PERCHÉ ANCELOTTI HA ACCETTATO NAPOLI – di Nicola Licciardiello

La parte di stagione fin qui disputata ha permesso di dare una risposta ad uno dei principali interrogativi che aleggiava nelle menti di quasi tutti gli appassionati di calcio fin dai primi giorni dell’ufficialità dell’approdo a Napoli di Carlo Ancelotti.

Tutti si chiedevano per quale oscura ragione un allenatore tanto vincente e prestigioso avesse accettato la corte di Aurelio De Laurentiis. Le ipotesi al riguardo sono state molteplici: tanti avevano pensato che il tecnico emiliano avesse ricevuto garanzie di un ricco mercato, altri in modo offensivo avevano invece descritto il buon Carlo come un allenatore ormai rimbecillito in cerca di un contratto remunerativo per sfamare la sua intera bisognosa famiglia.
Chiaramente non possono affatto essere questi i motivi. In primo luogo perché non c’è alcuna possibilità che ADL possa mai promettere a qualsivoglia tecnico una campagna acquisti faraonica: i parametri e le strategie di mercato del club partenopeo sono note a tutti e non prevedono certamente l’acquisto di costosissimi top player già formati. In secondo luogo, tutti devono aver ben presente che un tecnico come Carlo Ancelotti non aveva certo impellenti necessità economiche nel dover obbligatoriamente accettare l’offerta del Napoli né tantomeno lo si può assolutamente considerare un allenatore rimbecillito come, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha ampiamente dimostrato finora.

Allora qual è il misterioso motivo per cui Ancelotti siede sulla panchina del Napoli? La risposta ci è data dalle tante rotazioni di uomini fatte in questa parte di stagione: la fiducia in tutti gli effettivi a disposizione. Il tecnico d Reggiolo conosceva molto bene l’organico della squadra partenopea e in cuor suo dal primo momento covava la convinzione che la rosa fosse più profonda di quello che veniva raccontato fino all’anno passato. Oltre al valore dei titolarissimi, ha immaginato che avrebbe potuto ottenere tanto anche da calciatori come Maksimovic, Rog, Diawara, Ounas e altri che nella precedente gestione avevano avuto invece minore spazio.
Tutto ciò insieme al fatto di venire in una piazza calda e passionale con enorme fame di vittoria ha spinto mister Ancelotti ad accettare la corte di De Laurentiis per quella che è forse la scommessa più intrigante della sua intera carriera.
Scommessa che in realtà il neo tecnico del Napoli fa su se stesso: egli è ben consapevole che vincere non sarà affatto facile e vuole provare a vedere se in un ambiente quasi vicino al top quel gap che ancora resiste potrà essere colmato dalle sue capacità e dalla sua esperienza vincente.

Questa potrebbe essere la ricostruzione più fedele delle valutazioni fatte da Carlo Ancelotti nei momenti in cui si trovò a valutare l’offerta della S.S.C. Napoli.
La rosa sarà davvero così profonda e competitiva? Lui sarà davvero in grado nel tempo di colmare il gap di esperienza e mentalità con la Juve? Riuscirà dunque infine a vincere?
Questi sono tutti interrogativi che permangono e a cui solo il tempo potrà dare risposta.

Nicola Licciardiello

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