Premier League-proprietà arabe: quando il denaro supera la coerenza
Premier League-proprietà arabe: quando il denaro supera la coerenza
PREMIER LEAGUE E PROPRIETA’ ARABE
“Il calcio odierno è completamente diverso da quello di una volta”. Quanto spesso abbiamo sentito questa frase negli ultimi anni? Quante volte ci siamo chiesti il perché?
Di risposte ne sono state elaborate tante: stili di gioco molto più tattici, importanza del tifo indirettamente proporzionale a quella del rebranding e della cura dei profili social, giocatori trasformatisi in veri e propri mercenari e tanto altro.
Su questi punti vi sarà una fetta di lettori che concorderà ed un’altra che non lo farà. Appositamente, infatti, nelle righe precedenti abbiamo omesso un concetto sul quale siamo tutti d’accordo: la centralità e l’onnipotenza del denaro.
L’economia che si sta sviluppando attorno al calcio, uno sport nato per essere giocato e seguito da chiunque e completamente contrario al classismo, ha generato notevoli malcontenti.
Introduzione di competizioni prive di senso (basti pensare alla Conference League), proposte di riforme incredibili (quella di Infantino di giocare i mondiali ogni due anni), eccetera.
Ad oggi le società facenti parte di un’elite economica irraggiungibili sono quelle possedute dagli sceicchi arabi: tra queste City, PSG e, come ultima arrivata, il Newcastle.
Abbiamo osservato con simpatia l’esultanza e la gioia dei tifosi dei Magpies nell’apprendere la notizia relativa al cambio di proprietà, giustificata dal fatto che, da qui in futuro, il Newcastle potrà seguire la scia dei citizens: una squadra con una bacheca scarna che, in seguito a questo “colpo di fortuna”, governerà incontrastata sul mercato e sul campo (probabilmente).
Nulla di illeggittimo, soprattutto tenendo conto che per cercare di contrastare questa supremazia sono state stilate politiche come il Fair play finanziario.
Il punto sta nel fatto che la Premier League, nel corso di questi anni, si è classificata come uno dei campionati principali attenti alla tutela delle minoranze ed ai diritti umani.
Sembrerebbe tutto rosa e fiori, se non per il fatto che, al contempo, abbia permesso al PIF (fondo d’investimento dell’Arabia Saudita) di acquistare un’ulteriore società della propria Lega. In relazione ai diritti umani, l’Arabia Saudita sappiamo bene sia uno degli ultimi paesi della classifica mondiale; senza dimenticare che il suo presidente, Mohammed Bin Salman, membro di una famiglia reale, sia da anni
al centro di un’inchiesta per aver presuntamente ucciso un giornalista che indagava sui suoi parenti e ciò che girava attorno.
La copertina di quest’articolo mostra lo striscione esposto dai tifosi del Crystal Palace in merito a tale questione i quali, però, rischiano una multa salata dalla Premier. In conclusione: crediate che il campionato inglese faccia buon viso a cattivo gioco per poi aumentare i propri introiti, oppure non possa essere condannata per aver accettato determinate offerte?
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