inferiorità numerica.
Rappresentano un mix tra squadra atletica e veloce, caratteristica propria dei baschi, e tecnica, prorogativa tipica del tiki taka spagnolo.

I punti cardine di Imanol sono: giocate verticali, recupero palla repentino con aggressione alta e di reparto. I giocatori con la palla sanno sempre cosa fare, grazie a un modulo che consente di avere molteplici scelte e linee di passaggio sempre diverse.
Questo fa della Real Sociedad una delle squadre più interessanti della Liga per quanto concerne l’occupazione degli spazi.

La stella assoluta è, manco a dirlo, un prodotto del vivaio, Oyarzabal, che a 22 anni conta già 150 presenze in Liga e gioca con la fascia di capitano al braccio. Il talento basco è schierato come esterno sinistro pur essendo mancino, e questa è una grande novità: il suo modo di giocare non è orientato verso la classica ricezione palla e rientro sul piede forte, ma riesce a sfruttare la sua intelligenza tattica muovendosi su tutto il fronte d’attacco e aggredendo la profondità.
L’altro punto di riferimento è Mike Merino, 23 enne ex mediano del Newcastle: è lui che ha il compito di impostare il gioco. In fase di costruzione, viene a ricevere palla fra i due difensori, permettendo ai terzini di allargarsi per far partire la manovra, dividendo spesso il compito con Guevara.

Come sottolineato più volte, la squadra è molto giovane, ricca di talento certo, ma anche fortemente votata all’errore, specie in fase di impostazione. È una squadra che lascia sempre molti spazi all’avversario, fa sempre almeno un gol, ma ne subisce in gran numero. Il fenomeno probabilmente è dovuto al fatto che Imanol cambia molto spesso l’assetto difensivo e i propri titolari, in una reparto di gioco in cui forse si potrebbe far a meno. Questo causa forti scompensi in fase difensiva, per una squadra che l’anno scorso negli scontri diretti per l’Europa si è sempre fatta rimontare da un’iniziale situazione di vantaggio.
Occhio però, che se c’è una squadra da temere nel girone del Napoli, questa è proprio la Real Sociedad.

Luca Linardi

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