Juve-Napoli, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Più ci penso e più non ci credo, non riesco a farmi capace di quanto possa essere cattivo e cinico il calcio. Con noi tifosi azzurri un po’ di più forse. Sembra lo faccia di proposito, nel momento in cui sembra andare tutto per il meglio ecco che arriva la zampata a rispedirci nella tristezza e nella malinconia.

 

Il Napoli ieri sera meritava di perdere? Poteva tentare la super rimonta? Sarebbe stato capace di tutto questo negli anni precedenti? Sono domande che rimarranno tali, possiamo appellarci al pensiero personale, soggettivo. Ma oggettivamente parlando, non si può dare con certezza una risposta.

 

Probabilmente meritava di perdere per come ha giocato nel primo tempo, in special modo i primi venti minuti (terrificanti). Probabilmente avrebbe potuto anche vincere vista la stanchezza dei bianconeri. Sarebbe stato capace in passato di tutto questo in passato? Eh beh…

 

In questa domenica di Settembre (la prima), c’è un clima più cupo, meno colorato. Grigio. Dovuto alla certezza che da domani, lunedì due settembre ricominci la routine, le lamentele sui social, il caldo continuerà e probabilmente anche l’allontanamento volontario da tutto ciò che sia calcio, tutto dovuto alla delusione di ieri, per almeno altre due settimane, fino alla fine della sosta.

 

Non tutto però è grigio: qualche magra consolazione c’è. Chi cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, oggi si può aggrappare a qualcosa. Una prestazione da 3-0 a 3-3 non la vedevamo dai tempi di Mazzarri. I cambi così precisi per invertire la rotta forse non li abbiamo mai visti. Un allenatore sicuro di quello che sta facendo, nemmeno. I tre nuovi acquisti che segnano e ci portano ad un pareggio praticamente impossibile da immaginare fino al 60’, un giovane di quasi vent’anni come Elmas che entra e lotta come un leone.

 

(Non mi dite che non avete esultato quando il giovincello macedone ha protetto la palla, vicino alla bandierina azzurra, fino a costringere Matuidi a mettere la palla in rimessa dal fondo.)

 

Il rammarico c’è, non è possibile negarlo. La ferita però non può essere così dolorosa per tanti motivi: a partire dalla prestazione che non può essere dimenticata dal solo risultato. Dal fatto che i nuovi acquisti si devono ancora integrare per bene (vedi Manolas) e poi dalla conferma che il modulo non può essere il 4-2-3-1.

Godiamoci il gioiello Lozano, godiamoci Elmas, godiamoci la grinta di Di Lorenzo e Manolas. Godiamoci anche le lacrime di Koulibaly a fine partita che testimoniano ancora una volta quanto è attaccato alla maglia. Godiamoci questo allenatore e speriamo che nelle ultime 24 ore di mercato possa esserci una sorpresa…

 

Con la rabbia che abbiamo dimostrato ieri, con la reazione formidabile e magari con qualche accorgimento in più, con questa squadra, si può andare lontano. Non so fin dove, ma si può. Ci dobbiamo credere.

 

Matteo Sorrentino

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