La matematica consacra Insigne

La matematica non è un’opinione. E ora, ad elogiare Lorenzo Insigne, è arrivata anch’essa, per sottolineare dinanzi agli occhi di tutto il calcio, nazionale ed internazionale, il percorso che sta portando il Magnifico di Napoli alla consacrazione definitiva…

Ma capiamo cosa c’entra oggi la matematica con il capitano del Napoli. Nella giornata di ieri, si è diffusa una notizia secondo cui Insigne sarebbe tra i 10 migliori calciatori di questo nuovo anno solare. Tutto vero. Si tratta di uno studio compiuto dal Centre International d’Etude du Sport (noto più comunemente con le iniziali CIES), un’organizzazione indipendente di ricerca e istruzione nel mondo del calcio, con sede a Neuchâtel (Svizzera). Questa, tra le altre cose, ha il merito di essere riuscita a sviluppare un metodo di comparazione delle performance dei calciatori, indipendentemente dai diversi ruoli che questi ricoprono sul terreno di gioco.

Per questo studio, l’osservatorio ha analizzato, attraverso un accurato algoritmo, le prestazioni dei calciatori dei 98 club che compongono i top 5 campionati europei. Sono stati presi in esame, però, soltanto gli atleti che hanno giocato almeno due terzi dei minuti totali delle partite disputate in questi primi tre mesi del 2021. Lo studio, inoltre, ha fatto riferimento esclusivamente ai campionati, non a qualsiasi coppa nazionale/europea. Interessanti da citare i parametri seguiti per il calcolo algoritmico: sono state prese in considerazione sei aree di gioco, ossia rigorosità, recupero, distribuzione, impiego, occasioni create e tiro.

I risultati dell’algoritmo hanno consacrato Lorenzo Insigne, che risulta essere, per incontestabile calcolo della matematica, il nono migliore giocatore in campo di questo anno solare fin qui affrontato, con un punteggio complessivo di 87,0.

Per il capitano del Napoli e della Nazionale Italiana questo può rappresentare una piccola ma importante riconoscenza nei suoi confronti da parte del calcio internazionale. In fondo, nonostante il suo enorme talento e la sua costante presenza da protagonista sul palcoscenico dei grandi da ormai quasi un decennio, Lorenzo non ha mai ricevuto grandi lodi dal grande pubblico del calcio del Vecchio Continente.

Quante volte abbiamo pensato che se il nome del gioiello della nostra terra fosse finito in -nho, forse la storia sarebbe stata diversa? Lo si è pensati più volte, soprattutto chi in Insigne ha creduto senza dubbi sin dall’inizio e per tutto il trascorrere della sua carriera e che oggi sta avendo ragione grazie alla crescita che il 24 partenopeo sta compiendo con sé stesso. Negli anni passati, anche i fan più affezionati del ragazzo di Frattamaggiore non potevano non ravvisare nel loro beniamino la mancanza di una forte mentalità e personalità, necessarie, oltre alla tecnica che da sola spesso serve a poco, per compiere il famoso salto di qualità e accomodarsi nel parterre dei top-player.

Oggi questi requisiti Insigne li possiede e sta dimostrando di averli assimilati nel modo giusto e questa crescita personale si sta manifestando in maniera evidente e determinante nelle sue prestazioni. Un momento importante che sicuramente avrà inciso nella sua evoluzione è stato sicuramente quello della consegna della fascia da capitano, che ha fatto sentire in lui il peso della responsabilità e l’onore e l’onere di ricoprire il ruolo che tutti gli scugnizzi partenopei sognano di rivestire un giorno. Una possibilità che lo ha fatto diventare uomo sul campo, lasciandosi alle spalle le vesti da ragazzo che lo avevano in alcune occasioni fatto peccare di inesperienza e superficialità. Lorenzo sa bene quanto la piazza gli chieda e ciò che non deve sbagliare per non deludere la sua gente, quella stessa che non gli ha mai risparmiato critiche e dure prese di posizione.

Oggi in campo con la maglia azzurra, il numero 24 e la fascia da capitano stiamo ammirando, già da un po’ di tempo, ad un calciatore diverso, che prende per mano le sorti della squadra per cui rappresenta tutto il suo popolo, se la carica sulle spalle e con i suoi numeri e le sue finalmente conquistate mentalità e personalità, la porta verso il successo. Insomma, un calciatore migliore, a tratti un campione, che comunque ha ancora margini di crescita per imporsi ancor di più e raggiungere anche riconoscimenti individuali e collettivi importanti, che mancano nel suo palmares. Momenti come la grande rabbia di Sassuolo (qualche settimana fa) non sono da contestare, ma anche da apprezzare perchè sono i sintomi di un amore per la causa azzurra che in Lorenzo sta crescendo e si sta rinnovando giorno dopo giorno. Ora quel percorso ‘alla Totti’ che sembrava difficile, può diventare realtà.

Insigne sta bene a Napoli e il Napoli non può fare a meno di lui. Lo dicono i numeri. Perchè è proprio così: adesso anche la matematica consacra Insigne!

Marco Falco

Start typing and press Enter to search