Non ci fasciamo la testa prima di entrare in campo

E’ finalmente finita la pausa Nazionali. Questa sera ci sarà l’ultimo appuntamento valevole per la Nations League tra Bosnia e Italia che potrà valere l’accesso alla Final Four con Spagna,Francia e Belgio (solo in caso di vittoria degli azzurri).
E’ quindi tempo di iniziare a preparare il conto alla rovescia per il match di Domenica sera tra gli azzurri di Rino Gattuso e il Milan di Stefano Pioli (assente causa Covid-19 ma che comunque esigerà una vittoria dalla sua squadra).
La pausa delle nazionali ha portato non poche rogne al club partenopeo, infatti oltre alla lussazione della spalla per Osimhen c’è anche da sottolineare la positività di Hysaj al Coronavirus, contratto con l’Albania e che lo costringerà alla quarantena fiduciaria nel suo paese d’origine.

Con una partita così importante e prestigiosa non è mancato un allarmismo (per certi versi motivato) nella tifoseria azzurra che vede due titolari ai box e Bakayoko con la febbre alta da martedi pomeriggio ma il tampone negativo.
Siamo qui per fare chiarezza e magari capire come trovare la soluzione per schierare l’11 titolare migliore, adattandoci alle assenze e allo stato di forma dei rossoneri.
Come farlo? No, non chiamerò Gattuso anche perché avrei paura della risposta, bensì attraverso i dati e le statistiche raccolte negli ultimi sette incontri (sei per il Napoli causa la mancata prestazione di Torino).

I numeri della difesa:
Il Milan ha subito 7 gol, di cui cinque solo contro Roma e Verona ( 3-3 e 2-2). Il Napoli invece ne ha subite 4, non calcolando le tre reti della sconfitta a tavolino.
C’è un dato che hanno in comune le due squadre: concedono 0,84 occasioni da gol a partita, che conferisce il primato ad entrambe in tutta la competizione.
E’ pur vero però che gli avversari finora incontrati dal Milan hanno convertito in gol solo il 2% delle occasioni che hanno creato, mentre la media del campionato è del 13%. In sostanza il Milan non ha subito gol per demerito delle avversarie, inoltre un dato confortante per gli azzurri è che i rossoneri concedono molti più tiri alle squadre di alta classifica e negli ultimi sedici metri sono undicesimi per numero di passaggi consentiti nella propria area. Riassumendo: più la squadra che hanno di fronte è forte più vanno in affanno nel gestire le situazioni in difesa.

Il Napoli invece con l’avvento di Gattuso ha mantenuto un trend positivo in difesa secondo le statistiche.
E’ la squadra che concede meno occasioni da gol sia da calcio piazzato che in movimento, sono secondi in Serie A per numero di tiri di minore pericolosità concessi e anche per numero di situazioni concesse in area di rigore.

I numeri dell’attacco:
I numeri in attacco sono quasi identici per i gol fatti, il Milan è a 16 e il Napoli a 15. Da calcolare che il Napoli in campo è sceso però una volta in meno dei rossoneri, nonostante le statistiche non calcolino questo parametro.
Quando si pensa all’attacco del Milan si pensa immediatamente a Zlatan Ibrahimovic, si pensa che sia il risolutore di ogni problema offensivo ma in realtà non è così. Certo, le partite le ha risolte lui ma statisticamente non ha tutti i meriti. Alzando la palla i rossoneri possono contare su una torre-armadio in grado di alzare il baricentro e aspettare il supporto dei compagni ma a pari merito per importanza c’è da sottolineare la presenza costante dei due terzini: Theo Hernandez e Calabria. Sono i due terzini che in tutta la competizione conducono maggiormente palla guadagnando metri importantissimi per la manovra offensiva.

Il Napoli invece ha il primato di tiri nello specchio e di tiri fatti in tutta la serie A.
E se Mertens e Insigne hanno una media realizzativa del 13% sui tiri provati, il vero exploit lo ha avuto Hirving Lozano con una media del 29%. Osimehn che non ci sarà domenica invece ha una media del 7%, ciò nonostante si deve pensare che se il messicano potrà avere una media in discesa c’è da pensare che il nigeriano possa migliorare quella percentuale.

La questione modulo:
Mancando Osimehn e Hysaj la scelta potrebbe essere di tornare al 4-3-3 che ha portato per anni tantissime gioie ai tifosi azzurri. Con questo però dovrebbe esserci un cambio obbligato a centrocampo vista la mancanza di tempo per limare i dettagli. Si potrebbe rivedere Demme in cabina di regia e ai suoi lati Fabian e Zielinski. In caso contrario 4-2-3-1 con Petagna boa in attacco e Mertens trequartista. Centrocampo invariato, tranne per le condizioni di Bakayoko da monitorare.

Le formazioni secondo le statistiche:
Partendo dai pali la scelta è quasi obbligata visto l’infortunio (e c’è ancora da capire l’entità) di David Ospina nella sua Colombia. Un viaggio che si poteva risparmiare visto che ha portato solo rogne a lui e al Napoli.
La scelta ricade su Alex Meret che ha bisogno di riscattarsi, prendersi la scena da titolare e soprattutto dimostrare che in Nazionale se la gioca con Donnarumma, quale migliore occasione per sfidarlo se non sul prato del San Paolo?
Il gioco azzurro delle ultime partite predilige una partenza con palla rasoterra dal portiere o in caso di battuta da fondo campo del difensore che la passa al portiere per smarcare uno dei due terzini che si abbassano.
Ospina e la sua ottima capacità di usare i piedi sarebbero stati utili al Napoli ma di certo la seconda scelta è di altissimo livello.

Il terzino destro: con Hysaj in Albania e Malcuit ormai fuori dal progetto sarà, salvo imprevisti, Giovanni di Lorenzo il titolare di fascia, nella sua zona avrà l’arduo compito di tenere a bada Theo Hernandez che non è proprio l’ultimo arrivato.
Sarà importante giocare d’anticipo nella lettura difensiva, specialmente con i rilanci di Bennacer in mediana che cercano quasi sempre lo spagnolo. In caso di lancio dal lato opposto a Calabria, l’ex Empoli dovrà comunque tenere a mente la linea difensiva per far scattare la trappola del fuorigioco.

I centrali difensivi hanno una certezza: Kalidou Koulibaly. Dovrà contenere e combattere con un osso durissimo come Ibra. Non dovrà cadere in tentazione anticipando la giocata perché non sempre sarà rivolta allo svedese, che potrebbe anche uscire dalle trame offensive riaccentrandosi sulla metà campo per attirare a sé il colosso senegalese.
Inoltre KK è uno dei punti nevralgici del Napoli per quanto riguarda la costruzione del gioco, con 726 passaggi completati su 792 e il 91,7% di precisione è il costruttore della manovra partendo dal basso.
Il compagno di reparto sarà quasi sicuramente Manolas, garantendo una velocità in difesa e un pressing asfissiante in fase di non-possesso. Il greco infatti ha una media altissima di pressing sui portatori di palla avversari, ben 35 volte. Inoltre ha la media del 93,3% di passaggi completati, a dimostrazione del fatto che non è da scartare tecnicamente.

Terzino sinistro: la scelta è tra Mario Rui e Ghoulam. Il portoghese ha disputato un’ottima gara in nazionale e probabilmente con la voglia di riscatto dopo la tribuna di Bologna sarà il titolare. Mancando Hysaj la scelta è offensivamente corretta, in difesa aiutato da Koulibaly e Manolas può reggere le ondate in attacco di Calabria e Saelemaekers sulla sua corsia. Uno dei punti chiave della partita è quella fascia.

La scelta migliore viste le condizioni precarie di Bakayoko e l’assenza quasi sicura di Osimehn sarebbe un ritorno al 4-3-3 che garantisce compatezza e meccanismi collaudati, almeno nei primi 45’.
Con i tre a centrocampo, si rivedrebbe Demme, che è rimasto in Italia a Castelvolturno ad allenarsi e a preparare al meglio il match.

In questo caso Zielinski potrebbe partire titolare con Fabian a fare le mezzali con lo spagnolo a destra per gestire la manovra e quando serve a coprire e il polacco a spaziare sulla sinistra e portare a spasso Bennacer che gli sarà incollato come un mastino. Il tedesco avrebbe il compito dell’ordinaria amministrazione e all’occorrenza pressare su Cahlanoglu nella trequarti.

L’attacco è di libera scelta, nel 4-3-3 si vedrebbe il folletto belga fare ciò che preferisce: il falso nueve. La fascia sinistra è di Insigne, senza ombra di dubbio. Serve la sua copertura in difesa e il suo spaziare in attacco dando profondità, saltando l’uomo e quando serve, a scaricare il pallone su Mario Rui che accompagna sul fondo.

A destra invece c’è la chiave tattica di tutta la partita: i rossoneri spingono sul treno spagnolo che non si ferma facilmente e a luglio segnò nonostante avessimo ancora Callejon che faceva il terzino aggiunto. Questa volta servirà un esterno destro che abbia i polmoni per due. Lozano potrebbe essere ottimo difensivamente poiché ha la velocità ma in attacco sarebbe prevedibile.
Politano invece potrebbe alternare bene il sacrificio in difesa e l’imprevedibilità in attacco, quando serve accentrandosi con il sinistro e scaricando su Di Lorenzo che gli coprirebbe le spalle attirando fuori Kjaer che lascerebbe uno spiraglio per Mertens solo in area.

Le chiavi del match sono queste. La formazione ideale numeri alla mano è questa qui, con le varianti in attacco che sono tutte validissime.
C’è da stare sereni e dare fiducia a Mister Gattuso. Non si può andare in ansia nel 2020 perché mancano Hysaj e Osimehn. Certo, avrebbero fatto comodo ma è meglio oggi che ci sono alternative all’altezza oppure 4-5 anni fa che l’alternativa era Vasco Regini o Pavoletti?

Matteo Sorrentino

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