Inter-Borussia Mönchengladbach: rivalità storica internazionale

La maggior parte delle rivalità sportive si circoscrive in territori, per lo più, nazionali. InterBorussia Mönchengladbach, invece, rappresenta una rivalità storica internazionale. L’Italia che si oppone alla Germania e viceversa, sicuramente una storia già sentita.

Il motivo per cui un certo astio regola i rapporti tra le due fazioni, va ricercato in un evento accaduto ben 48 anni fa durante un match di Coppa dei Campioni. La partita in questione era proprio Borussia Mönchengladbach-Inter, denominata successivamente “Partita della lattina”.

Qual’e l’origine di questa attribuzione semantica? Quali sono state le conseguenze di quell’incontro?

Gli artefici di questo nomignolo sono gli italiani, i quali goderono al massimo della decisione presa dall’arbitro sulle sorti degli ottavi di finale.

Andando per ordine, i tedeschi, reduci dalla vittoria della loro seconda Bundesliga, si preparavano ad affrontare i piemontesi, i quali erano galvanizzati dal famoso “Scudetto del Sorpasso”. Vi erano tutte le carte in regola per assistere ad un grande spettacolo sportivo.

L’Inter, in seguito ad aver fatto visita al campo di gioco, si auto convinse della facilità della partita: tribune antiche e poca capienza per gli spettatori. Nel calcio però, si sa, non va mai dato nulla per scontato. Non a caso i primi minuti di gara sorrisero ai padroni di casa, i quali conducevano con semplicità per 2-1.

L’autore del pareggio neroazzurro, vale a dire Boninsegna, fu colpito da una lattina di Coca-Cola circa 10 minuti dopo la rete, il che lo costrinse ad abbandonare il terreno di gioco. Di lì in poi, un putiferio: i calciatori dell’Inter chiesero il rinvio della gara, mentre i tedeschi li accusarono di star interpretando una grande sceneggiata.

Nel frattempo, l’oggetto misterioso, incriminato insomma, scomparì. Sandro Mazzola, però, notò che due tifosi ospiti stavano sorseggiando sugli spalti proprio una lattina di Coca-Cola, ma ovviamente non erano loro gli artefici dell’infortunio. Nonostante ciò, il calciatore si fece consegnare il recipiente e lo mostrò successivamente al direttore di gara.

L’arbitro, all’epoca Jef Dorpmans, lasciò proseguire il match. Il Borussia straripò su un Inter ormai abbattuta moralmente e psicologicamente. L’esito dell’incontro fu 7-1 per i locali. Infine fu espulso anche Mario Corso per proteste.

I piemontesi credevano con tutte le proprie forze al ribaltamento dell’incontro, in quanto Giuseppe Prisco, vicepresidente neroazzurro, si presentò dinanzi la UEFA per ottenere un ricorso. Gli ospiti affermavano che la gara fosse stata compromessa dall’infortunio di Boninsegna, mentre i padroni di casa li etichettavano come “vittime”.

Il 29 Ottobre, dopo ben una settimana, ci fu l’esito della causa: un milione e mezzo di franchi di multa per il Mönchengladbach , squalifica del campo per una giornata e match da rigiocare a San Siro. Il pubblico, così come la società tedesca, erano increduli.

Il 3 Novembre, Milano, ospitava un incontro tanto discusso, terminato poi 4-2

per i neroazzurri. Tra i marcatori, vi era anche il “povero” Boninsegna. Gli ottavi di finale erano stati decisi, praticamente, da una bevanda. I tedeschi, però, sferrarono il contrattacco, accusando tramite sei punti burocratici ben precisi la UEFA.

Il giorno seguente, l’appello, sorrise agli sconfitti. La partita sarebbe stata nuovamente giocata, ma questa volta in Germania Ovest. La gara si disputò il 1 Dicembre allo Stadio Olimpico di Berlino, ma la qualificazione degli italiani, nonostante tutto, non tardò ad arrivare: partita difensiva e 0-0 conquistato.

All’epoca non si disponeva di molteplici replay, video, riprese televisive e così via, dunque, non si riuscì mai ad individuare il colpevole dell’accaduto. Ad oggi, la ferita tra le due squadre è ancora aperta, ma sopratutto tra le due tifoserie.

Il destino ha voluto che il girone di Champions 2020/2021 ricongiungesse in qualche modo i due club. L’andata, giocata il 21 ottobre alla scala del calcio, è terminata in pareggio. Il ritorno invece, che si è concluso sul punteggio di 2-3 per i neroazzurri, ha visto giocarsi un duplice match.

Prima di scendere sul terreno di gioco, infatti, alcuni tifosi tedeschi hanno raggiunto l’hotel in cui alloggiavano gli ospiti, regalando a quest’ultimi un piacevole benvenuto: cori e fuochi di artificio in piena notte. Si poteva fare di peggio, sicuramente, ma senza ombra di dubbio i calciatori di Conte non avranno fatto sogni tranquilli.

È incredibile come eventi di moltissimi anni fa possano rimanere impressi nella cultura e nelle menti di un popolo. Tramandare è una delle lezioni di vita di cui nessuno dimentica l’esistenza, e Martedì ne abbiamo avuto la prova. Grande storia i Derby nazionali, ma quelli internazionali, permettetemi, hanno un fascino immenso.

Renato Oliviero

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