Napul3 Campione: un’impresa con a capo Spalletti e Giuntoli

Alla base del terzo scudetto azzurro c’è stato un lavoro studiato nei minimi dettagli dal ds Giuntoli, che ha messo a disposizione di Spalletti un’ottima rosa, che, con la sua esperienza, ha saputo valorizzare in ogni aspetto. Nella seguente disamina analizzeremo nel dettaglio il lavoro dei due uomini cardine di questo Napoli, partendo prima dall’ex Carpi per poi concentrarci sul tecnico di Certaldo. Infine, verrà fatta una piccola riflessione verso i nostri lettori sul futuro dei due sopracitati.

Foto: Corriere dello Sport

Il fuoriclasse lontano dai riflettori: Cristiano Giuntoli

Il ruolo del direttore sportivo nel calcio è da sempre fondamentale per il successo di una squadra. Infatti, dalle sue mosse si forma la rosa messa a disposizione del mister. All’alba della stagione 2022/23, il d.s insieme alla società aveva deciso di dare un cambio di rotta dopo l’ennesima delusione di uno scudetto sfiorato. I punti su cui era basata la rivoluzione erano ben definiti: ringiovanimento della rosa; abbassamento del monte ingaggi; nuovi acquisti a basso costo per sostituire i partenti. Dunque, la prima scelta fu di non rinnovare Mertens ed Insigne, perdendoli a zero; e vendere Koulibaly in scadenza l’estate successiva. Infine, dopo il senegalese fu venduto un Fabian ormai scontento all’ombra del Vesuvio, approdato a Parigi. Dopo queste manovre in piazza cominciò a diffondersi un malumore mai visto, con i tifosi impauriti per la stagione alle porte; ma l’ex Carpi aveva già in mente il piano per riportare entusiasmo e migliorare la rosa. Gli acquisti furono mirati, con alcuni sconosciuti al calcio nostrano: “Raspadori (Sassuolo, a), Ndombele (Tottenham, c), Simeone (Verona, a), Sirigu (Svincolato, p), Kim (Fenerbahce, d), Ostigard (Brighton, d), Olivera (Getafe, d), Kvaratskhelia (Dinamo Batumi, a), Gaetano (Cremonese, c), Zerbin (Frosinone, a), Zedadka (Charleroi, c)”.

Al termine del calciomercato il Napoli era pronto a giocarsi un posto tra le prime quattro visto l’indebolimento (apparente). Inoltre, secondo gli addetti ai lavori la squadra di De Laurentiis poteva anche rischiare di star fuori dal piazzamento Champions. Partita dopo partita, successo dopo successo, ogni acquisto del ds, Kvara e Kim su tutti, cominciava a dare i propri frutti, cominciando a riaccendere il calore dei tifosi. Alla sosta pre mondiale la classifica vedeva un Napoli primissimo ed inbattutto, grazie all’ottimo lavoro dell’ex Carpi che aveva centrato ogni singola scelta fatta mesi prima. Ed ora si è giunti al pareggio di Udine, che ha chiuso il cerchio di una stagione perfetta, con la riconquista del tricolore dopo 33 anni dall’ultima volta. I goal di Osimhen, gli assist di Kvara, le chiusure di Kim hanno preso tutti i riflettori dei successi, ma alle spalle vanno fatti i complimenti alla mente della SSC Napoli, che merita un 10 con lode per l’opera perfetta compiuta. Il riconoscimento dei napoletani si è visto al termine di Napoli-Fiorentina con una standing ovation da brividi all’apparizione di Giuntoli sul terreno di gioco.

Il Paolo Sorrentino dello Scudetto: mister Luciano Spalletti

Da tutti gli addetti ai lavori da sempre è stato definito come il “perdente”, questo successo ha fatto si che Spalletti abbia potuto togliersi tanti sassolini dalla propria scarpa. Il tecnico di Certaldo è stato l’uomo chiave di questo progetto, riuscendo a valorizzare ogni singolo membro della rosa, sfruttando a pieno le sue qualità al momento giusto. La stagione è cominciata alla grande con un lavoro eccelso svolto nella preparazione che è servito per cominciare a distaccare le avversarie, giungendo da primo alla sosta mondiale. Nel corso dei primi mesi il mister ha dovuto far fronte a vari problemi come gli infortuni di Osi e Kvara, che non sono stato un problema poichè sostituiti alla grande dalla seconde linee, o meglio secondi titolari come li definisce Luciano. Dunque, nessuno problema ha scoraggiato il tecnico, che con ha sempre trasmesso tranquillità all’ambiente in ogni conferenza stampa, sopratutto dopo la prima sconfitta. Infatti, al rientro post coppa del mondo, gli azzurri caddero in campionato, suscitando le prime polemiche per il possibile calo dei partenopei. Nel momento buio il comandante della nave ha preso le redini del timone, riportando sulla retta via la propria squadra, confermando di trovarsi nell’anno giusto per scrivere la storia. Gli incontri successivi sono stati un crescere di convinzioni, con uno Spalletti sempre più sicuro della forza del proprio gruppo, battendo chiunque si ponesse davanti nella sua rotta.

Il momento chiave che ha sancito definitamente l’amore tra Napoli e il proprio allenatore è stato quando in conferenza post partita, Luciano ha chiamato un intervento urgente per riportare il tifo al Maradona, confermando l’importanza di esso verso il rush finale. La sua richiesta fu esaudita da Adl, e da quel momento è stato uno spettacolo unico sia in casa che in trasferta.

Infine, si giunge agli ultimi match del mese di Aprile che potevano sancire la vittoria del terzo scudetto. Il successo last minute di Torino ha spianato la via del tricolore, posticipato al match della Dacia Arena, in seguito al pareggio interno con la Salernitana. Dunque, il 4 maggio 2023 è la data che ha portato Luciano Spalletti nell’olimpo della storia del calcio Napoli, che ha riportato uno scudetto inaspettato se si pensasse ai mesi estivi pre campionato. La gioia incontenibile del tecnico di Certaldo ha raggiunto il massimo livello nella festa finale post Napoli-Fiorentina, con canti di gioia e bandiere sventolate sotto le curve partenopee.

TUTTO PER LEI. Grazie ragazzi, siete meravigliosi”

Luciano Spalletti, post Sassuolo-Napoli

“La prima dedica è alla squadra. La seconda a tutto il pubblico. Napoli, è per te!

Spalletti post Udinese-Napoli

Queste sono soltanto alcune delle frasi pronunciate dal tecnico, ma racchiudono a pieno l’amore che prova verso Napoli ed i Napoletani, riuscendo a cucire un legame indissolubile con ogni tifoso.

Per i prossimi incontri ci sarà una festa continua che avrà la consacrazione finale il 4 giugno, con la premiazione in casa. Pertanto, in seguito bisognerà cominciare a stilare le basi per il futuro del Napoli, con due permanenze obbligatorie, ossia quella di Giuntoli e Spalletti. Adl ora tocca te aprire il ciclo.

Pasquale Palmieri

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