Quando un’esultanza può valere più di mille parole

Quando un’esultanza può valere più di mille parole

ESULTANZA- Come ben saprete, lo scorso Sabato sono andati a segno dapprima Victor Osimhen, che ha siglato la sua prima storica rete in maglia Napoli, poi l’altro nigeriano Nwankwo Simy che ha siglato il suo secondo gol in carriera alla Juventus.
Vi chiederete cosa c’entra l’attaccante del Napoli con quello del Crotone.

In effetti una cosa li accomuna, avete notato nulla di strano durante le loro esultanze? Entrambi dopo aver celebrato la rete con compagni e allenatore, hanno innalzato al cielo una maglia sulla quale c’era scritto : “#EndPoliceBrutality in Nigeria”, in riferimento alle violenze messe in atto da alcuni componenti delle forze dell’ordine nigeriane nei confronti dei civili.

Prese di posizione fortissime da parte di due ragazzi che successivamente sono stati seguiti da moltissimi connazionali, anche se in molti, soprattutto sui social, stanno evidenziando come Sky, probabilmente in maniera voluta, abbia probabilmente censurato la maglietta, spostando l’inquadratura della telecamera.


Ma andiamo con ordine. Victor già nei giorni scorsi si era esposto sui propri social con messaggi del tipo: “il potere delle persone è sempre più forte delle persone al potere” oppure “quando è troppo è troppo”.

Una campagna, questa, scatenatasi sui social e non solo, al fine di chiedere provvedimenti nei confronti della Special Anti-Robbery Squad (SARS), un’unità speciale delle forze di polizia nigeriane nota principalmente per la cattiveria e brutalità delle sue azioni. Sono stati oltre 20 milioni i tweet di richiesta al governo di mettere fine a questi avvenimenti che stanno portando man mano a furti, stupri, torture o arresti illegali.

Ulteriori dettagli

Questa forza speciale è da anni al centro di non poche controversie, il governo nigeriano ha affermato che sarà creata una nuova unità di polizia e non sarà più utilizzata la violenza contro i manifestanti. Gli artefici delle proteste hanno lanciato iniziative giorno dopo giorno a partire dallo scorso 9 ottobre chiedendo sostanzialmente una revisione di tutto il sistema delle forze di polizia. Da qui è nato tutto, i vari agenti nel tentativo di sedare le varie manifestazioni, hanno fatto ricorso all’uso di gas lacrimogeni ed armi da fuoco.

Solo il 13 ottobre il governo ha preso la decisione di venire incontro alle richieste dei cittadini, annunciando di rinunciare alla violenza ma creando però una nuova unità dotata, come detto, di armi e tattiche speciali. Tuttavia, questa possibilità non ha convinto la popolazione, che, non fidandosi del tutto, ha preso l’iniziativa di radunarsi il 14 ottobre nelle strade della capitale per proseguire con le proteste.

Ecco cosa è successo


Nonostante i numerosi inviti da parte dello stato a porre fine a queste rivolte (che tra l’altro stanno ingentemente bloccando le attività lavorative), ciò che ha spinto praticamente tutta la nazione a scendere in piazza è stato il divulgarsi di un video in cui i membri della SARS hanno sparato a sangue freddo contro un uomo, uccidendolo sul colpo.


Il tutto però non si è confinato alla sola nazione nigeriana, ad aver dato libero sfogo alle proprie considerazioni sono state alcune organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani che hanno accusato la stessa SARS di eccessiva brutalità e molestie per anni, unità della quale è stata vittima anche, pensate un po’, il vicepresidente della megalopoli Lagos.
Simy ed Osimhen hanno solo messo un piccolo mattoncino che però grazie alla loro visibilità potrebbe diventare ben presto una costruzione adatta a porre fine a tutta questa inutile carneficina.


Salvatore Sabella

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