ADL: “Non me ne frega niente degli arbitri. Champions? Volevo arrivare in finale! Spalletti? Errore mio, era una riconoscenza per lo Scudetto. A Garcia dissi questo..”

De Laurentiis sostiene una conferenza stampa come anticipato nei giorni scorsi dalla società.

Ecco le sue parole:

“Se non dovessi considerare il parterre napoletano una bella famiglia, dopo aver vinto uno scudetto sempre ad avere la cultura del dubbio fa male al fegato, al cervello. Devo ringraziare Chiariello, mi diverto ad ascoltare quando parte che sembra concentrato e alla fine non lo ferma più nessuno: dice delle cose a cui ultimamente non sono d’accordo, ma nel percorso iniziale ha fatto centro. È riuscito con lucidità a cogliere tutto quello che era successo, ciò che immaginavo pur io: certe cose non è sempre possibile dirle e recitarle mentre accadono. Uno spera sempre che ci sia una soluzione”.

“Spalletti aveva lo stesso contratto di Benitez, nel mondo del calcio l’istituto giuridico dell’opzione non è capito. Molti pensano che sia bilaterale, invece è unilaterale. Uno può negoziare l’opzione, con Benitez e Spalletti prevedeva un ulteriore anno ed io entro un termine predeterminato, non ricordo se 31 maggio o 30 giugno, avevo il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta, perchè legalmente se non c’è notifica scritta nei modi dovuti, poi si dice che l’hai detto a voce. Non esiste la carineria, esiste la pura esecuzione giuridica. Ad un certo punto cosa succede: noi siamo andati in un ulteriore ritiro in Turchia, siamo tornati ed abbiamo fatto due mesi meravigliosi prima di calare a marzo. La grande star de Napoli era stato Kvaratskhelia, da marzo a novembre non ha più segnato: perdere uno declinato in maniera così potente può crearti dei problemi. lo devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno, dove gli ho fatto un cleaning di personaggi che non remavano a favore della società e club, pur essendo professionisti, nel secondo anno ha deciso di dormire qui a Castel Volturno. Non disperdendosi in frequentazioni ma rimanere sul pezzo, e lui lo confermerà nel film che sto finendo di montare: anzi, chiedo se oltre a distribuirlo nei cinema fare una riproduzione, a pagamento. Suggeritemi se fare una proiezione allo stadio, ad aprile vorrei farlo uscire”.

“Ad un certo punto questo bell’impasto da cuocere non lievita come dovrebbe, i punti di vantaggio erano tanti: dov’è che ci rimango malissimo? Nell’uscita dalla Champions League, mi aspettavo di poterla vincere. Se ci è andata ad un passo l’Inter a 20 punti da noi in Serie A, perchè non potevamo giocarcela noi? Lì sono rimasto molto male, vincere lo scudetto è importantissimo dopo 33 anni, vincere la Champions League o andare in finale mi avrebbe declinato la partecipazione al Mondiale per Club che vale circa 100mln di investimenti. Ad un certo punto al Maschio Angioino, al premio Bearzot il 24 marzo, dico che Spalletti resterà con noi: lui non smentisce, non dir nulla. Il 2 aprile Napoli-Milan 0-4, il 12 aprile Milan-Napoli 1-0 in Champions, il 18 aprile Napoli-Milan 1-1 in Champions League: si potrà dire sfortuna, il rigore sbagliato…gli arbitri? Nella vita io mi ritengo un uomo libero, credo di essere molto ricco non perchè posso permettermi di finanziare un centro sportivo da 12 campi su 30 ettari nei prossimi 24 mesi. A me non me ne frega un cazzo degli arbitri, facessero il loro mestiere: arriverà un momento in cui il VAR, la UEFA e la FIFA, la Lega Serie A dovranno ragionare diversamente. Superlega? Quando ho incontrato Florentino Perez in clinica ad Alicante per dimagrire, gli ho detto che aveva avuto il merito di far partire l’elemento scatenante”.

“Molti di voi si sono chiesti perchè mi sia mosso tardi per cercare l’allenatore: quando cerchi qualcuno, hai anche qualcuno che può non essere interessato. Non mi davo per vinto, volevo trovare una modalità per trattenere giuridicamente, ed era un mio diritto, ma anche amichevolmente Spalletti. Mi venne anche il dubbio che Gravina l’avesse già contattato, ma i dubbi sono dubbi e senza prove lasciano il tempo che trovano. Qual è stato il mio errore? Avrei potuto dire, ho esercitato l’opzione e tu rimani, poi andavamo allo scontro frontale e saremmo andati in causa: dovevo tenere il punto fermo, se hai vinto lo scudetto e dici di amare la città non credo che con semplicità possa cambiare, altrimenti fai pensare che non credi più nel gruppo”.

“Kim sapevamo che sarebbe andato via, non lo conosceva nessuno e ora pare che per grazia sua abbiamo vinto lo scudetto. Non mi pare che abbiamo vinto solo per causa sua, il mio errore è stato accettare la richiesta di Spalletti per riconoscenza dopo la vittoria dello scudetto”.

“Una motivazione tecnica dell’addio di Spalletti? Forse lui ha immaginato che quello che aveva potuto, dormendo qui su un divano nel suo ufficio svegliandosi alle 4 del mattino per guardarsi le partite, aveva tratto il massimo dal gruppo. lo non sono nella testa di Spalletti, non posso capire: è umano che per uno che non ha mai vinto nulla in Italia o in Europa, e la Russia la lascio perdere, è stato a Roma e a Milano e ha avuto problemi negli spogliatoi, qui a Napoli fila tutto liscio e vincendo lasci da grande vincitore. Questa è l’unica interpretazione non malevola che voglio dare, se lui avesse pregustato di firmare con Gravina per la Nazionale sono illazioni che non posso che mettere solo sul tavolo dei miei pensieri”.

“Che tipo di aspettative e progetti ho? Vedo avanti al 2030, ad un certo punto sto immaginando quello che debbo fare perchè nel 2030 questa squadra e città siano economicamente pronte per competere con le più forti del mondo. Questo è quello che mi debbo prefiggere di fare: molti ci hanno accusato di non aver investito sui giovani, avere una seconda squadra e portarla dal fallimento alle soglie della Serie A e tirare fuori Cheddira e Folorunsho, credo che il vivaio nostro, che ha dato altri giocatori interessanti, noi sul pezzo ci siamo. Mi dispiace moltissimo di una cosa: non mi sono mai permesso di dire ‘che sporcizia di città è questa’, sono sempre stato l’alfiere della città, mio padre questo mi ha insegnato. Quando dall’altra parte vedo la critica, che è necessaria, che però non agisce da tifoso del Napoli perchè altrimenti accompagnereste la società in un percorso che in 19 anni non vi ha mai tradito. Quest’anno chiudo il bilancio con 80 milioni di euro di utile e 147 di riserve, non me li metto in tasca perchè non mi servono. Leggo articoli che mostrano acredine che nasconde invidia o fatti irrisolti, mi dispiaccio molto non per le critiche ai miei collaboratori, che sono di primissimo livello. Giuntoli veniva dalla D, nessuno di voi si permise di dire chi è questo signore: è stato otto anni con noi, nascondendomi che era juventino. Se l’avessi saputo, non l’avrei preso con tutto il bene che voglio a lui e alla sua signora con figlio. Cristiano, qualsiasi cosa avesse bisogno, sono sempre pronto a dargli una mano”.

“Non avevo il dubbio che Spalletti volesse andare via? Non mi sono fatto ‘fare’, mi sono voluto far ‘fare’. lo l’opzione l’ho esercitata come cura per lenirgli le tre partite non andate a buon fine. E questa cosa mi ha indisposto ancora di più successivamente. E che gli dovevo dire della PEC? Mica dovevo avvisarlo. Il fatto di dirlo coram populo non è una conferma lecita? Se uno ha un carattere irrequieto, io ho un carattere difficile ma non lo sono: da quando ho 19 anni ho maree di dipendenti, mi sono abituato a sopportato e supportare. Il carattere di Spalletti ha bisogno probabilmente di andare a briglia sciolta, la Nazionale gli si confa perchè non allena tutti i giorni”.

“Spalletti e Thiago Motta con il mio carattere? Non ho letto le dichiarazioni di Canovi, stamattina alle 6 quando guardo la rassegna stampa ho visto che c’erano dei titoli. Thiago Motta era nella lista degli eventuali allenatori, però già in una conversazione avuta per sei ore a Roma lo scorso anno, mi disse che lui puntava ad allenare squadre fuori dall’Italia. Il PSG? Lo dite voi. Quando vai a fare una scelta di un allenatore, è una scelta bilaterale. Quando l’avvocato e agente di Luis Enrique è venuto a Roma, abbiamo parlato per tre giorni e poi lui ha preferito il PSG: ci sono dei club più blasonati del Napoli che hanno una maggiore attrazione. lo non mi arrabbio se preferiscono il Manchester City”.

“Il De Laurentiis del futuro sarà quello che ha gestito il Napoli per 19 anni, con una non- conoscenza del calcio quando sono arrivato qui, e ho avuto l’aiuto di Pierpaolo Marino ed altri all’inizio. Però i giocatori più importanti li ho portati io e li ho trattati io. Lo stesso Spalletti non l’ha portato Giuntoli, in quel di gennaio quando Gattuso non si sentiva bene, andai a trovare Spalletti con Chiavelli a Milano, lo convinsi ad accettare che se Gattuso non si fosse trovato una soluzione al suo problema di miastenia oculare, gli avrei chiesto di subentrare. Lui non voleva, ma gli strappai un ok. Andai avanti fino a giugno, pur subendo l’eliminazione dalla corsa Champions grazie al gol di Faraoni, e arrivò Spalletti. Fece un terzo posto, dovevamo ringraziarlo, gli scrissero che doveva andare via e altre cose irripetibili. Napoli è una città complessa, bisogna avere l’umiltà di ascoltare tutti e poi accontentare. lo penso di portare avanti il Napoli come questa stagione? Penso di portarlo avanti secondo la mia cultura del fare, sempre. Se non ci fossi io, lo stadio a Napoli non si farebbe così come il centro sportivo come quello del Manchester City. Ci sono i miei soldi personali a garanzia, ho bisogno che le leggi non siano così restrittive e poco d’aiuto a chi vuole investire”.

“Lega Serie A come la Premier League? Lo dico da 10 anni, quello che non capisco è perchè una volta che s’è creato qualcosa in Europa serve che duri. L’Inghilterra è l’unica che fattura un certo fatturato, che permette a bambini e famiglie grazie alle leggi Thatcher e seguito di andare allo stadio? Qui i tifosi sono voti, i politici non vogliono negargli la frequentazione dello stadio affinchè possano fare ciò che vogliono e dire Napoli o Milan ‘siamo noi’. lo sono d’accordo ad un Premier League italiana, cancelliamo la legge Melandri che ha rovinato il calcio. Avete visto che dal 2016 in Germania non esiste il divieto di poter vedere ad una sola piattaforma il campionato, da noi sì e siamo costretti a creare bandi ad uso e consumo di un minore introito per le società. Abbiamo svenduto per i prossimi 5 anni il campionato italiano a DAZN e Sky. Mi sono imposto, e già ci urlavano, e nei giorni scorsi ho detto che DAZN ci ha dato tot milioni più il 50% di ciò che ne esce fuori da altri introiti. Ho chiesto di leggere le carte, di sapere chi fosse l’avvocato: gli ho detto che volevo partecipare alla stesura dei contratti, perchè quei soldi potremmo vederli o non vederli mai. La Lega è inesistente, quando siamo in Lega si lamentano e dico che non siamo strutturati come la Confindustria del calcio. L’altro giorno non ho partecipato come Inter, Milan e Juventus sulla Serie A a 18 squadre. Per me possono essere 20 o 16, ma quali squadre? C’è una colonna sinistra che compete per i primi posti, una colonna destra che lotta per non retrocedere: sono sempre gli stessi, e ciò sottrae competitività per il torneo. Dov’è la democrazia? Quando fa comodo?Vogliamo copiare la NBA? Nessuno retrocede, tutti possono crescere negli anni ed il mondo del calcio diventa diverso. Volevo togliere da anni ammonizioni ed espulsioni, volevo le espulsioni a tempo: dovevo battermi per i cinque cambi e mi dicevano che c’erano i guardalinee. Questo è un mondo rarefatto dove non esiste logica, è incancrenito e per pulirlo serve tagliare le cose con l’accetta. Ecco perchè uno diventa sgradevole e antipatico, ma in realtà è propositivo: in Italia se sei propositivo è un problema”.

“Spalletti? Avendo tanti punti di vantaggio in classifica, che rapporto dovevo avere? Ero appresso alla serie TV con Verdone che doveva uscire su Paramount e non su Amazon. lo non ho mai trovato questo contrasto con Spalletti. lo facevo il presidente, lui l’allenatore. Non è che ci confrontassimo quotidianamente, non entro nel merito delle sue convenienze ma se uno mi viene a dire ‘presidente voglio tornare a curare le mie cose, è stato faticosissimo e mi sono impegnato in maniera estrema, mi lasci andare’ poi però va in Nazionale, c’è una contraddizione oppure no? Se io avessi detto ‘ma chi mo ‘ffa fa? chi mi garantisce che se arrivo terzo o quarto mi spernacchiano?’ sarebbe stato umano”.

“Garcia? Farei causa a chi gli diceva che era bollito. Credo sia stato il miglior allenatore della Ligue 1 nel 2011 ed il miglior francese di 2013 e 2014. Arriva a Roma e fa secondo con 85 punti e dieci vittorie consecutive. Poi nel 2016 viene esonerato e su quello ci sono tanti pettegolezzi. Roma con uno spogliatoio mica facile da gestire, è capitato anche a Spalletti. 2017 e 2018 fa finale di Europa League, perdendola con il Marsiglia. 2019 e 2020 fa semifinale Champions eliminando Juventus e Manchester City con il Lione. Cosa avrei dovuto fare? Nel momento in cui a Capodimonte disse di non aver visto le partite del Napoli, lo presi come se fosse un gioco. Quando a Spalletti demmo i nuovi giocatori, li ha adoperati subito. Lui perchè non ha adoperato Natan e Lindstrom? Se l’avessi subito mandato a casa, voi e la piazza cosa avreste detto? Sarebbe stata la rivoluzione. Se avessi portato subito Mazzarri come tuttofare, cosa avreste detto? Avreste detto che sarei impazzito e che avrei deciso da solo. A Garcia ho dato opportunità, quando ha ascoltato delle volte, come a Lecce, abbiamo vinto 4-0. Avete visto che ero sempre qui, mi allontanavo e faceva cose discutibili e perdevamo. Perchè l’ho mandato via? Perchè sono sceso nello spogliatoio dicendo che sbagliava a giocare così, mi disse di lasciarlo stare. O lo mandavo affanculo, o stavo zitto. All’intervallo gli dissi ‘che cazzo vuoi fare? farti cacciare?’. Sto cazzo di Empoli ci crea sempre problemi, anche con Spalletti”.

“Lo stadio è maledetto, non si vede nulla di ciò che avviene. Me ne sono andato nello spogliatoio dopo il gol preso, volevo vedere come si evolveva la partita. Al di là del fatto che i vari acquisti che ho voluto, uno ha segnato e uno gli ha fatto un assist, Mazzocchi alla prima partita subito a dire un disastro, come Rrahmani a Udine al debutto. Poi finalmente Kvaratskhelia al centro, dov’è che è bravo Mazzarri? Ha l’umiltà di capire, quando gli ho detto che doveva ripetere il gioco di Spalletti, ed è un errore perchè quel gioco lì diventa prima o poi prevedibile per le altre squadre: Kvaratskhelia al centro è tutt’altra roba, quindi serve rinforzare centrocampo e difesa per non subire”.

“Rinnovo Kvaratskhelia? Ho chiamato il suo entourage tre mesi fa, ci siamo visti qua in ufficio a Castel Volturno e gli ho scritto cosa volevo fare per prolungare. La risposta è stata: “Presidente, stiamo bene qua e ne parliamo a fine stagione”. E parliamone a fine stagione! Per me è uguale adesso o a fine stagione”.

“Mazzarri resta? Un amico della famiglia, ha capito che quando al quarto anno decise di andare all’Inter forse commise un errore di valutazione. Mi fa incazzare essere reputati di passaggio, io amo profondamente Napoli e vorrei lasciare Roma per vivere qui. Ho comprato casa a Edo, si vede Capri: dove trovi un posto del genere? Quando vai al Rione Sanità e ci sono quei palazzi con le scale che si incrociano (il Palazzo dello Spagnolo, ndr). Dove si trovano queste cose? Los Angeles è un’altra storia, mi permette di stare con il mio spirito e la mia interiorità perchè non c’è nulla. A Napoli come puoi sperare di avere tutto il tempo che ti offrono città e Campania. Mazzarri è un amico di famiglia, lasciatelo lavorare: sarà quel che sarà”.

“La Champions e le altre coppe hanno ormai fatto il loro tempo? Vogliamo fare un campionato europeo dove tutti giocano contro tutti in partite secche? Con 27 nazioni in cui stabilisci che le prime cinque di ogni anno partecipano tra le migliori leghe, e nelle altre 22 soltanto la squadra campione. Mischiandole, facendo dei gironi con cui dal martedì al giovedì ottemperi gli impegni. E di sabato e domenica giochi il campionato. Ogni volta mi dicono in Lega delle richieste di Sky e DAZN, ma dovremmo essere noi ad imporci: la domenica l’ultima partita dovrebbe giocarsi alle 18, il sabato alle 23. Non siamo in Svezia dove fa un freddo della Madonna, invece qui non sanno fare manco i calendari. La Lega è rifondare”.

“Superlega? Siete disattenti, non mi sono mai pronunciato a favore della Superlega, ma battuto per la democraticità e la libertà del mercato. Il monopolio della FIFA dovrebbe far incazzare, se ragionaste col fatto che tutto ciò che dice la Federcalcio, che prende soldi dalla UEFA di Ceferin. Se Boban va via, tutto ciò la dice lunga. Se siamo sotto gli altri e poi i campionati non vanno bene… è giusto che si interrompa il campionato a marzo quando ci sono ancora Champions League, Europa League, Conference, Coppa Italia e campionato? Per due amichevoli in America ci va la Nazionale italiana, per giocare con Ecuador e Venezuela? E non si potevano giocare a Coverciano?. Florentino? Parliamo da tanto, ma l’idea della Superlega è sbagliata, serve un campionato parallelo al campionato nazionale che è prioritario a qualsiasi competizione perché rispetta il tifo che è alla base di ogni movimento. Poi si può fare un campionato europeo per svecchiare le competizioni attuali? Tutti i martedì, mercoledì e giovedi potresti ottemperare agli impegni. In Lega mi dicono sono richieste di DAZN e Sky, ma è un errore: si deve giocare alle 18 quando i bambini devono andare a scuola, il sabato sera si può giocare più tardi, alle 23. Mica stiamo nel freddo in Svezia, ma non sanno fare neanche i calendari”

Mazzarri ha chance di restare anche la prossima stagione? 
“E’ un amico di famiglia, perciò è qui. Ha capito che quando decise di provare l’Inter, fece un errore di valutazione. Siamo sempre visti come di passaggio, io che da Hollywood vengo qui sono di passaggio? Vorrei vivere a Napoli, lasciare anche Roma, mio figlio vive in una casa bellissima che guarda Capri, ma dove trovi un altro posto simile? E’ una roba che amo. Los Angeles la amo, ma hai solo te stesso. Qui a Napoli come fai a vedere tutto ciò che ti offre? Su Mazzarri fatelo lavorare in pace, sarà quel che sarà. Poi vi pare che ora ho Mazzarri, dal 18 avrà tutti, si ripartirà e si valuterà… io vado già a cercare un altro? C’è tempo, ad aprile vedremo”

Zielinski fuori per sperimentare i nuovi, ma per il mondiale per club serve passare il turno. Non sarebbe servito?
“Ma tu le vedi le partite? Il rendimento di Piotr l’avete visto? Non si può premiare chi dice in estate presidente voglio restare, ma io non rimprovero lui, ma il suo agente Bolek perchè se io ti offro tanti soldi, da farti il più pagato della squadra, e lui ci vuole guadagnare e lo vende… io ho una diversa considerazione. Se non ti alleni e non ci metti la foga, se ha paura di infortunarsi perché non ha ancora firmato tutte le carte, io non posso tenere il dubbio. Traoré ha un riscatto della madonna, come faccio a capire se devo riscattarlo o meno? Ho dovuto fare un sacrificio con la morte nel cuore per Demme, a cui voglio bene, ci ha dato tanto, può avere minori capacità di altri ma non dimenticate che con Gattuso giocava al posto di Lobotka. Demme si fece male… da quel momento Lobotka non è stato più cambiato ma Demme è stato disponibile, un soldato quando ha giocato”.

Perché si è preso tutte le responsabilità se è affiancato da tanti dirigenti?
“Le responsabilità cadono su di me, non posso prendermi solo gli onori, ma anche gli oneri. io dico sempre consigliatemi, li ascolto, ma poi decido sempre io. Io vengo dal cinema, ieri ho fatto 9 ore di riunione su un progetto, non è che qui si parla 9 ore di una partita e quindi lascio molto spazio, poi prendo le decisioni”.

Senza la Champions sarebbe un fallimento o un’opportunità?
“Lo Scudetto se non sei abituato è un qualcosa di straordinario, lo dissi anche in campo che bisognava puntare all’Europa, era difficile ripetersi. A Napoli anziché aspettare gli altri sei tu che devi fare cambi per dare nuove motivazioni. Forse ci torneremo tra altri 3 anni, ma non è che se non vado in Champions non provo a tornare a vincere. Io che vinco al cinema da 50 anni ed ora con le serie tv, Verdone è primo su Amazon dopo 3 anni… io sono abituato a vincere, ma non a tutti i costi e con impegno e investimenti giusti. Sapendo di 19 concorrenti”.

“In che modo pensavo di migliorare il Napoli dello scudetto? Ho un gruppo che vince con 16 punti sulla Lazio, non pensavo dovessimo fare molti cambi: ho fatto degli inserimenti, se poi non sono stati utilizzati… Kim chi lo conosceva? Poi è andato via e tutti a dire ‘oddio ora non funziona più nulla”

“L’ambiente Napoli non è sereno e c’è gente scontenta, la causa di tutto è il mio brutto carattere e ho la sicumera dell’arroganza? Le cose nel Napoli sono serenissime, ma tutte le persone che lavorano, e forse lei non ha interpretato la frase in cui dicevo di essere imprenditore e non prenditore: sono nel mondo dei gelati e me ne interesso, nel mondo delle automobili, nel mondo delle sale cinematografiche ed immobiliare, nel Napoli e nel Bari, nei film decido io cosa fare. Forse i successi li ho avuti sapendo interpretare ciò che voleva il pubblico. Forse questo può essere il detonatore che in una persona come lei, che ha frequentato il calcio mai interpretato come lo interpreto io. In altri club ci sono persone che hanno rapporti con i media e poi ci sono un miliardo di debiti. lo questo non lo tollererò mai. Forse non le piace che il calcio nel tempo sia diventato una industria dell’intrattenimento. Sono andato a vedere un film, ancora provavo emozioni nel vedere la storia interpretata da Paul Giamatti. Oppure il film di Lanthimos. lo vengo dal mondo dei sogni, interpreto il calcio come le persone che vogliono riscattarsi. I soldi però sono i i miei, quando mando a quel paese Kappa che non vende maglie in America, e dico a mia figlia di lavorare con me. Abbiamo avuto un successo senza precedenti, forse farò uno stadio ed un centro sportivo molto bello. Ma in una città dove ci sono stati fallimenti ed io ho portato la squadra in Europa senza imbrogliare, mi aspettavo che mi venisse riconosciuto. lo perchè posso mandare a*******o Tizio e Caio? Non ho scheletri negli armadi. lo dò sempre seguito alla ragione. Non sono l’uomo del compromesso, non lo sarò mai. Ho chiesto io di invitare Mimmo Carratelli, mi deve concedere di festeggiare: voglio una festa di compleanno per lei (ride, ndr). Sono io il problema? No, mi sarei fatto da parte. Chi mi conosce dice che non ho un brutto carattere e sono adorabile, altrimenti mia moglie mi sarebbe rimasta vicino? lo sono più svizzero di lei”

“Non sono voluto essere maleducato nei confronti di Garcia, cacciandolo dopo dieci giorni. Non ho incassato 57 milioni per Kim, ma

42. Sapevamo che c’era la clausola e che lui più di un anno non sarebbe rimasto. Giuntoli è stato un separato in casa da novembre, nelle orecchie mi diceva di voler andare alla Juventus. E se me lo dici, figurati se lo facevo rimanere per quattro milioni di euro buttati nel cesso. Volevi andare alla Juve? Vattene alla Juve. In quel momento mica cerchi un altro. A gennaio non trovi centrali difensivi, chi ha il piede sinistro non può giocare a destra ma chi è destro può giocare a sinistra. Kim malvolentieri aveva scelto di giocare a sinistra, preferiva a destra come vedevamo fargli fare.

Non è facile trovare difensori centrali, come se mi dicesti di cercarli già ora: ma mica è semplice, e questo signore Micheli già si sta dando da fare da morire. Questa legge sugli extracomunitari la vogliamo togliere? Altrimenti non hai libertà di movimento nella scelta. Noi non siamo qui per non fare le cose, ma i suggerimenti li avvaloro e ci daremo da fare”

Thomas Petolicchio

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