Napoli, ecco la conferenza di Spalletti alla vigilia del match contro la Lazio

Napoli, ecco la conferenza di Spalletti alla vigilia del match contro la Lazio

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani contro la Lazio. Ecco quanto evidenziato:

È questa l’occasione per tirare fuori la mentalità vincente? Tuto sommato va bene quello che si dice però si deve dire che questa rosa è di un certo livello e contro l’Inter siamo riusciti a fare quello che volevamo fare. Attraverso queste risposte sul campo si stabilisce il nostro cammino. Noi non dobbiamo dimostrare niente, non dobbiamo avere qualcosa da ribaltare ma lavorare in maniere seria quotidianamente. Noi abbiamo un metodo di lavorare e tutte le volte bisogna metterci qualcosa di più. I livelli fanno la differenza e tutte le volte bisogna arrivare ad un livello superiore, senza fare polemiche e farci condizionare. Se poi andiamo contro lo Spartak facendoci condizionare dal clima meteorologico e dello stadio sbagliamo. Il primo a sbagliare sono io, è più importante un silenzio dove si trova un comportamento in campo al posto di frasi inutili.

Che tipo di energia posso dare alla squadra e cosa penso di Diego?Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, tanti vorrebbero emularlo e in ritiro quest’estate tante volte abbiamo cantato le sue canzoni. È stato il più grande 10 della storia del calcio, ma ha lasciato un grande vuoto quando è venuto a mancare. È stato uno smarrimento totale mai visto nella storia del calcio, è stato il più grande di tutti. Ci ho giocato una volta contro ed è stato indimenticabile quello che ci ha creato. Per capire la profondità della sua anima va ascoltato quando cantava, da lì si capiva tutto.

Contro la Lazio assume un peso diverso? Ha un peso diverso perché proveniamo da 3 risultati che non avremmo voluto. La Lazio fa parte delle 7 big italiane e quello che dobbiamo fare è rendersi conto del calcio che abbiamo proposto e lavorare in maniera seria quotidianamente, senza farci condizionare dal risultato di un match, poiché ci sono degli episodi che danno una sterzata.

Tweet dello Spartak per la mancata stretta di mano? Vedo questa passione a volermi far cambiare idea, ma non ci tengo. Mia mamma a 90 anni ancora oggi mi chiama e mi motiva. In Russia ci sono stato e lì ci sono persone serie e per bene, così come le società, che sanno stare in un calcio europeo. Poi c’è lo Spartak, diversa dalle altre società. Le offese si fanno di persona non con i tweet, al momento dovevano avvisarmi. Tutti i calciatori dell’Inter a fine partita sono venuti ad abbracciarmi nonostante l’esperienza lì, anche addetti ai lavori e dirigenti. Quello non è interessato a nessuno.

Insigne, Fabian? Sono a disposizione, hanno svolto l’intera seduta in gruppo, con grande intensità e sono pronti per partire dall’inizio.

Il mio discorso va aldilà del recinto, tutte le big europee sanno adattarsi e ci mettono qualcosa in più nelle partite e cambiano qualcosa. Una costruzione a 4 o a 3 non fa trovare la stessa misura nelle pressioni degli avversari. Bisogna stare attenti dove si smarriscono delle sicurezze, avere più soluzioni crea dei vantaggi.

Sarri? Maurizio è un avversario difficile perché qui a lo hanno visto come d’altre parti, è bravo a mantenere la squadra corta, nelle linee di passaggi stretti e sa i punti deboli”

Osimhen? È un calciatore un po’ unico. È completo per le caratteristiche, può raffinare un po’ la tecnica ma è difficile trovare un attaccante con queste caratteristiche. Mertens può mettere la palla dove vuole. Petagna ha altre caratteristiche e stiamo messi bene nel reparto offensivo. Dobbiamo continuare a lavorare in maniera corretta seguendo il percorso ideato.

Prima attenzione di domani? Dobbiamo avere una linea corta. Non bisogna lasciare spazio tra le linee”.

Pochi gol di Insigne, Lozano e Politano, qual è la motivazione? Non sono affezionato ai numeri. C’è qualcosa che dobbiamo migliorare e fare di più. Bisogna perfezionare la qualità nello stretto e negli spazi. Dobbiamo fare qualcosa di più.

Dare più equilibrio alla squadra alzando l’esterno basso? È una tattica corretta, ci sentiamo più forti con questa tattica (ride ndr).

Nel Napoli di Sarri l’arma principale fu Mertens punta, lo rivedremo? “Dries è uno che non ha problemi ad adattarsi, sa fare bene questo ruolo ed è un esperto. Se chiedi ad un centrale chi preferisci marcare loro rispondo uno più fisico e visibile, non piace marcare un giocatore più piccolino ed agile. Speriamo che il belga funzioni, grazie a Sarri che gli ha insegnato quel ruolo”.

Foto: profilo Twitter Napoli

Nunzio Mariconda

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