La politica non deve avere nulla a che fare con il calcio

La politica non deve avere nulla a che fare con il calcio

Ieri, Andrea Petagna ha tenuto il suo primo allenamento con il Napoli e molti tifosi lo hanno criticato, non solo perché non lo ritengono all’altezza di un team come quello azzurro ma anche per la sua fazione politica: centro destra, (Lega Nord).
Andiamo a vedere come in passato la politica ha inciso nel calcio.
Uno dei calciatori italiani più noti per schieramento politico è Paolo Di Canio. Lui si è sempre mostrato di estrema destra. Per Paolo tutto iniziò nel 1987 quando si unì agli Irriducibili: ultras Laziali. Nel corso della sua carriera calcistica e non solo ha sempre mostrato liberamente il suo pensiero politico, infatti nel 2005 in un derby romano andò sotto la curva biancoceleste e fece il ‘saluto romano’, lo fece nuovamente nello stesso anno, stavolta contro il Siena e fu condannato a pagare 10000 euro di multa. Anche fuori dal campo non ha nascosto le sue idee politiche, anzi, fu sospeso per qualche mese da Sky perché durante la trasmissione perché si vide di sfuggita il suo tatuaggio con la scritta ‘DVX’.
Di una fazione opposta all’ex Lazio è Cristiano Lucarelli. L’attaccante livornese è sempre stato legato alla sua città e ai colori rossi. Anche lui nel 2005, salutò i supporter del suo team con il ‘pugno chiuso’, segno comunista. Anche Cristiano, in modi più pacati, non ha mai smesso di far valere le proprie idee politiche.
Questi sono solo alcuni esempi di calciatori che si sono schierati pubblicamente a livello politico e se lo fanno i giocatori, non sono da meno i fan dei vari club di fùtbol. Alcune tifoserie sono ben distinte tra destra e sinistra, per esempio quelli del Lione sono per i primi menzionati e quelli del Marsiglia per i secondi; quelli del Paris Saint-Germain, invece, sono divisi internamente essendo presenti sia gruppi di una fazione che dell’altra.
In Italia, dall’ultima rilevazione statistica effettuato tra il 2017/2018, i gruppi ultras sono 386. Di questi, 111 si sono schierati politicamente: 38 all’estrema destra, 43 a destra, 19 a sinistra e 11 hanno la presenza di entrambe.
Qui a Napoli per fortuna le curve non sono né rosse né nere ma vivono di calcio. Solo di calcio.

Alfonso Oliva

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