L’importanza dei numeri, la Premier League insegna

Foto: Instagram @averydennisonts

Con un comunicato congiunto, la Premier League e l’azienda Avery Dennison hanno annunciato il proseguo della loro partnership per altri tre anni. La collaborazione va avanti dal 2019.

Di cosa si occupa “Avery Dennison”? Dalla nota ufficiale, “produttore globale di marchi ed etichette di abbigliamento sportivo continuerà a fornire tutti i nomi, i numeri e gli stemmi sulle maniche della Premier League ai 20 club partecipanti sia sul campo che al dettaglio”.

Will Brass, Chief Commercial Officer della Premier League, ha dichiarato: “Siamo lieti di continuare il nostro rapporto con Avery Dennison per altre tre stagioni.
Oltre all’alta qualità del prodotto e del servizio fornito alle operazioni di vendita al dettaglio e ai kit dei club della Premier League, Avery Dennison ha anche dimostrato flessibilità e velocità di consegna da quando è diventato nostro licenziatario nel 2019.

Ciò è stato particolarmente evidente attraverso il loro sostegno al nostro lavoro contro la discriminazione No Room For Racism e alla Premier League Hall of Fame, oltre a far parte di eventi incentrati sui fan in tutto il mondo”.

Una partnership fruttuosa per entrambi le parti. La creazione dei nuovi font – dal concept fino alla stampa e applicazione – è stata spiegata e mostrata in un video dedicato. Le immagini sono presenti su YouTube, “Avery Dennison and The Premier League Present: The Name Behind The Numbers”. (Clicca qui per vedere il video).

Immagini che come da descrizione, “[…] approfondiscono i processi di progettazione e produzione, (mostrano) i test con i commentatori della lega e includono interviste con le leggende della lega Ian Wright e Alan Shearer”.

Il cortometraggio inizia con la presentazione di Brass del campionato inglese e parla dell’importanza dei numeri dal suo punto di vista: “La Premier League è vista in 800 milioni di case ed in più di 188 paesi in tutto il mondo, i numeri vengono associati per sempre ai calciatori che li indossano”.

Interviene poi Stephen Milner, Creative Design Manager di Avery Dennison, che sottolinea ancora di più l’importanza delle scritte dietro le maglie dei giocatori: “Il numero diventa una parte dell’identità del calciatore”.

Grande significato non solo per il protagonista sul terreno di gioco ma anche per i tifosi, “I numeri hanno un significato iconico sia per il calciatore che per il tifoso”, come rilevato da Simon Allen, EU Aftermarket Commercial Director di Avery Dennison. Allen continua e aggiunge: “La Premier League ha sottolineato che questa fosse un evoluzione piuttosto che una rivoluzione e volevano che incapsulasse alcune delle loro nuove idee. Volevano migliorare l’autenticità, volevano che il nome e il numero definissero un’era. […]. L’obiettivo è creare un prodotto che duri nel tempo, che sia elastico e che non perda colore”.

E ricordando l’immenso Eduardo De Filippo: “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. Ecco: il numero per in calciatore può anche essere un portafortuna e può diventarlo anche per lo stesso supporter, che vede quel personaggio come idolo. Come rivelato da Kvicha Kvaratskhelia: “Ho scelto la numero 77 perché il 7 mi porta fortuna”. Scelta legata alla buona sorte anche per Ian Wright che quando è passato dal West Ham all’Arsenal nel 1997 ha scelto la 8 per questo motivo, come svelato nel video sopra citato dallo stesso calciatore inglese.

Selezione del numero può anche essere un messaggio personale. Come per Tanguy Ndombele. Il centrocampista francese arrivato a Napoli ha scelto di indossare la numero 91 perché, come riportato da RMCSport, rappresenta la periferia di Parigi dove è cresciuto. Significato intimo anche per Alan Sherer, come svela nel video, “l’idolo di mio padre era Jackie Milburn e indossava la 9 e quindi il mio sogno è sempre stato andare al Newcastle e segnare al St. James Park con quella maglia”.

Per l’elaborazione dei nuovi caratteri si punta ad un font facilmente leggibile – caratteristica ritenuta fondamentale -, migliorando la visuale anche da una distanza non ravvicinata. Si desiderava un carattere pulito e minimale, adatto anche ai nomi lunghi.
Dallo studio fatto da Avery Dennison sono emersi due diversi concept.

Prototipi, prima di essere validati, provati nella vita reale: due squadre sono scese in campo in un vero e proprio stadio. I calciatori alle spalle avevano nomi casuali, lunghi e corti, di diversi calciatori di Premier League. A vederli c’erano i telecronisti inglesi che solitamente commentano il massimo campionato britannico per capire quale fosse il font migliore. La loro opinione risulta cruciale poiché hanno bisogno di identificare al meglio il calciatore durante il racconto della gara, per non sbagliare. Test fatti in diverse situazioni: di giorno, di sera sotto i riflettori e utilizzando casacche di colore differente.

La produzione avviene a Gennes, piccolo villaggio nella Norvegia Occidentale abitato da 5.000 persone, luogo in cui si trova la fabbrica di Avery Dennison. Saranno prodotti inizialmente circa 4 milioni di pezzi, secondo quanto riportato da Tom Dyrdal, Bussiness Unit Director di Avery Dennison NTP. Complessivamente saranno realizzati tra i 20 e i 30 milioni di pezzi. Non si tratta solo dei numeri o dei caratteri dei nomi, ma di tutti i badge che vengono applicati sulle maglie del calciatori di Premier League, esclusi gli sponsor.
Inoltre, Dyrgal ha rivelato che nei loro processi di produzione tengono particolarmente conto della sostenibilità dell’ambiente. La posizione della fabbrica permette di essere alimentati da energia rinnovabile: l’elettricità utilizzata dalla Dennison viene prodotta da un “gigantesco ghiacciaio” a circa cento chilometri di distanza dalla fabbrica. Inoltre, non utilizzano i condizionatori ma raffreddano l’edificio grazie al fiume vicino, che è molto freddo a differenza della temperatura dell’aria.

Anche la stampa dei badge è sostenibile. Si tratta della produzione di uno strato sottile in grado di dare input a computer high-tech. Passa attraverso poi milioni di interazioni laser in grado di consentire un miglior utilizzo del foglio. Vengono creati blocchi di nomi per rendere più facile l’applicazione sulle maglie, ma saranno flessibili: se qualcuno volesse applicare un nome differente ad uno già prestampato, potrà farlo senza problemi.

Anche se non sembra, numeri e nomi hanno un valore importantissimo. Sono fondamentali anche per rendere i kit più belli esteticamente e quindi il campionato più attraente. Il nuovo font unirà dinamicità e modernità.

Il video termina con la frase, “con il nome e il numero della tua leggenda o del tuo eroe sul retro della tua maglietta stai dando un significato più alto alla maglia. Stai creando ricordi che saranno conservati dai fan per generazioni”.
È proprio così. Quella maglia potrebbe essere legata ad importanti ricordi, che rimarranno impressi nella mente del tifoso per sempre. Memorie da raccontare di generazione in generazione.

Alfonso Oliva

Start typing and press Enter to search