Napoli: il miglior azzurro del 2020

Lorenzo Insigne

Il 2020 ha rappresentato un anno complesso (negativamente) sotto tutti i punti di vista. Molteplici ambiti, tra i quali lo sport, sono stati colpiti dalla famigerata ondata del Covid-19.

Nonostante ciò, il più bel gioco del mondo, ha saputo regalarci emozioni indimenticabili grazie al suo spettacolo. Prendendo come riferimento il Napoli, la nostra squadra del cuore, chi sarà stato il miglior azzurro del 2020?

La squadra partenopea ha colto tutti di sorpresa sin dall’inizio di questa stagione. In seguito all’esonero di Carlo Ancelotti, la società campana ha tentato di ristabilire un’organizzazione che, fino a quel momento, era mancata sia sul campo che all’interno dello spogliatoio. Il tecnico prescelto per sostituire l’allenatore romagnolo fu Gennaro Gattuso, un Mister con poca esperienza alle spalle ma sicuramente preparato.

Questi dettagli non furono smentiti in quanto, dopo poche prestazioni, la mano del calabrese iniziò a farsi notare con decisione. Arrivarono così le prime vittorie dopo un inizio di campionato traumatico. Parliamo di Serie A e non di Champions League in quanto, la competizione europea, stava premiando il lavoro dei ragazzi.

Tra i notevoli miglioramenti apportati da “Ringhio” alla formazione, va ricordato ed evidenziato soprattutto il lavoro svolto sui singoli, quali Koulibaly, Lozano ed Insigne.

Quest’ultimo, grazie all’apporto psicologico e tattico del tecnico calabrese, ha trasformato completamente non solo la sua figura da calciatore, ma anche la sua immagine da uomo.

In campo non si riusciva e, non si riesce tuttora, a distinguere il “24” calciatore dalla persona: Lorenzo, con il tempo, ha finalmente raggiunto quella maturità apparentemente inarrivabile.

Dunque, senza ombra di dubbio, Insigne è il miglior calciatore azzurro del 2020. Adesso lo scugnizzo napoletano è parte integrante della formazione partenopea, anzi, ne è il leader. Tecnicamente il più forte, psicologicamente altrettanto.

Nel corso del 2020 “Il Magnifico” ha cercato di trasmettere, partita dopo partita, il suo senso di appartenenza alla città, la quale è garante di uno status maggiore rispetto al club di calcio in sé.

“Prima Napoli, poi il Napoli”, sembrerebbe questo lo slogan adottato da Insigne dentro e fuori il rettangolo di gioco. Il capitano ha aiutato l’ambiente della metropoli italiana anche con gesti no profit. Tra questi, l’acquisto di uno scooter a Salvatore, ragazzo derubato del proprio veicolo durante i festeggiamenti per la vittoria della Coppa Italia. Dettagli che fanno la differenza, azioni che hanno testimoniato l’interesse del calciatore azzurro verso la piazza.

Abbiamo deciso di premiarlo anche per la rilevanza dei goal messi a segno quest’anno, non molti quantitativamente ma sicuramente pesantissimi. Tra i club vittime delle magie del capitano ricordiamo: Lazio, Juventus e Roma. Anche l’Inter ricade tra queste in quanto, l’assist decisivo di Lorenzo a Mertens, permise alla squadra di raggiungere la finale di Coppa Italia contro i rivali bianconeri.

Un match conquistato con determinazione e sudore, considerando che la partita di ritorno della Semifinale, fu giocata circa due mesi e mezzo dopo quella d’andata. Tutti i ragazzi, Lorenzo su tutti e nessuno escluso, si fecero trovare preparati fisicamente nonostante le circostanze fossero disastrose.

S’arrivò in finale sopraffatti dalla stanchezza ma vogliosi di riportare un trofeo in bacheca. Ancora una volta fu Insigne il migliore dei suoi: animo e qualità, tutte le azioni passavano dai suoi piedi. Poi i rigori, quello del capitano fu calciato con una freddezza tale da immobilizzare Buffon, così come quelli dei restanti tre.

Coppa conquistata e gioia immensa: Insigne alzava la sua prima coppa da capitano. Un traguardo valevole il doppio in quanto, a discapito del difficile periodo pandemico, la città di Napoli sembrava esser tornata per un attimo felice. La nuova stagione, così come la precedente, sta dimostrando l’importanza del ventiquattro per il club campano.  Lorenzo sembra avvertire sulla propria pelle ogni tipo di risultato ottenuto, che sia una vittoria o una sconfitta.

Il che è testimoniato dalla recente intervista rilasciata presso i microfoni di Sky Sport in seguito al pareggio contro il Torino, nella quale il calciatore di Fuorigrotta ha affermato di non essere soddisfatto della prodezza messa a segno, bensì triste per l’esito della gara. Un uomo che ragiona maturamente, sembra anticipare le parole del calciatore, quel giocatore che anni fa sembrava eccessivamente impulsivo.

Concludiamo incoronando Insigne come il miglior azzurro di quest’annata travagliata. Il goal dedicato a Maradona può rappresentare una cornice introduttiva al testo perfetta. Ora conosciamo chi è il nostro condottiero, conosciamo chi darebbe la vita per noi. Ne siamo fieri.

Renato Oliviero

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