Non permettono al figlio disabile di entrare al Maradona, una mamma si sfoga ai nostri microfoni

La denuncia della Mamma su Facebook

Una storia terribile quella accaduta all’esterno del Maradona prima di Napoli-Genoa. Il protagonista è Vito Desiato, un ragazzo di 16 anni nato con una asfissia celebrale e una tetraparesi spastica che non gli permette di deambulare autonomamente. Al giovane gli è stato negato l’accesso allo stadio per il saluto di Lorenzo Insigne.
La mamma Katia Esposito si è sfogata ai nostri microfoni.

Ci spieghi l’accaduto

Il fratello di Vito, Gaetano, ha comprato i biglietti per Napoli-Genoa specificando la disabilità di mio figlio. Quando si sono recati verso il Maradona già sono cominciati i primi problemi.

Nel parcheggio dei disabili infatti uno stewart gli disse che non potevano sostare in quella zona.

Una volta trovato posto auto, presa la carrozzina dal portabagagli, si sono recati al tornello per i controlli. Con la carrozzina non puoi accedere qui, devi andare nella sezione disabili’ -viene detto a Vito-. Così si mettono in cammino, ancora una volta, ma anche lì il responso è negativo, il motivo ? Non c’erano gli accrediti. Sconsolati cercano una soluzione e chiedono allo Stewart se Gaetano potesse portare il fratello sulle spalle senza entrare la sedia a rotelle, per poi farlo accomodare sul sediolino. Invece di risolvere il problema l’addetto ai lavori l’ha ovviato dicendogli di aspettare perché adesso andava a parlare con chi di dovere. Le forze dell’ordine erano lì senza però interessarsi di nulla.
Dopo un attesa interminabile al sole, gli hanno detto che i posti erano terminati e che forse il secondo tempo sarebbe entrato.

Io mi sono allora chiesta cosa cambiasse se il primo tempo non c’erano posti mentre il secondo si? La risposta ancora non l’ho trovata. Perche questa ingiustizia verso questi bambini?

Come sta suo figlio e come ha preso l’accaduto?

Mio figlio è tornato a casa piangendo, fortunatamente è riuscito a vedere la partita del Napoli in televisione. Oltre alle lacrime mi diceva ‘Mamma ma perché io non ci posso stare? È colpa di questa maledetta sedia?. Mi ha confessato di essersi sentito offeso ed è una cosa bruttissima sentirlo dire dalla bocca di un ragazzino che già vive dei suoi problemi.

Vuole dire qualcosa alla società e alle persone che non hanno permesso l’accesso allo stadio?

Io voglio dire a questi signori, capisco tutte le procedure, ma noi vogliamo che i nostri ragazzi abbiano la dignità e i loro diritti. Se domani mi sveglio e voglio portare mio figlio allo stadio io non devo fare tante procedure burocratiche. Sono molto arrabbiata voglio giustizia per i nostri ragazzi.

Voglio fare appello affinché queste brutte situazioni non accadano più ai nostri ragazzi perché vanno difesi, rispettati e non umiliati.

Da sempre Paroladeltifoso.it si è battuta per questi temi. Speriamo che la voce di questa mamma arrivi a chi gestisce queste situazioni.

Questi sono episodi raccapriccianti che non devono verificarsi mai.

Come dice Scott Hamilton: “L’unica disabilità nella vita è un cattivo atteggiamento”. E qui di certo la società non ha avuto un modo di fare impeccabile.

Valerio Petrosino

Leggi anche:

  1. Napoli-Milan: Another Brick in the “azzurro” Wall
  2. In Inghilterra si torna a tifare in piedi
  3. Perché a Napoli il tifo organizzato rimane fuori, mentre nel resto d’Italia si può tifare?
  4. Mentre in Europa si costruisce, in Italia la burocrazia uccide il calcio
  5. Perché il Napoli dovrebbe cambiare il proprio stemma
  6. Maglia Maradona – L’arte napoletana di Klain dietro al disegno per Diego ed il Napoli
  7. Fifa in streaming, quando un videogame diventa spettacolo
  8. Il disastro di DAZN e la lezione di Amazon
  9. SAJA KAMAL, LA DONNA CHE HA PORTATO IL CALCIO IN ARABIA SAUDITA
  10. Le gravi mancanze societarie del Napoli di ADL
  11. “The sound of silence”, la ricerca che attesta l’importanza del tifo
  12. Gli effetti del lockdown calcistico sui giovani

Start typing and press Enter to search