Jonathan Ikonè, “ la pila elettrica” di Deschamps
Jonathan Ikonè, “ la pila elettrica” di Deschamps
Il dipartimento 93 di Parigi è uno dei sobborghi di periferia più noti della Francia, in cui vivere è estremamente difficile e in cui l’integrazione sociale è alquanto lenta. Tuttavia è proprio dalle periferie di Parigi che si sfornano i migliori talenti, la periferia si è rivelata un’enorme serbatoio di talenti calcistici. Un nome, così a caso, Kylian Mbappè.
Arsene Wenger, a conferma di quanto detto sopra “ il bacino locale della periferia di Parigi è il migliore del mondo dopo quello di San Paolo di Brasile”. Ikonè, attualmente ala del Lille, cresce calcisticamente proprio con Mbappè, frequentano entrambi la stessa scuola calcio. Il loro allenatore è Wilfried Mbappè, papà di Kylian. A 11 anni già formava con lui la coppia d’attacco dell’Under 15, successivamente diventa l’arma offensiva più importante dell’Under 21 e uno dei talenti più entusiasmanti delle stagioni di Ligue 1.
Deschamps approfittò proprio dell’infortunio del suo amico Kylian per convocarlo la prima volta in prima squadra. Jonathan Ikonè si mostrò all’altezza della chiamata, segnò contro l’Albania, fece un assist all’Andorra e da subito manifestò un’affinità tecnica fuori dal comune e in grado di competere con giocatori del calibro di Griezmann, Coman, Lemar ecc. Si adatta perfettamente al gioco poco codificato del Lille, che ha quindi la necessità di giocatori in grado di sostenere ritmi molto elevati e dalle caratteristiche individuali assai spiccate.
Giocatore dotato di grande tecnica e velocità, seppur passo corto, abilissimo nei cambi di ritmo e direzionali, imprevedibile nelle giocate, sia che giochi a centro o in fascia, eccellente dribblatore, vincitore sovente nell’uno contro uno. Sulla fascia i suoi spunti sempre determinanti, anche perché dotato di gambe forti che gli permettono di resistere ai contrasti. Una volta superato il terzino, gli si mette davanti coprendo il pallone, veloce per puntare la linea di fondo e mettere il pallone in mezzo. Estremamente furbo, intuisce senza guardare la soluzione da adottare contro i difensori, a quelli precipitosi regala puntualmente un suo tunnel.
La difficoltà di gestione per i difensori è proprio per quella tecnica di strada che lo spinge a sperimentare soluzioni sempre diverse e ambiziose. “ Impossibile contare i millesimi di secondo che passano tra arresto e ripartenza, proprio per la sua capacità di cambiare ritmo e direzione con scosse improvvise”. Per queste sue capacità Deschamps lo ha definito “ la pila elettrica”.
Sebbene dotato di strumenti tecnici di primo livello, non possiamo dire lo stesso per quelli tattici, in cui non sembra essere alla stessa altezza. Se vede il tiro o il filtrante nulla da eccepire, ma se non lo vede si rallenta e non da continuità all’azione. Si associa esclusivamente ai terzini, appoggio corto se gioca da trequartista, passaggio in profondità se parte largo. Senza coscienza tattica finisce poi per sminuire i mezzi tecnici che almeno in potenza potrebbero farlo giocare in squadre più competitive. La sua impazienza o scarsa pazienza come lo si voglia dire, lo rende poco collaborativo con la squadra, poco proficuo all’obiettivo, poco solutivo.
Altro punto debole oltre questa scarsa coscienza tattica è anche la poca incidenza in finalizzazioni. Deve imparare ad essere più un “assassino” dinanzi alla porta, sia in aria che fuori, deve correre il rischio di tirare in porta avendo tra l’altro un ottimo sinistro. Infatti, all’altissima percentuale di dribbling si contrappone la scarsa percentuale dei tiri in porta. Diventato un obiettivo della Fiorentina, eventuale sostituito del primo obiettivo Berardi, pare che esista già un accordo in merito. L’Atalanta, che pure aveva mostrato interesse per il giocatore, è rimasta indietro, avendo ritardato troppo le sue decisioni e i contatti.
Visto che all’esordio in nazionale indossava il numero 22 del suo idolo Ribery, giocatore che ha segnato profondamente il calcio della nostra epoca, non possiamo che augurare al ragazzo di proseguire sulle sue stesse tracce… le qualità non mancano!
Francesca Tripaldelli
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