Il Napoli perde la Supercoppa senza leader e senza mentalità. Il mercato conferma il modulo di Gattuso

Il Napoli perde la Supercoppa senza leader e senza mentalità. Il mercato conferma il modulo di Gattuso

Bentrovati amici della sfera cubica, scusate l’assenza ma in fondo c’è poco da aggiungere dall’ultima volta che ci siamo letti.

Infatti abbiamo avuto solo un calciatore da 80 milioni che è andato in Nigeria a farsi le feste no mask e si è beccato il Covid, un solito Napoli altalenante e la solita vittoria di Pirro contro la Fiorentina seguita da una sconfitta contro la Juve nel match decisivo di Supercoppa.

Gattuso si, Gattuso no. Questo è il dilemma che ci attanaglia, ma se Insigne avesse segnato un rigore e se Koulibaly avesse provveduto la riparare l’errore di Bakayoko, oggi parleremmo di un Napoli vincente, ma non è così. Non può esserlo perché la storia del Napoli sembra già scritta e lo sarà se non avremo giocatori leader. Non basta giocare una partita, due o tre, ma bisogna rincorrere la vittoria sempre ed è qui che le sconfitte sono ammesse.

Non abbiamo giocatori vincenti, top players manco a vederli. Gente come Callejon, Albiol non li vediamo più da tempo. Fate caso a quello che vi dico: chi è il giocatore del Napoli che ha vinto più trofei e quali?

Sarà la crisi del Covid, ma con questa rosa così mi sento solo in dovere di confermare Gattuso o di sostituirlo con un maestro della tattica. Il mercato sarebbe inutile ad oggi a meno che non prendiamo un top player che ci trascini alla vittoria o che insistiamo nel dare maggiore affidabilità a sinistra in difesa e a rinforzare il centrocampo puntando a rafforzare lo schema di Gattuso.

E voi, amici, vi siete persi la profezia che chi vi scrive ha fatto prima del match in radio, dove non solo non pontificava la vittoria contro la Fiorentina, ma si avvertiva i radioascoltatori di un eventuale guizzo di Ronaldo che avrebbe risolto la gara. Così è stato e così c’era da aspettarselo, la Fiorentina per perdere sei a zero è stata certamente anche connivente con la sua sconfitta. Il Napoli non ha avuto, ed era prevedibile che così andasse, gli stessi spazi nel match contro Viola.

A questo Gattuso ci doveva pensare, ma pure se non c’ha pensato, Insigne doveva segnare. Il capitano è colui che trascina la squadra, il capitano è colui che quando tira un rigore lo fa per segnare e non per far vedere al pubblico quanto potrebbe essere bello un goal segnato con tanto stile e poca cattiveria. In conclusione, occhi aperti amici, questa volta non siete stati molto attenti, ma fa niente, per vostra fortuna sono tornato. È il gioco del calcio che così, ed io sono sempre pronto a svelarvelo, alla prossima quindi.

Livio Varriale

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