L’evoluzione stilistica delle maglie da calcio nel corso del tempo

Le maglie da calcio, come ovvio che sia, vanno di pari passo con i trend del momento. Ogni epoca storica ha un proprio stile, delle proprie peculiarità, ed ultimo ma non ultimo, un proprio modo di indossare; il tutto dovuto anche e soprattutto all’esigenza di adattarsi al tipo di impatto e alla tendenza che i giocatori esteticamente più prestanti hanno all’interno delle rispettive epoche. Dagli anni ’80 ad oggi sono state individuate circa 5 “epoche” differenti che andremo ad analizzare:


ANNI ’80, TENDENZA SLIM
Quella che per molti è stata definita l’epoca d’oro del calcio italiano, ha visto predominare una tendenza di maglie “slim”, o per meglio dire, attillate. Il modo di indossarle variava di persona in persona, con Michel Platini che ha sempre preferito la maglia al di fuori dei pantaloncini, mentre Maradona era il capostipite di coloro che preferivano tenerla all’interno di essi. Non essendoci ancora il culto per la fisicità e per la massa muscolare, i corpi all’interno di queste divise cosi attillate apparivano estremamente esili.


ANNI ’90, LA NASCITA DELL’EXTRA LARGE
In 10 anni sembra essersi rovesciato il mondo, il fit delle nuove divise è diametralmente opposto a quello degli anni ’80. I giocatori ormai tendono ad indossare maglie almeno una taglia superiore al dovuto, esaltando quindi il destreggiarsi tra uno scatto e l’altro. I brand giustamente vengono incontro alle esigenze del momento, la maglia larga, rigorosamente all’interno di pantaloncini che nel frattempo sono diventati decisamente più lunghi, serviva anche per dare una mano all’arbitro qualora ci fosse uno strattone da parte di un difensore, in modo tale da renderlo più evidente.


2000s, UNA SECONDA PELLE
Con l’avvento del nuovo millennio, la Kappa diede vita ad un concetto di slim fit ancor più estremizzato, in quanto elastico. I primi esponenti di tale creazione furono i giocatori della Roma, che destino ha voluto, con essa vinsero lo scudetto 2000/01. È una maglia come detto dall’aderenza elasticizzata, molto difficile da strattonare, calzando dunque a pennello per il tipo di gioco dei vari Totti, Batistuta, Montella. L’esperimento da parte del noto brand andò a buon fine a tal punto da spingere la nazionale italiana ad indossarne il modello 2.0 per i mondiali nippocoreani del 2002.


10s, L’ERA IBRIDA
Siamo giunti al secondo decennio del nuovo millennio, le maglie continuano ad evolversi, ed i brand continuano ad escogitare nuovi piani per dare vita a mode innovative. Non c’è nulla in particolare che prevale, ogni club con i rispettivi giocatori più importanti fanno le loro scelte. L’unica tendenza che prevale è quella di agevolare la vestibilità e la comodità. Da un lato Kappa che soprattutto nel 2016/17 creerà una maglia super attillata che indosseranno i giocatori del Napoli, dall’altra Nike e Adidas che prediligono una via intermedia. È l’epoca in cui tecnologia e moda cominceranno ad andare di pari passo.


20s, BACK TO THE PAST
La tendenza dei giocatori in questo periodo è di virare su un ritorno all’oversize, seppur meno estremizzato rispetto ai loro predecessori. Piuttosto, giocatori come Jadon Sancho, Neymar o Mbappe, che hanno intorno più riflettori rispetto ad altri giocatori magari “comuni”, stanno promuovendo un mix di ritorno agli anni ’80 con pantaloncini un po’ più corti, e come citato un omaggio agli anni ’90 con maglie di vestibilità larga e di notevole comodità.


Salvatore Sabella

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