Mazzarri: “Arbitri? Non ne parlo. Mario Rui non ci sarà, Osimhen..”

Mazzarri interviene così in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Napoli.

Cosa rappresenta Juve-Napoli per lei? I prossimi 90′, dopo un certo lavoro, daranno risposte sul futuro della stagione?

“Credo che da quando sono arrivato ci siamo resi conto che al primo errore prendiamo subito gol, stiamo cercando di intervenire. Voglio dare come in passato più equilibrio alla squadra, attaccare bene come nel primo tempo con l’Inter e non concedere queste ripartenze clamorose che hanno caratterizzato la squadra anche prima del mio arrivo. Le squadre di vertice devono avere un equilibrio, essere solide, non prende tanti gol e poi sentirsi importanti e fare le giocate davanti che sappiamo fare. Questo è il mio compito, pensando partita dopo partita, inutile fare troppi discorsi, iniziamo a vincere le partite e prendere pochi gol, come nel primo tempo con l’Inter. Juve-Napoli sapete cosa rappresenta, la squadra che ha vinto lo Scudetto, una delle più forti italiane, è una gara di rilievo, importantissima e dobbiamo farla bene anche per capire certi progressi”.

Squadra ha nel DNA le riaggressioni, c’è anche un problema fisico?

“Ho fatto capire chiaramente che qualche ingenuità mia del passato a livello di comunicazione non voglio più farla, non dirò cose che vanno contro la professionalità di chi c’era prima di me, non posso permettermelo a campionato iniziato. Certe valutazioni le tengo per me, col mio preparatore, ma restano nello spogliatoio”.

Hai parlato di ridare un ‘anima alla squadra, manca? Sui gol subiti: Natan sta dando le risposte giuste a sinistra?

“Contano i tempi nel calcio, l’anima conta sempre nel calcio, sia quando ne parlavo 14 anni fa che adesso. I ragazzi mi hanno fatto capire che con me danno l’anima, stanno iniziando a dare l’anima, l’importante è essere convinti di ciò che propone l’allenatore. Lasciamo perdere il passato, vedo un forte legame verso di me, sapete che io ci parlo anche singolarmente e stiamo iniziando un percorso”.

Osimhen in rodaggio, come sta fisicamente? Mario Rui è vicino al ritorno tra i convocati?

“Per la Juve Mario Rui non sarà con noi, i medici mi dicono che c’è la speranza per convocarlo col Braga, ma aspettiamo. Per Osimhen è normale un po’ di tempo per la sua stazza dopo un periodo fermo, non sarà al 100% ma credo mi darà più garanzie rispetto alle ultime partite”.

Manca Kim per difendere a campo aperto e la squadra non sa difendere bassa. C’è il rischio di un equivoco di fondo?

“Quando uno è da tanti anni nel calcio come me sa come funziona, qualsiasi cosa io dica significherebbe trovare delle scuse. Se parlo è normale dire ciò che penso, sono fatto così, altrimenti non vengo neanche. Devo avere tempo per capire se con i miei allenamenti possiamo tenere quell’atteggiamento anche senza Kim, ma tutto passa dal lavoro per poter capire. Se mi dovessi accorgere che quello che hai detto è realtà, dovrò trovare un modo di fare calcio con accorgimenti diversi. Lo dicevo già anni fa, per un allenatore che subentra c’è una raccolta dati, è un processo, serve un po’ di pazienza”.

Quanto manca al suo Napoli per essere 90′ come nel primo tempo con l’Inter? A gennaio si aspetta qualcosa dal mercato?

“Quando arriveremo a fine di questo mese, se la società mi ascolterà… avrò più il polso della situazione e dirò cosa eventualmente poter fare. Dopo un mese e mezzo posso essere più cosciente nel dare indicazioni. Sulla partita, io al 45′ ero contentissimo. Essere in vantaggio o in svantaggio cambia la partita, per capire davvero se c’è stato un calo bisogna considerare anche il livello psicologico. Essere campioni e ritrovarsi a perdere gare in casa può essere anche un discorso psicologico per spiegare questi cali o chiamiamoli sbandamenti. Può essere anche la testa, datemi il tempo e spero di allenarla di più”.

Lavora più sullo spirito o sugli errori dei singoli?

“Col tempo si migliora, se studi in continuazione e ti aggiorni… io penso che siamo sulla strada giusta ma devo attendere le verifiche. Affrontiamo tutte le migliori ed il Real anche la migliore in Europa. Sono gare particolari, vedremo, sono convinto che si può fare bene. I ragazzi mi seguono e serve anche un po’ di fortuna negli episodi per ritrovare morale”.

“Serve lucidità dei giocatori, a volte noi allenatori ce ne accorgiamo e parliamo di brillantezza, per fare gol serve quel guizzo e quella lucidità che ora manca e c’è l’aspetto mentale della tranquillità, ci sta un contraccolpo anche psicologico e ci sono tante componenti che sto cercando di capire velocemente. Stiamo facendo vedere che non siamo sfilacciati per 90′, quando attacchiamo pure. Anche per il recupero immediato, di cui tanto si parla, restando corti e al di là dell’azione col fallo di Lobotka non ho visto contropiedi clamorosi contro la squadra più forte in questo momento”.

La classifica è veritiera, c’è quel distacco dalla Juventus? Cosa serve per vincere?

“Essere più compatti, fare meno errori sotto porta, non prendere ripartenze come prima del mio arrivo ed essere concreti sotto porta. Ed un pizzico di fortuna, credetemi, a volte ti gira tutto male, un episodio ti fa svoltare. Se vediamo le rose dell’anno scorso non ci sta, ma quest’anno siamo in ritardo, è così, parla la classifica ma quel primo tempo con l’Inter contro la migliore… non ha dimostrato di essere inferiore anzi il Napoli meritava di chiudere avanti il primo tempo”.

Thomas Petolicchio

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