Napoli – Le pagelle della stagione

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Vorrei ma non posso, il riassunto di una stagione fatta di alti e bassi, un pendolo che oscilla tra gioia e delusione, un filo sottile che divide il Napoli dalla gloria.

L’illusione di potercela fare, poi l’amaro in bocca a fine stagione. Film visto e stravisto, di questo passo l’oscar non si vincerà mai e il pubblico comincia a stancarsi.

I partenopei assomigliano al classico studente “intelligente ma che non si applica” o che troppo spesso non crede in se stesso e si danneggia con le sue mani.

La classe del Prof. Spalletti quest’anno ha raggiunto sicuramente l’obbiettivo, ma una gestione migliore forse poteva portare a qualcosa di più. La mancanza della mentalità vincente ha sicuramente fatto la differenza, per questo il preside della scuola (De Laurentiis) si merita un 5 in pagella.

La sediolina di plastica andava sicuramente presa prima di perdere lo scudetto. La società ha il compito di dare un apporto mentale si calciatori, un plusvalore che è sempre mancato agli azzurri.
Il riuscire a trattenere giocatori di spessore dal precedente disastroso anno, gli acquisti come Anguissa, I prezzi popolari al Maradona, fanno si che il voto non sia un 4.

Spalletti: 6

Piena sufficienza per il prof. Spalletti, che raggiunge l’obbiettivo prefissato con non poche difficoltà. Ricordiamo i tantissimi infortunati.
Resta il rimpianto di un Mertens utilizzato poco e di tanti punti buttati con squadre piccole. Quest’anno il miracolo era fattibile.

Ospina: 9

Tra i migliori della classe senz’altro. Una sicurezza tra i pali, salva i suoi compagni in tantissime occasioni, risolve problemi e da carattere ad una squadra che ne ha poco.

Meret: 3

Il dualismo con Ospina non lo aiuta. La sua debolezza mentale gli fa commettere errori da dimenticare. Forse inadatto per il gioco di Spalletti, che predilige una costruzione dal basso e il numero 1 del Napoli ha una tecnica da rivedere. Stagione da dimenticare, mai incisivo tra i pali, non riesce mai a dare quella sicurezza che un portiere deve trasmettere ai 4 difensori.

Di Lorenzo: 9

Uno dei terzini più forti della Serie A senza dubbio, sempre ordinato, intelligente tatticamente, con una tecnica buona, spesso insuperabile. Niente da dire a Giovanni Di Lorenzo il calciatore più utilizzato da Spalletti quest’anno.

Zanoli: 8


Nel momento del bisogno viene chiamato in causa e risponde presente, senza timore, senza paura. Prestazioni ottime per il giovane terzino che aveva il peso di sostituire uno dei titolatissimi. In prospettiva potrebbe dare una grande mano.

Rrahmani: 8

Difficilmente ha steccato, sempre al suo posto e soprattutto sulla strada del miglioramento. Vita più facile per chi gioca vicino a KK, ma non è scontato che la prestazione risulti buona.

Koulibaly: 9

Senza dubbio il top player dei partenopei. Tra i 5 difensori più forti al mondo. Il comandante è più di una sicurezza nelle retrovie e anche I fase di costruzione, la sua tecnica migliora giorno dopo giorno. Sempre pulito mai falloso, un leader nel campo, il futuro capitano.

Juan Jesus: 7

In poco tempo è riuscito ad incarnare la napoletanità che bisogna avere per giocare in questa città. Con la sua simpatia sui social e le sue buone prestazioni in campo ha conquistato un po’ tutti.

Mario Rui: 6

Fa quello che deve fare, a volte troppo impulsivo e senza pensare commette degli svarioni. Quest’anno però, sembra che gli errori siano diminuiti. Apporto sufficiente sia alla fase offensiva che a quella difensiva.

Ghoulam: 10

Bandiera del club. Pochissime presenze per lui, ma quando è in campo suda la maglia come pochi. Devoto alla causa e sempre pronto a dare il massimo per I suoi compagni, con prestazioni buone, ma mai ai livelli di una volta.
Da premiare la sua grande volontà e il suo cuore d’oro. si guadagna il massimo dei voti grazie anche a tutta la militanza nella SSC Napoli.

Malcuit: 4

Un calciatore non da Napoli. Quando entra fa più errori che altro. Ogni anno dimostra sempre di più che non è adatto per questa squadra.

Fabian Ruiz: 6

Tutto sommato una buona stagione quella di Fabian, piena di alti e bassi. 7 gol realizzati in questa annata tutti fantastici. Un giocatore molto tecnico, che si fa sentire anche in fase di interdizione. Con Anguissa o Lobotka a centrocampo trova la sua dimensione e ha il permesso anche di attaccare lo spazio in fase offensiva. Tanti margini di miglioramento per lo spagnolo, che a 26 anni forse vede il suo futuro lontano da Napoli. Stecca alcune partite, ma si guadagna la sufficienza, può sicuramente fare molto di più.

Lobotka: 8

La vera scoperta di questo anno. Centrocampista a tutto tondo, Lobotka si è dimostrato valido per la causa con prestazioni di spessore. Amministra benissimo la mediana e aiuta i 4 difensori egregiamente. Quantità e qualità per lui.

Anguissa: 6

Altra rivelazione. L’acquisto che non ti aspetti. Prima parte di stagione ad altissimi livelli, poi al rientro della Coppa d’Africa si perde un po’. Conclude la stagione guadagnandosi la sufficienza.

Demme: 5

Sono lontane le ottime prestazioni delle scorse stagioni. Diego Demme non ha giocato un grande campionato, surclassato anche dalle ottime prestazioni dei compagni, ma si fa sentire poco quando è chiamato in causa.

Elmas: 4

Mai incisivo quest’anno. Poche le prestazioni buone e tanta fatica in campo. Ancora deve comprendere la sua natura.

Zielinski: 4

Un voto che serve per far svegliare uno dei talenti più limpidi della Serie A. Prestazioni fantastiche e altre che ti ponevano l’interrogativo se fosse sceso in campo. Troppo spesso spariva dalla partita, Spalletti ha il compito di ridimensionarlo per la prossima stagione.

Ounas: 5

Mette sempre l’anima in campo, ma ha bisogno di un pallone personale. A volte prova dribbling impossibili, quando uno scarico sarebbe molto più produttivo. Limitato anche dagli infortuni, in prospettiva è comunque una buona riserva che può spaccare le partite.

Lozano: 4

Una stagione sottotono, poche volte decisivo. Non si classifica neanche lontanamente come sostituto di Lorenzo Insigne. Spacciato come l’acquisto del secolo, ma in realtà un giocatore come gli altri, forse anche peggio del suo collega di reparto.

Politano: 6

Fa divertire, si sacrifica e lotta in mezzo al campo. Si può dire tutto di Matteo Politano, ma non che non mette il 100% in campo. Una stagione sicuramente sufficiente la sua.

Mertens: 7

Il napoletano nato in Belgio, Ciro rappresenta a pieno la napoletanità. Una bandiera del club che da un apporto incredibile fuori e dentro il campo. Appartiene a quella categoria di calciatori che sono dei fuoriclasse. Ha poco spazio quest’anno ma quando calpesta il prato verde è sempre decisivo.

Petagna: 5

Nonostante i sui limiti tecnici abissali da sempre il massimo lí davanti. Le sue prestazioni rasentano però la mediocrità, spesso non segna gol già fatti. Se non fosse per il suo impegno meriterebbe un 4.

Oshimen: 8

Niente da dire a Victor. La coordinazione e la tecnica non fanno sicuramente parte del suo bagaglio calcistico, ma l’esplosività abbinata alla velocità sopperiscono a tutto. Anno dopo anno questo ragazzo migliorerà sempre di più. I numeri parlano chiaro con lui in campo il Napoli segna di più. C’è da limare ancora qualche vizio caratteriale e sicuramente l’anno prossimo si può ripartire dal nigeriano. Peccato per i troppi infortuni che lo hanno penalizzato.

Insigne: 10 e lode

Last but not least, il capitano Lorenzo Insigne.
C’è chi si è emozionato e c’è chi mente, il 24 del Napoli nonostante l’Odi ed Amo con i suoi concittadini rimarrà sempre nei cuori di tutti.
Quante volte ha preso la squadra i mano ed è riuscito a risollevare le sorti dei match, da vero capitano. Certo da solo non può vincere le partite, ma il suo impegno, il suo sacrificio, le sue lacrime, ci fanno sentire bene e ci fanno capire la ricchezza di questo sport. Nonostante i fischi, nonostante le prese in giro di ADL, nonostante tutto. Lorenzo è un ragazzo come noi è ogni giorno ha dimostrato quanto sia difficile giocare nella squadra della propria città. Ma lui non ha mai abbandonato i napoletani e Napoli lo sa. La maglia azzurra resterà cucita per sempre sulla sua pelle.

Napoli da 6, senza infamia e senza lodi. Raggiunge il suo obiettivo stagionale con il rimpianto di un altro scudetto perso.

Valerio Petrosino

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