Napoli-Barcellona: la grande opportunità di passare il turno

Se l’estrazione, il sorteggio dell’ Europa League sembra essere stata regolare, non si può dire lo stesso del sorteggio della Champions League, che si è dovuto ripetere per un ricorso fatto dall’Atletico Madrid e accolto, che ha mischiato così di nuovo le carte. Gironi, accoppiamenti tutti rifatti.

Il Napoli in Europa League pare proprio non essere fortunato, i ceri accesi a San Gennaro non hanno dato i frutti sperati. Mai facilitato nel proprio girone, ha dovuto sempre sudarsi tutte le partite, purtroppo pagandone anche le conseguenze. Anche stavolta un sorteggio il suo non proprio benevolo, gli è toccato il Barcellona, che però sulla carta e per i risultati ottenuti finora non farebbe poi così tanta paura. Di certo il Barcellona un club blasonato con giocatori dalla grandissima esperienza, ma per quanto fatto vedere fino ad adesso, contrastabile e superabile.

Certo il Napoli è acciaccatello, tante le assenze che si fanno sentire, una rosa incompleta mostra le sue lacune. Speriamo quindi nel recupero di alcuni giocatori fondamentali per il suo gioco. Senza dubbio dicevo la squadra più blasonata del lotto delle partecipanti a questi inediti spareggi di Europa League, frutto di una voluta riforma che sembra avere reso più interessante la competizione. La più blasonata, ma oggi non la più forte.

Il Borussia Dortmund, con la sua macchina da guerra e da goal Haaland, ha guadagnato la vetta, agli effetti la più forte in assoluto. Negli ultimi anni i blugrana non se la sono passata proprio bene, forse questo l’anno favorevole per il Napoli di incontrarli. La stagione del 2003 senza Messi, il suo sostituito e erede Aguero costretto al ritiro per un’ aritmia maligna, l’esonero di Ronald Koeman il 28 ottobre scorso, l’eliminazione alla prima fase di Champions, evento rarissimo che non si verificava da vent’anni, una valanga di infortuni che hanno colpito i più giovani e talentosi Pedri e Ansu Fati, a cui tra l’altro era stata affidata la maglia numero 10 di Messi.

Una stagione quest’ultima deprimente, malinconica che ha visto l’abbandono della presidenza di Bartomeu dopo gli scandali. Presidenza presa da Joan Laporta. Tanti i debiti societari fronteggiati solo in parte dal prestito di 600 milioni sborsati dalla banca americana Goldman Sachs. Attualmente ottavo nella Liga, tante, troppe sconfitte negli scontri diretti stagionali con l’Atletico e il Real, umiliante e devastante il Ko 3-0, in Champions, con il Bayern Monaco che ha contribuito alla sua retrocessione in Europa League.

La società ha dovuto, quindi, per necessità rimboccarsi le maniche e intraprendere un nuovo percorso. La principale svolta individuata nella scelta di un nuovo allenatore Xavi, ex calciatore che con il Barca ha vinto di tutto. Xavi predilige il modulo classico 4-3-3 ma non disdegna all’occorrenza il 3-3-3-1 come contro l’Osasuna finita 2-2. Un modulo imperniato su Luuk de Jong, punta centrale, e Frankie de Jong, trequartista.

Per il Barcellona non si può parlare però di un vero cambiamento di rotta, di una vera svolta, ha raccolto due vittorie, una sconfitta, un pareggio nella Liga e non è riuscito ad evitare l’eliminazione dalla Champions. A Febbraio quando sarà in programma il doppio incontro con il Napoli, l’andata il 17 al Camp Nou, il ritorno il 24 al Maradona, speriamo che le cose per loro non siano tanto cambiate, o quantomeno cambiate in meglio, anche se per quelle date il recupero di Pedri e Fati potrebbero esserci stati e Memphis Depay, arrivato in estate dal Lione, sarà ormai ben inserito nella squadra e pronto a guidarne l’attacco contro il Napoli nel ruolo di falso nueve. Ad oggi Depay è infatti il suo migliore marcatore con 8 centri, di cui 3 su rigore.

Al Barcellona giocatori talentuosi di certo non mancano. A centrocampo Gavi e Niko Gonzales trovano sempre più spazio e incidono sempre di più. L’anello debole della catena forse è da individuare proprio nella difesa, attualmente decima nella Liga per i goal incassati. A parte Piquè e Jordi Alba c’è il nulla quasi. Preghiamo in un nostro attacco proficuo e in un solido muro difensivo.

Il Napoli mai come stavolta può e deve crederci. Il materiale per sperare in un passaggio di turno non manca. Con il giusto impegno, una forte determinazione, la solita precisione e rapidità di passaggi, la speranza del passaggio di turno può diventare realtà. Gli incontri precedenti tra i due club non sono favorevoli agli azzurri, in memoria 1-1 al San Paolo e 3-1 in Catalogna, ma questo non ha alcuna importanza. Messi e Suarez non saranno in campo come allora, le cose quindi saranno completamente diverse e il Napoli dovrà saper approfittare di tutto ciò e giocare con il sangue agli occhi. Ora o mai più!

Francesca Tripaldelli

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