Qatar 2022, una competizione da boicottare?
Il mondiale è la competizione calcistica più ambita da calciatori e tifosi. La cosiddetta “World Cup” vale molto più di un semplice trofeo, in quanto le nazioni che vi partecipano mettono in campo, oltre alle qualità professionali, i valori culturali dei propri paesi. Non esiste razza, religione o norma che possa ostacolare l’amore comune per il gioco più bello del mondo al quale, inoltre, vi si aggiunge uno spettacolo contestuale mozzafiato: cori, canti, muri colorati e così via. La prossima edizione del mondiale, nonostante le svariate problematiche e perplessità, si svolgerà in Qatar nel 2022. Purtroppo, però, a causa dell’emergenza epidemiologica che persiste da un anno a questa parte su scala mondiale, le componenti emotive citate prima rischiano di non essere incluse nel seguente scenario.
La particolarità di Qatar 2022 risiede principalmente nel periodo annuale nel quale saranno disputate le partite, vale a dire dal 21 Novembre al 18 Dicembre. “Un mese di calcio al freddo” che, a differenza delle scorse edizioni disputatesi nei caldi giorni di luglio ed agosto, saprà comunque regalare spettacolo agli appassionati. Un’ulteriore peculiarità va ricercata nelle incredibili infrastrutture designate per ospitare le gare. Gli stadi presentati dalla nazione araba saranno completamente nuovi, salvo il “Khalifa”, arena rappresentativa del paese la quale verrà, proprio per il suo valore storico, semplicemente rinnovata. Le architetture avanguardiste e futuristiche, per altro quasi completate, hanno stupito tutto il mondo proprio per la velocità con cui stanno proseguendo i relativi lavori. Prima di concentrarsi su questo binomio tra rapidità ed efficienza, sarebbe lecito mostrare a voi lettori alcune tra queste formidabili costruzioni:
Stadio Al-Bayt
Situato nella città di Al-Khor, questo stadio rappresenta fisionomicamente le tende dei nomadi beduini. Esso si contraddistingue per la coesione tra posti a sedere (60.000) ed i relativi servizi disponibili: centri commerciali, ospedali e sale giochi.
Foto: conteco.it
Stadio Al-Janoub
Con una capienza di 40.000 spettatori, lo stadio Al-Janoub offre agli appassionati rapidi collegamenti con la struttura (apposita linea metropolitana, bus, taxi) ed una magnifica presenza estetica: l’arena, infatti, è stata costruita appositamente dall’archistar Zaha Hadid, la quale ha ripreso le linee curve caratterizzanti le barche degli antichi pescatori di perle della Penisola Arabica.
Foto: Wired.it
Education City Stadium
Questo stadio prende il nome dal contesto in cui è situato, vale a dire quello di un campus universitario. Inoltre la struttura assume le forme di un diamante in grado di brillare grazie ai riflessi della luce di giorno ed emettere un particolare bagliore, invece, di notte.
Foto: As English
Dopo avervi proposto alcune rappresentazioni delle future arene di Qatar 2022, bisogna evidenziare anche il lato oscuro di questo enorme progetto. “Non è tutto oro ciò che luccica” come si è solito dire, non a caso a distanza di mesi, sono emerse delle crude verità relative alla messa in pratica dei lavori. Secondo numerose testate giornalistiche, infatti, sarebbero deceduti per la causa citata pocanzi ben 6500 operai. Queste cosiddette “morti bianche” avrebbero avuto luogo tutte nei cantieri degli stadi, verso la cui costruzione si adoperavano cittadini di moltissime nazioni diverse: India, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka ect…
Anche a causa di questi dati, vi sono state nazioni che hanno boicottato il prossimo mondiale: prima tra tutte la Danimarca. Il paese scandinavo avrebbe proposto di firmare ai propri connazionali una petizione per non unirsi a questo progetto calcistico, in quanto “antagonista dei diritti umani”. Competizioni dalla caratura globale come queste sono sempre state idolatrate sia dal popolo che dalle nazionali sportive ma, in relazione agli avvenimenti citati precedentemente, si viene a creare un quadro contestuale che evidenzia la forzatura nel mettere in atto il futuro mondiale. Sfruttamento del lavoro e clima discutibile sono solo alcune delle perplessità che si contrappongono a Qatar 2022.
Intanto il carro viene trainato e il tutto a solo beneficio dei poteri forti. Uno sport sempre più in mani totalitariste, volto a massimizzare i profitti dei grandi, più che soddisfare le ambizioni dei più poveri.