L’editoriale: ” I maledetti numeri” de ” il caffè del Professore “

L’editoriale: ” I maledetti numeri” de ” il caffè del Professore “

L’EDITORIALE- Oggi il calcio sembra fatto solo da numeri, il 4 3 3, il 4 2 3 1, il 5 5 5 del mitico Cana’ di banfiana ilarità e via dicendo, in una ridda di voci che spesso fa confusione. Ieri ce ne stata tanta , tantissima, una partita ” sporca” interpretata male e giocata peggio. Ormai è una costante che diventa un limite, l’ approccio in casa , senza pubblico, è sistematicamente sbagliato con interpreti fuori ruolo ( Mertens ), eternamente indecisi ( Meret), esausti ( di Lorenzo) o fuori partita( insigne e il solito Fabian). Poi , di incanto , si ritorna al calcio di un tempo , quello del nostro carissimo Pablito ovvero con il centravanti, alle vere ali ( Lozano), ai rudi mediani di memoria ligabuana ( Bakayoko) e si vince.

È bastato saltare un uomo sulla fascia e fare un cross, il ns vecchio e bellissimo traversone e trovare così, finalmente, la famosa ” incornata” , di brerana memoria , fatta da quello che un tempo non troppo lontano era chiamato il centravanti , e si è fatto gol e si è vinto! E, al diavolo i numeri, gli esterni alti o bassi, il tridente leggero o pesante. È stata la vittoria del tempo che fu e per questo ancora più preziosa. Ma è d’obbligo anche una disamina tecnica che purtroppo, è, impietosa.

Sulla squadra…

Questa squadra non cresce tecnicamente, solo la profondità della sua rosa la tiene a galla, il buon Gattuso sta evidenziando , ai noi, inquietanti limiti , non certo caratteriali, ma sicuramente tecnici, con schemi che ancora non si vedono , con un carattere che la squadra ancora non possiede, con la mancanza ormai acclarata di una vera organizzazione di gioco. Ma , i ( maledetti) numeri, sono dalla sua parte, sul campo sono 24 , gli stessi della corazzata interista ( che però ha una coppa di meno), che gioca male come noi ma che vince allo stesso modo e la prossima sarà lo scontro diretto, una partita che le aspettative dicono sarà pessima tecnicamente ma che ci riempirà il cuore e speriamo, soprattutto, la classifica che, in fondo, è l’ unica cosa che conta , basta vincere.

Salvatore Sabella

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