Le teorie economiche contro il “Papponismo”, ma De Laurentiis cosa sta lasciando alla città? Le ultime dichiarazioni di ADL sono la risposta: nulla
I discorsi sulla finanza virtuosa che caratterizza la SSC Napoli sono condivisibili e si scontrano con il pensiero “Papponista”. Ma di fatto il patron azzurro cosa ha fatto di concreto per la città di Napoli? Esattamente niente e le sue ultime affermazioni lo dimostrano, oltre a smentire quanto detto negli ultimi anni
Le parole del presidente Aurelio De Laurentiis sono state chiare: “Non farò un nuovo stadio, il San Paolo è la storia di Napoli”. A quanto pare è improvvisamente sbocciato l’amore tra il patron azzurro e quel “cesso” di impianto che sta a Fuorigrotta. Scusate il termine volgare ma è proprio così che De Laurentiis ha più volte qualificato lo stadio San Paolo. Mai il patron si era lasciato a dichiarazioni così tanto romantiche per definire l’impianto di Fuorigrotta. Anzi, ADL ha sempre apostrofato con disprezzo il rapporto che c’è tra la struttura sportiva e la storia dei tifosi azzurri. Il presidente del Napoli, ogni qual volta si è sentito sotto attacco, ha rivendicato quanto di buono fatto durante la sua gestione. Del resto, De Laurentiis è arrivato in una realtà che nella sua storia sportiva ha vinto soltanto due scudetti e una coppa Italia, per di più 30 anni fa.
Adesso queste parole di De Laurentiis cozzano contro altre dichiarazioni da lui rilasciate in passato. Ad esempio, dove sono i famosi ettari di terreno che un giorno e l’altro pure il patron avrebbe acquistato per fare uno stadio, il centro sportivo e la scugnizzeria (quest’ultima è un’altra promessa fantasma mentre per il centro sportivo il presidente è in fitto a Castel Volturno). E poi, ADL avrebbe definitivamente abbandonato l’idea di uno stadio da 40mila posti?
Certo, è ovvio che se arriverà finalmente un accordo tra la SSC Napoli e il comune della città per la stipula della famosa convenzione, saremo tutti più contenti. Ma questa è una soluzione di breve periodo. Il vero obiettivo, di lungo termine, deve essere quello di costruire uno stadio nuovo. Un impianto innovativo e sicuro, potrebbe garantire a De Laurentiis quel fatturato che manca alla sua società per competere definitivamente con i top club europei. Insomma, è stato proprio ADL a dichiarare che “con il fatturato della Juventus avrei vinto anche io 10 scudetti”, e allora perché non fa nulla per aumentarlo questo fatturato?
Inoltre, è giusto evidenziare quanto sia importante per la città avere un nuovo stadio. La sua costruzione bonificherebbe un intero quartiere, darebbe lavoro, migliorerebbe le infrastrutture e i trasporti. Il club, invece, sarebbe libero si sviluppare tutte le iniziative commerciali e di marketing di questo mondo, essendo proprietario dell’impianto. Ma stiamo parlando di progetti da un lato semplici ma dall’altro impossibili se guardiamo a quelle che sono le gestioni della città, da parte dell’amministrazione comunale, e della società azzurra da parte di ADL.
Qua nessuno sta mettendo in discussione il virtuosismo economico della gestione targata De Laurentiis: conti in regola, bilanci in attivo, una società presa da zero e che oggi vale 450 milioni di euro (solo brand più parco giocatori vista l’inesistenza di un patrimonio immobiliare), nessuna collusione con la criminalità organizzata. Ma è anche vero che gli investimenti fatti nel Napoli, e parliamo solo di acquisti e cessioni di calciatori, sono sempre stati realizzati all’interno di un range “protetto” e mai rischioso. Insomma ADL sarebbe un imprenditore che non ha mai azzardato e non ha mai investito più di quello che ha guadagnato. E per la dimensione attuale del club può anche andare bene.
Tuttavia, sarebbe anche ora di iniziare a pensare di vincere qualcosa. Perché fino a questo momento, tranne che per illustri partecipazioni, un gioco divertente e i record di risultati, in bacheca non abbiamo portato nulla, oltre due coppe Italia e una Super coppa italiana. Ecco, se l’attività finanziaria di De Laurentiis dovesse essere presa d’esempio vorremmo almeno che qualcosa, indipendentemente da quello che accade sul campo di gioco, venga lasciato alla città. In fondo senza la forza propulsiva dei tifosi il club azzurro non avrebbe lo stesso appeal. E se il club partenopeo e il suo presidente non vogliono darci uno stadio, aspetto che dice tanto sulla visione di progetto che ADL ha del Napoli, ci regalino almeno un trofeo. Allora il Papponismo potrà anche estinguersi ma fino ad allora continuerà ad esistere.
Andrea Aversa