Minsk reagisce alle sanzioni UE. La guerra economica in Bielorussia è alle porte.
Martedì 22 Giugno – Bielorussia, il Ministero degli Esteri risponde alle sanzioni ai danni dell’economia del paese provocati da USA, UE Canada e GB :” Lo stato bielorusso è in grado e farà tutto il possibile per proteggere i suoi cittadini e le entità commerciali :sanzioni e restrizioni non avranno l’effetto desiderato” (ANSA).
La Bielorussia reagisce alle diverse misure restrittive nei suoi confronti. Restrizioni decise dagli USA e coordinate con UE, Canada e GB in risposta al carattere fraudolento delle elezioni presidenziali bielorusse dell’agosto 2020 e all’intimidazione alle numerose repressioni nei confronti delle manifestazioni pacifiche, membri dell’opposizione al regime e ai giornalisti.
L’ Unione Europea, come Usa e Gran Bretagna ,non riconoscono i risultati delle elezioni in Bielorussia, dalle quali è uscito vincitore l’attuale leader Aleksandr Lukashenko.
Inoltre, dopo l’atterraggio forzato del volo Ryanair a Minsk del 23 Maggio e la detenzione da parte delle autorità bielorusse del giornalista Raman Pratasevich e della compagna Sofia Sapega, il Consiglio ha deciso il 4 giugno di introdurre il divieto di sorvolo dello spazio aereo dell’UE e l’accesso agli aeroporti UE da parte di vettori provenienti dalla Bielorussia.
Bielorussia: una guerra economica.
In una nota del Ministero degli Esteri bielorusso si percepisce l’appressamento di un futuro scontro tra Bielorussia e il commonwealth di stati, dato dalle ingenti sanzioni all’economia bielorussa. “- Abbiamo ripetutamente affermato che le sanzioni colpiscono negativamente gli interessi dei cittadini, sono controproducenti e maliziose. Ma si continuano le azioni deliberatamente distruttive contro la popolazione per ‘prosciugare finanziariamente il regime”- afferma il Ministero bielorusso. Già pronta a qualsiasi reazione l’ amministrazione Biden, la quale proporrà un ordine esecutivo per fornire agli Usa maggiori poteri di imporre sanzioni «su membri del regime di Lukashenko, la sua rete di sostegno e coloro che supportano la corruzione, gli abusi dei diritti umani e gli attacchi alla democrazia»
Farà parte dell’equazione anche Putin?
Putin elogia il riavvicinamento alla Bielorussia, sotto il fuoco delle critiche europee. Lo ha fatto invitando in Russia Lukashenko, che ha accusato l‘Ovest di “destabilizzare“ il suo Paese. Dopo la gita sul Mar Nero tra i due leader, si evince la richiesta d’aiuto economica e politica da parte della Bielorussia. Mosca sosterrà Lukashenko per prolungare la sua carica, nonostante il gioco di favori la Bielorussia non rinuncerà mai alla sua sovranità. Sotto certi aspetti non sarà mai capace di risarcire un ipotetico ” debito” con la Russia ma non diventerà mai una pedina di Putin per accusare l’UE del suo fallimento .