Quando esiste una società vera…-Il silenzio degli agenti: Napoli è stufa di queste voci. Alla Juve tutti muti..
C’era una volta “Il silenzio degli innocenti”. La storia era articolata sulla follia del cannibale Hannibal Lecter, che tra un discorso filosofico ed un richiamo letterario fagocitava gli organi di amici e censori tra fave e Chianti. Il dottore aveva tra le sue preferenze il fegato, quello che assume dimensioni fuori portata, in queste settimane così delicate per il Napoli, per le continue dichiarazioni di agenti di calciatori azzurri, che stonano con la particolarità della situazione.
Turbolenze, frasi abbozzate, cinguettii avvelenati su Twitter: il campionato dell’agente logorroico non si fa mancare davvero nulla. A dare inizio alle danze, sin dai primi mesi della stagione, il procuratore di Manolo Gabbiadini, Silvio Pagliari, che più volte ha manifestato attraverso ogni mezzo le perplessità sull’utilizzo del suo assistito. Emblematiche le sue parole al termine della sessione invernale: “Evidentemente in estate non mi ero sbagliato, nessuno dopo aver segnato 20 gol si aspetterebbe una situazione del genere, avevo annusato qualcosa in estate e per questo feci le mie rimostranze”. Dichiarazioni che hanno sempre infastidito De Laurentiis, arrivato a sentenziare così: “Gabbiadini? Il suo procuratore può dire quello che vuole, gliele facciamo ballare le sue tarantelle, ma il ragazzo non si muove”.
Pagliari, ma non solo. Lasciano un senso si amaro, per la tempistica ed il contenuto, le confessioni dell’agente di Kalidou Koulibaly, Bruno Satin, ai media francesi: “Ha un contratto col Napoli ed è un buon momento. Se ci sarà la possibilità di andare in un club che gioca la Champions ogni anno, ci penserà sicuramente. Napoli ha fatto grandi trasferimenti, ma come strutture è ancora un piccolo club, quando allo stadio piove tutti in tribuna hanno paura di prendere la scossa perché ci sono fili scoperti”. Oltre all’aspetto sportivo, non si capisce come un agente possa entrare in discorsi che sicuramente non sono di sua competenza, andando di fatto ad offendere una società che, fino a prova contraria, rappresenta il piatto dove si mangia e che ha permesso a Kalidou di imporsi all’attenzione dell’etilè calcistica europea, dopo un primo anno fatto più di bassi che di alti.
E poi Lorenzo. A chiudere il l’orribile cerchio, ci ha pensato l’agente di Lorenzo Insigne, che così parla alla vigilia della sfida al Chievo: “Ci sono tre club tra le 10 società più importanti d’Europa su Insigne, li abbiamo incontrati e alcuni vogliono altri incontri – spiega Fabio Andreotti a Radio CRC -, ma Insigne non vuole nemmeno sapere i nomi di questi club tanto quanto è concentrato sul Napoli. Si tratta solo di sondaggi anche perché credo che Insigne continui col Napoli a giugno”. Siamo sinceri, ognuno prova a fare al meglio il proprio lavoro, e quello degli agenti è valorizzare al massimo i propri assistiti. Possibile, però, che ci sia la necessità di rendere pubblici incontro con altre società per discutere su un ragazzo legato da un contratto con il club azzurro fino al 30 giugno 2019? Perché adesso? Con un Napoli in lotta per lo scudetto e che non vince da cinque gare? Esiste un tempo per ogni cosa. C’è un tempo per trattare, per discutere, per argomentare su eventuali rinnovi adeguamenti. C’è un tempo per restare uniti, compatti, focalizzare l’obiettivo, proprio come succede alla Juventus, dove nessuno sporca il foglio in un momento fondamentale della stagione. Questo, in casa azzurra, è il momento di restare in silenzio. Soprattutto per gli agenti…