Lo scarso rendimento della linea difensiva, nella scorsa stagione, ha negato probabilmente al Napoli il raggiungimento di determinati obiettivi, economici e non. In estate è arrivato Reina, sì, ed anche Elseid Hysaj a rinforzare un reparto rimasto, senza l’arrivo di altri centrali titolari, sostanzialmente lo stesso. Eppure Koulibaly ed Albiol, sostenuti anche da un centrocampo più presente ed attivo, hanno praticamente un muro davanti alla porta avversaria. Un muro difficilmente scavalcabile, di quelli che in Europa non si vedevano dal 1989. Dopo le eccellenti prove offerte nel trittico Juventus-Milan-Fiorentina, era diffuso il dubbio sull’effettiva capacità del Napoli di affrontare, specialmente a livello mentale, gli impegni con le cosiddette ‘piccole’: problemi di concentrazione, tuttavia, superati di slancio.Perchè dando uno sguardo alle statistiche delle sfide contro Chievo, Palermo, Genoa ed Udinese, escono fuori diverse cose interessanti.
Prima di tutto, un Napoli in pieno controllo del match: a livello di passaggi, in effetti, gli azzurri hanno totalizzato ben 2600 tocchi da un compagno all’altro (723+807+539+537), ben 1073 in più rispetto ai 1527 passaggi degli avversari (374+407+357+389). In percentuale, il 63% del totale. Ma è nella propria metà campo che le statistiche premiano nettamente la retroguardia azzurra e la fase difensiva. A prescindere dal numero zero nella casella dei gol subiti, la cifra più importante sono i soli quattro tiri in porta concessi alle squadre avversarie(dati WhoScored): soltanto tre giocatori come Riccardo Meggiorini (al 75′), Diogo Figueiras(sempre al 75′), Thomas Widmer (23′ e 65′), sono riusciti a far partire dal loro piede un pallone diretto verso lo specchio difeso da Pepe Reina.
Un vecchio detto, proprio del football americano e del suo famoso commentatore televisivo John Madden, recita “L’attacco fa vendere i biglietti ma la difesa fa vincere le partite”. Nel caso del Napoli, e delle ultime quattro partite giocate in campionato, effettivamente è così. Ci si aspettava una risposta contro le piccole, è arrivata. Ed è arrivata grazie a delle grandi prestazioni difensive, roba da poter pensare di affibbiare ad Hysaj-Albiol-Koulibaly-Ghoulamla definizione di “Legion of Boom” (il soprannome utilizzato per i defensive back dei Seattle Seahawks dal 2012, originariamente costituiti da Brandon Browner, Kam Chancellor, Richard Sherman e Earl Thomas: una delle più forti linee secondarie di sempre). Certo la difesa aiuta, ma le partite si vincono segnando: e se hai questo Gonzalo Higuain – a segno con Chievo, Palermo ed Udinese – tutto è un po’ più semplice…