Lewandowski e il “furto” del pallone d’oro

Lewandowski e il “furto” del pallone d’oro

Lewandowski nasce a Varsavia il 21 agosto 1988, attualmente attaccante del Bayern Monaco e della nazionale polacca. Considerato uno dei migliori attaccanti di tutti i tempi e uno dei giocatori di maggior successo in Bundesliga. Tra i più prolifici marcatori della storia della Champions League. Terzo con 80 reti alle spalle di Messi 102 e Ronaldo 116.

Vincitore con il Lech Poznan di un campionato polacco, una coppa Polonia e una super coppa polacca. Con il Borussia Dortmund due campionati tedeschi, una coppa di Germania e una super coppa tedesca. Al Bayern Monaco, dopo le quattro stagioni al Borussia, vince l’impossibile: sette campionati consecutivi, tre coppe di Germania, cinque super coppa, una Uefa Champions League, una super coppa Uefa, una coppa del mondo per club FIFA. Primatista di reti e presenze con la nazionale polacca.

Tanti i titoli a livello individuale. Ha vinto una volta la classifica marcatori dell’Ekstraklasa, sei volte quella della Bundesliga, una volta quella della Uefa Champions League. Scarpa d’oro 2020/2021. Eletto Uefa men’s player of the year e the Best FIFA men’s player. Calciatore dell’anno ai Globe Soccer Awards e tanto altro ancora. L’unica nota stonata sembra proprio essere quel secondo posto nella graduatoria del Pallone d’oro che avrebbe meritato di vincere a pieno titolo, come sottolineato dallo stesso vincitore Messi nel suo discorso di ringraziamento.

A Lewandowski serviva davvero vincere il pallone d’oro per vedersi riconosciuti meriti e gloria? Credo proprio di no! Le prestazioni, la tecnica, le realizzazioni, il talento del giocatore parlano da soli e dicono tanto e tutto. Un giocatore Lewandowski dedito al suo lavoro e perfezionista all’inverosimile. “ Ha ripetuto tante volte il mantra del miglioramento personale da farlo diventare verità. L’errore non è più nemmeno concepibile, è diventato un riflesso inconsapevole, un glitch inconscio”.

Fonte: fanpage.it

Non ultimo in Bayern Monaco-Benfica finita 5-2 tutte le sue qualità sono emerse, venute a galla. Smarcature, palle nascoste, corsa, tecnica, finalizzazioni, stop, precisione di passaggi e palleggi. Tre reti le sue e il pallone ovviamente portato a casa. È vero lo abbiamo visto anche fallire dal penalty, cosa rarissima, ma la “cerimonia di preparazione ed esecuzione dal dischetto” è arte pura, di cui godere a pieno.

Lewandowski fa il suo solito è identico piccolo salto sulla sinistra, poi uno, due, tre passi sulle punte a disegnare la mezzaluna intorno al pallone, una serie di passettini più piccoli per avvicinarsi ulteriormente, un’ultima pausa sottolineata da un passo più pesante con il sinistro per alzare la testa e guardare da che parte si è buttato il portiere, ma arrivato a quel punto, non calcia dalla parte opposta come suo solito ma manda il pallone esattamente dove si è buttato Wlachodimos con un tiro debole e centrale. Un momento piccolissimo da parte sua di riflessione, un gesto sconsolatorio nelle braccia, una smorfia sul viso e poi come se nulla fosse riprende a pieno ritmo alzando sempre più il livello della sua prestazione.

In tutta la sua carriera, su 53 rigori tirati solo in 3 ha fallito. Lo stesso Lewandowski sottolinea in un’intervista a The Athletic, il momento in cui ha iniziato a calciare i rigori in quel modo. “ Se la tua tecnica è sufficientemente buona, ritardare il calcio di rigore ti da molte più possibilità di segnare. Ma non decidi di tirarlo così dal giorno alla notte. Io ho segnato il mio primo rigore in quel modo nel 2016 in una partita in trasferta contro l’Ingolstodt dopo mesi e mesi di allenamento in modo sistematico. Devi lavorare su tutti gli aspetti del tuo gioco, ogni singolo giorno in allenamento. Devi arrivare al punto in cui riesci a fare quelle cose sul campo automaticamente, devono diventare parte di te, ma per farlo devi ripetere tutti i gradini migliaia di volte ogni stagione in allenamento. È l’unico modo “.  Per Lewandowski la ripetizione è l’unica via per la perfezione.

Il suo bisogno però di perfezionismo e il suo forte desiderio di finalizzazione non ha nulla a che vedere con l’ego cannibale di Ronaldo nell’eterna sfida con Messi, ma nasce da una  sua esigenza personale di sfida con se stesso, dal desiderio smisurato di migliorarsi sempre più, non per competere con gli altri ma praticamente con se stesso. Non si è mai interessato di sapere quanti goal gli servivano per superare i record, tipo quello di Gerd Muller.

Lui vuole segnare per il piacere di farlo e migliorarsi. Il goal per lui è diventato facile come un cubo di Rubik che si sa completare da qualsiasi posizione di partenza.  La questione non è più quindi se riuscirà a risolverlo o meno, ma quanto tempo ci metterà per farlo. Solo nel 2021 ha segnato 49 goal in 38 partite. In questa stagione siamo già a 22 in 16 partite. Parlare di fiuto del goal direi scontatissimo e i goal di una complessità tecnica incredibile sono eseguiti da lui con una tale facilità da farli apparire banali.

” Il tempo per festeggiare tutti i miei trofei devono ancora arrivare. So che posso godermi tutto ciò che sta accadendo o che sta per accadere, ma so anche che domani è un nuovo giorno in allenamento. Tutto ciò che ho vinto non è il futuro, è già successo. Il futuro, invece, è sempre una nuova sfida. Ora come ora sono molto orgoglioso, molto felice, ma so che il mio percorso va avanti”. Come si fa a non amarlo!.

Francesca Tripaldelli

Leggi anche

1 – Il fitto calendario è un problema: le parole di Giampaolo

2 – Oggi la decisione del Giudice sportivo per la squalifica di Insigne

3 – Serie A, ecco l’arbitro di Lazio-Napoli

4 – Il Milan prova a rinforzare la rosa: ecco chi potrebbe arrivare in rossonero

5 – Bergonzi: “Una brutta parola può scappare durate un’azione, però Insigne…”

6 – La statistica: come Mourinho sta cambiando Kane e Son

7 – La FIGC non si costituisce sul caso di Torino: cosa succede adesso?

8 – QUALE SARÀ IL FUTURO DEL PAPU?

9 – BOXING DAY, LE PARTITE DI OGGI

10 – VIDEO – UNO SPECIALE PER D10S: DOVE E QUANDO VEDERLO

11 – NAPOLI – TRA CAMPIONATO E COPPE, NOVE PARTITE IN UN MESE?: IL POSSIBILE CALENDARIO

12 – ALMENDRA NON VENNE CEDUTO AL NAPOLI, BURDISSO SPIEGA IL PERCHÉ

13 – LA FAMIGLIA DE LAURENTIIS NON PUNTA SUL CALCIO FEMMINILE

14- ZIDANE: “HO TERMINATO L’ISOLAMENTO, DOMANI SARÒ IN PANCHINA!”

15 – PREMIER, IL TOTTENHAM VINCE E RAGGIUNGE IL 5′ POSTO

16 – Barcellona-PSG: pass network e top combinazioni, il grafico

17 – Maradona: la sua auto sarà battuta all’asta

18 – Man of the Match di Napoli-Juventus

19 – Top e flop di Napoli-Juventus: Meret salva il risultato, Rrahmani insuperabile

20 – “Sti Gran Calci…” di Gianmaria Roberti

21 – Il Caffè del Professore

22 – La nostra rubrica fantacalcio: tutti i consigli partita per partita

23 – Neymar ha deciso di divorziare dalla Nike, scopriamo i motivi della scelta del brasiliano

Start typing and press Enter to search