Napoli, con l’addio di Spalletti punta sulla ‘minestra riscaldata’

L’obiettivo societario è stato centrato, la sicurezza del piazzamento Champions League è arrivato con tre giornate d’anticipo rispetto al termine del campionato. Ma sembra che Aurelio De Laurentiis -nonostante lo abbia lodato in più occasioni- abbia qualche dubbio su Luciano Spalletti. E nella sua intervista, rilasciata durante la giornata dedicata alla celebrazione della memoria di Diego Armando Maradona a Palazzo San Giacomo (municipio di Napoli), lo conferma:
Spalletti è un allenatore di grandissimo livello, ha un contratto di due anni con opzione per il terzo a mio favore. Spalletti vive ancora in albergo, deve sentire che Partenope sta nella sua testa e nella sua anima. Se la sentirà azzurra, ce lo dirà lui. L’allenatore è serio, non ci sono problemi e sono convinto di aver fatto centro ancora una volta. Non ho parlato per tanti mesi proprio perché avevo bisogno di conoscerlo meglio. Sto pensando di essere a Castel Volturno almeno tre volte a settimana nella prossima stagione per stare vicino alla squadra”.

Tra le righe, sembra che ADL voglia cambiare guida tecnica ma che non lo farà poiché, esonerando il tecnico di Certaldo, dovrà sborsare 2,2 milioni di euro a vuoto. La scelta quindi dovrà essere del mister che dovrà decidere cosa fare. In caso di addio, per il sostituto c’è chi continua ad insistere con Unai Emery, attuale allenatore del Villareal con contratto in scadenza nel 2023. Ma il coach migliore con cui ripartire ed iniziare un lungo percorso sarebbe Maurizio Sarri. L’allenatore della Lazio non sembra convinto di rimanere in biancoceleste e prima di firmare il rinnovo di contratto vorrebbe delle rassicurazioni sul calciomercato, da cui vorrebbe calciatori funzionali al suo gioco, cosa non accaduta in questa stagione.

All’ombra del Vesuvio tornerebbe da “core ‘ngrato“. Inizialmente potrebbero esserci frizioni con la piazza -dato il suo passaggio alla Juventus- ma sarebbe un disappunto d’amore, perché i tifosi azzurri sanno quanto il mister di Figline Valdarno ha dato nei suoi tre anni al Napoli e ricordano le emozioni che h regalato. E potrebbe ripartire proprio da lì, dal 4-3-3 e da alcuni interpreti presenti già nella sua prima avventura. Di quella rosa dovrebbero rimanere Kalidou Koulibaly e Dries Mertens, due senatori legati indissolubilmente alla squadra, alla gente e alla città.

Foto: Twitter SSC Napoli


Loro, però, sono arrivati ancor prima di Sarri all’ombra del Vesuvio. In quella famosa estate del 2013, quando sulla panchina partenopea siedeva Rafa Benitez. E potrebbe essere una grande mossa far sì che torni in azzurro, ma con un ruolo diverso: direttore tecnico. Sostituirebbe Cristiano Giuntoli, attuale direttore sportivo del club, ma avrebbe poteri più ampi e con legame diretto con Sarri ed il budget imposto dalla società riuscirebbe a comporre una grande rosa. È nota la sua attenzione nel fare mercato da manager e lo ha confermato lo stesso De Laurentiis: “La prima volta che parlammo di mercato, mi fece una lista e gli dissi che non avevamo 300 milioni per tutti quei calciatori. Me ne fece un altro, di elenco, ed anche quello era troppo ‘caro’. A quel punto, non mi mandò a quel paese e, anzi, si presentò con una terza lista che diventò, poi, quella effettiva“. In questo ruolo, oltre all’attenzione al calciomercato, potrebbe portare le sue idee anche per quanto riguarda la crescita della società. In una delle sue ultime interviste a Napoli già aveva lanciato qualche idea: “Servono le strutture. Non è per me, ma per il futuro della società. Questa è la chiave per attrarre altri giocatori”.

Bisogna partire dalle strutture e nell’ultima intervista -da come ha parlato- sembra lo abbia capito anche ADL: “Il futuro dello stadio? Per decidere bisogna essere in pochi. Manfredi mi disse che dello stadio voleva occuparsene lui. Ovviamente ha bisogno di 7-8 mesi per capire il casino di questa città. Io sono un visionario e sono convinto che si potrebbe ripartire dal nostro progetto di qualche anno fa. Ovviamente dobbiamo rivedere pure il sistema dei trasporti per rendere fruibile lo stadio sette giorni su sette“. Anche se, già nel settembre 2013 aveva annunciato la costruzione di un nuovo impianto, “e dal 2 gennaio cominceremo a costruire lo stadio a Caserta, predisponendo tutto quello che servirà per portare i tifosi da Napoli“, ma sono passati quasi 10 anni e non è stato ancora fatto niente.

Con il ritorno di Benitez, però, si potrebbe concretizzare il progetto stadio, strutture per la prima squadra e per le giovanili e creare un’amministrazione della società che possa aiutare realmente i tifosi telefonicamente o tramite mail. Un po’ come aveva già auspicato lo stesso Rafa.

Foto: Twitter SSC Napoli



A completare la dirigenza, si potrebbe inserire Marek Hamsik, ex capitano del Napoli ora al Trabzonspor, che tornerebbe a Napoli proprio in questa veste come confermato da lui stesso: “Ho lasciato il Napoli troppo in fretta, ma non è mai troppo tardi per rivedersi. Se vogliono che quando chiudo passo a fare il dirigente, io alzo la mano e dico: eccomi qua“. Considerando il suo grande rapporto con il capo scouting, Maurizio Micheli, potrebbe essere introdotto in questo ruolo e aiutare così anche Benitez per il calcio mercato. Inoltre, tenendo conto del rapporto con Sarri e con i senatori –Mertens e Koulibaly– potrebbe essere ottimo per fare da collante tra la squadra ed i vertici societari. Non meno importante sarebbe il appel nel calcio e quindi potrebbe rappresentare il Napoli nel mondo.

Alfonso Oliva

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