La dura legge del calcio: ad un successo corrisponde un fallimento e i club, insospettabili, che hanno fallito sono tanti.

La dura legge del calcio: a un successo corrisponde un fallimento e i club, insospettabili, che hanno fallito sono tanti.

Celebrare e osannare le migliori squadre di calcio, quelle che hanno vinto di più, dal gioco più espressivo, entusiasmante, dal progetto e obiettivo più solido e grande, viene naturale, facile e ovviamente piacevole. Altra cosa invece è descrivere, raccontare di quelle squadre che arrancano nel gioco, quelle che si vedono progetti e obiettivi fallire, quelli che portano a casa pochi punti, quelle quindi facili alle sconfitte, quelle più soggette all’ira, alla rabbia, all’imbarazzo dei tifosi.

I motivi per cui queste squadre retrocedono o sprofondano nelle classifiche sono svariati, non all’altezza delle aspettative, per le scelte sbagliate, per le troppe partite perse e finanche per la sfortuna, già questa più di altre talvolta si accanisce con squadre o con giocatori bandiera fondamentali.

Il premio quest’anno alle peggiori squadre è stato piuttosto facile. Diverse infatti le squadre nei vari campionati europei che hanno fatto davvero male, nel vero senso della parola e che hanno perso tante, ma veramente tante partite. il Greuther Furth, dopo la seconda promozione in Bundesliga nel 2021, ha iniziato a perdere la sua natura competitiva perdendo un numero infinito di partite, in 17 partite giocate appena 5 punti e 13 goal. I goal subiti 49, 3 goal circa a partite, 1 goal ogni 28 minuti. È dura non vedere mai la propria squadra vincere nel proprio stadio. Al suo attivo solo due pareggi e una vittoria contro l’ Union Berlin di 1 a 0. Quest’ultimo risultato forse una speranza di ripresa per il 2022. In vista comunque nessun esonero, nessun panico da calcio mercato, piuttosto direi consapevolezza dei propri limiti. Senza dubbio il primato tra le peggiori.

Altra squadra che ha senza dubbio deluso nel 2021 è la Juventus che per la prima volta dopo tante vittorie consecutive non vince lo scudetto. Basterebbe già solo questo a catalogarla tra le peggiori. Il loro slogan “vincere è l’unica cosa che conta“ e assai eloquente. Il non vincere equivale quindi ad un fallimento. Un anno il loro fallimentare in troppe cose, scelte sbagliate, programmazioni non ben finalizzate, cambiamenti repentini di rotta, sostituzioni, cambi frequenti di allenatori, Allegri prima, Sarri, Pirlo e Allegri di nuovo e con pieni poteri. Il progetto su Ronaldo si sbriciola, nessuna Champions portata a casa. Lo stesso Ronaldo ceduto sconfessando la più grande operazione finanziaria e di marketing del club.

Al Tottenham invece nel 2020 arriva Josè Mourinho che avrebbe dovuto garantire quella svolta, quel salto di qualità che consentisse alla squadra piazzamenti gloriosi e trofei. Portare il concetto di vittoria insomma. Il 2021 invece ne sancisce il totale fallimento. Un fallimento denso e spettacolare, come tutti quelli di Mourinho. Un’involuzione mostruosa di gioco e di testa. Se efficace in attacco risultava fragilissima la difesa, quando poco offensiva mostrava invece un muro difensivo decisamente solido. Litigi sempre più frequenti nello spogliatoio, Dier quasi rompe la gamba a Son in allenamento e poi litiga con un tifoso sugli spalti. ” Ha succhiato via la cultura del nostro club” è stato scritto. Il Tottenham sotto di lui finisce al settimo posto. Nessuna vittoria o trofeo. La squadra aveva assorbito l’ossessione del mister di non subire goal o meglio di limitare una partita di calcio ad un esercizio distruttivo possiamo dire. Il club sotto di lui aveva perso persino di essere simpatico, divertente, originale e appassionato, come lo era sotto Pochettino. Dopo il suo esonero le cose però non sono migliorate. il Tottenham continua ad essere ancora in tilt totale. Neppure l’ arrivo di Paratici come direttore sportivo e l’interesse di Jorge Mendes  sembrano cambiare le sorti del Tottenham. Gattuso sembrava doverlo sostituire ma qualcosa poi ha danneggiato l’operazione. A danneggiare tale operazione sembrano siano state proprio alcune frasi pronunciate dallo stesso Gattuso in passato in cui diceva di non vedere le donne nel calcio, che Boateng non aveva subito razzismo, che il matrimonio dovrebbe esistere solo tra uomo e donna. Affermazioni queste non viste di buon occhio dai tifosi che hanno messo in campo una campagna mediatica anti-Gattuso, tale da rendere impossibile il suo ingaggio. Paratici allora si proietta su un altro sostituto di Mourinho, Nuno Espirito Santo, altro totale fallimento. Anche Santo viene esonerato. L’arrivo di Conte invece  rianima il club, con le sue cinque partite vinte e nessuna persa. La qualificazione però in Champions League è ancora lunga. Un paio di anni sbagliati hanno fatto perdere al club il vantaggio competitivo accumulato con un decennio fatto bene.

Anche il Parma alla fine del 2020 esonera Liverani. 2 vittorie in 17 partite, troppo poche decisamente. Ritorna quindi su Roberto d’Aversa che aveva trasformato il Parma in una macchina di salvezza degli ultimi anni, ma  la situazione precipita anche sotto di lui, sebbene la società avesse portato a gennaio giovani attaccanti, difensori rodati di talento e un vecchio lupo degli stop di petto e di gioco di sponda come Graziano Pellé. I giocatori non sono risultati funzionali al gioco di D’Aversa, il Parma vince 1 sola partita, ne pareggia 6, ne perde 19, 9 sconfitte consecutive solo a fine campionato. Possiamo parlare per il Parma però di attenuanti. C’è stato un cambio di proprietà e di gestione del club. Le nuove ambizioni quindi possiamo dire hanno portato in dote anche una leggera confusione. il Parma crolla, precipitando così in B ma con una rosa qualitativamente superiore anche ad alcune squadre di A. Il presidente Kruse porta al club mister Enzo Maresca, tecnico dal curriculum ultra cool, vincitore dell’ ultima Premier League 2 con il Manchester City under 23. Paragonato a Guardiola per idea tattica e per la testa  calva e la barbetta. Il suo inizio al Parma decisamente non dei migliori. La squadra gioca il peggiore girone di andata e a fine novembre si ritrova quattordicesima. Così anche Maresca subisce la stessa sorte degli altri, esonerato. Viene chiamato Giuseppe Iacchini, “ il mister wolf delle salvezze” e questa la dice lunga su quanto le cose andassero male. Dal suo arrivo il Parma ha pareggiato tutte le partite tranne una, vinta 2 a 0 contro l’Alessandria. Oggi è al tredicesimo posto in serie B.

Decisamente deludente anche lo Schalke 04. Una storia europea di tutto rispetto, una coppa Uefa, una semifinale di Champions League nel 2011, sette campionati vinti, secondo posto in Liga nel 2018 eppure nel 2021 la squadra è arrivata in fondo alla classifica con la metà dei punti del 2020. Questo campionato però resta a  tutti gli effetti il vero artefice della sua retrocessione. Un’annata quasi perfetta al contrario. Nel 2021 ha raccolto esattamente quanto seminato infatti nel 2020. La politica di non rinnovare i contratti ai giocatori migliori e di portarli a scadenza ha dato il colpo di grazia. Lo Schalke si è ritrovato così nella seconda divisione e con un mare di debiti pari a 200 milioni di euro, una struttura societaria alla sbando, una squadra interessante ma troppo inesperta per raggiungere la promozione. Oggi è quarta in campionato. Le sue sorti quindi sembrano poter cambiare.

Aggiungiamo ancora la nazionale francese e il grande deludente Barcellona, squadre che in passato hanno fatto la storia e che hanno suscitato invidia e paura, ma che oggi sono equiparate a tanti altri club o nazionali. Di club deludenti ce ne sono ancora altri, la lista ahimè è assai lunga.

Francesca Tripaldelli

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