Luci e ombre di Bayern Monaco-Napoli

Luci e ombre di Bayern Monaco-Napoli

Foto: account Instagram ufficiale SSC Napoli

Dopo le tante polemiche degli scorsi giorni, all’Allianz Arena di Monaco va in scena il primo match del Napoli di Luciano Spalletti contro una big Europea: il Bayern Monaco

La partita non ha riscosso particolare successo per quanto riguarda la fetta di tifoseria partenopea, perché programmata in pay-per-view da Sky al prezzo di 10€. Ricordiamo che era l’unica partita a pagamento tra quelle in palinsesto.

L’abisso che divide le due squadre viene fuori sin dall’ingresso sul rettangolo di gioco dei 22 calciatori, quando i tedeschi mettono in mostra la propria nuova divisa, con i campani che, al contrario, espongono le toppe poste sul logo Kimbo e l’evidente ‘ombra’ dello stemma celebrativo in onore della Coppa Italia vinta, rimosso, dai completini della scorsa stagione.

Nel primo tempo gli azzurri hanno preferito studiare l’avversario e restare compatti per non concedere spazio e ripartire velocemente quando possibile. La seconda metà di gara segue lo stesso copione soltanto in parte perché i bavaresi fanno entrare in campo tanti giovani. A tratti si vede la mano del nuovo tecnico azzurro per quanto riguarda verticalizzazioni e continue triangolazioni tra i calciatori. 

I padroni di casa hanno avuto quasi sempre il pallino del gioco tra le mani, ma la mediana formata da Lobotka e Elmas ha dato ottimi frutti, con i due calciatori intenzionati a mostrare tutto il proprio valore al club per essere al centro del nuovo progetto tecnico. Il macedone insegue tutti gli avversari e partecipa alle poche azioni offensive create dagli azzurri, va anche vicino al gol con una girata al volo. Lo slovacco non si fa mai trovare fuori posizione e nei contrasti non rinuncia mai ad intervenire. Finalmente intravediamo quel giocatore tanto voluto dalla società: gioca a due tocchi ed imposta l’azione senza troppi problemi.

Altra nota positiva è Kevin Malcuit. Il terzino francese dimostra di avere le carte in regola per fare il vice di Di Lorenzo. 

Discorso totalmente diverso per quanto riguarda Mario Rui. Il portoghese disputa un match all’insegna dell’anonimato e mette in risalto l’evidente necessità del Napoli di dover intervenire sul mercato da quella parte. 

Zedadka tocca pochi palloni e sbaglia praticamente tutto, dimostrando quanto serva come il pane un vice Insigne all’altezza della situazione. 

Manolas e Koulibaly ergono un muro invalicabile e salvano la porta difesa da Contini più di una volta. Il lavoro di Spalletti si evince anche dal posizionamento sempre corretto dei due centrali azzurri. 

Ounas ed Osimhen sbloccano e risolvono una partita che sembrava destinata a terminare 0-0. Il nigeriano si esalta con una doppietta, siglando due reti una più bella dell’altra su assist del franco-algerino. Proprio quest’ultimo si mette in vetrina, lanciando un segnale forte e chiaro a Spalletti: vuole restare.

Machach subentra e diviene protagonista di un gol spettacolare a seguito di una grande giocata di Tutino. La mancata convocazione di Petagna e il mancato ingresso in campo contro la Pro Vercelli fanno pensare all’attaccante sempre più lontano dall’ombra del Vesuvio.

A Monaco, gli azzurri trionfano per 3-0, mostrando di saper soffrire da squadra ed essere cinici quanto basta per portare la vittoria a casa. 

Ad un giorno dal 95º compleanno del club, prestazione pienamente sufficiente alla prima uscita contro un top club.

Antonio Napoletano

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