Il mercato è finito: tiriamo le somme

E’ strano dirlo il 5 Ottobre ma il mercato estivo è finito. Con la Pandemia mondiale che si appresta a non finire e il calcio italiano in un pieno terremoto mediatico, causato dal rinvio-sospensione-risultato a tavolino- di Juventus-Napoli, è passato in secondo piano. Ne è la prova, una statistica disponibile su Google. La ricerca della parola “Bakayoko” sul motore di ricerca più utilizzato al mondo, in Italia non intravede nemmeno da lontano la ricerca riguardante “Juventus-Napoli”.

Ciò nonostante, siamo qui per tirare le somme. Non di tutta la serie A ma della sola squadra azzurra. Un mercato partito con il botto Osimhen e terminato con la sorpresa all’ultima curva Bakayoko.

Se guardassimo solo capo e coda, diremmo “WOW”. Peccato che non può essere così.

Il club di De Laurentiis, causa mancata qualificazione in Champions League, aveva come obiettivo vendere per comprare. Almeno dopo aver sistemato il problema centravanti.

Ci sono lati positivi e qualche lato negativo da analizzare:

•Gli acquisti: con Osimehn e Petagna l’attacco è veramente completo. Da tenere in considerazione che c’è sempre Mertens. Ora il Napoli ha più di un’alternativa in attacco. Ben fatto. In difesa con l’acquisto di Rrahmani si va a migliorare il reparto dei centrali di difesa. A maggior ragione se sostituisce Luperto che è stato ceduto. A centrocampo Bakayoko, nonostante dia qualche perplessità viste le ultime stagioni negative in giro per l’Europa, desta un leggero ottimismo per due fattori: è stato chiesto espressamente da Gattuso dopo il mancato arrivo di Veretout. Con il tecnico calabrese, dopo un inizio pessimo in rossonero, ha trovato la quadratura perfetta. Tanto da essere ancora un rimpianto per i tifosi milanisti (convinti addirittura di un suo ritorno in questa sessione). Il franco-ivoriano prende il posto di Allan. Un cambio di alto livello, se è il giocatore di qualche anno fa.

•Le cessioni: come accennato era necessario vendere qualche esubero, sia per il bilancio da rivedere sia per guadagnare qualcosa da reinvestire. In un mercato in cui tutti provano a fare l’affare a basso costo, in cui l’Inter prende giocatori “sicuri e collaudati”,la Juventus prende Chiesa l’ultimo giorno di mercato, è stato difficile piazzare i vari Younes,Ciciretti, Ounas e Luperto che non erano proprio fuoriclasse pieni di richieste, ciò nonostante il DS Giuntoli ce l’ha fatta. Younes all’Eintracht Francoforte, Ounas al Cagliari, Luperto al Crotone e Ciciretti al Chievo. Tutte squadre dove gli innesti, ormai ex azzurri, potrebbero giocare da titolari. Due piccioni con una fava.

•Le cessioni di lusso: è stata gestita malissimo l’intera situazione di Milik. L’attaccante polacco, ad inizio mercato era promesso sposo della Juventus, poi della Roma così da sbloccare Dzeko alla vecchia signora. Visti gli intoppi contrattuali con il Napoli, le due pretendenti hanno fatto altre scelte (rispettivamente Morata e Dzeko per almeno un altro anno). Dopo, solo tante voci di mercato: Fiorentina e Tottenham le più insistenti. Il numero 99 è così rimasto a Napoli. Le concorrenti pensavano di poterlo strappare all’ultimo momento ad un prezzo molto più basso, pensando che De Laurentiis potesse cedere pur di avere un ritorno economico: non è stato così. Una stagione in panchina. Sia per volontà del giocatore di sacrificarsi per tre mesi e scegliere a gennaio il proprio futuro, sia per una mossa testarda del Presidente azzurro. Altro epilogo negativo, l’ha avuto la vicenda Llorente. L’attaccante spagnolo aveva l’interesse di tutte le “piccole” della serie A: Spezia, Benevento, Crotone e Verona. Tutte destinazioni non gradite al calciatore, che voleva tornare in Spagna o Inghilterra. Altro stipendio pesante da tenere in casa Napoli. Infine, Malcuit che per tutta la finestra di mercato aveva l’interesse del Parma ma nonostante la cessione di Darmian all’Inter il calciatore ormai ai margini del progetto azzurro non ha gradito la destinazione. C’è da capire ora se questi calciatori resteranno in rosa o se saranno totalmente esclusi sia dalle liste di Serie A ed Europa League. Queste le spese di questi tre calciatori in esubero del Napoli:Llorente: 2.5mln netti (3.8mln lordi per decreto crescita),Milik: 2.5mln netti (4.6mln lordi),Malcuit: 800mln netti (1.4mln lordi). Una spesa consistente che andava tagliata.

•Gli acquisti mancati: i punti deboli che restavano da colmare erano tanti ad inizio mercato. Almeno tre ruoli da coprire adeguatamente. Soltanto un vuoto è stato colmato, ovvero il tassello lasciato da Allan ed ora occupato da Bakayoko a centrocampo. Il terzino sinistro invece, vede ancora una forte lacuna. A questo punto si spera nel recupero (dopo ormai 3 anni) di Faouzi Ghoulam, dato anche il suo stipendio costoso (2.4 mln netti, 4.4 mln lordi). Stesso discorso per un altro esterno alto: che poteva essere Boga o Deulofeu. Alla fine nessuno dei due è atterrato a Capodichino per problemi sempre legati alla mancanza di liquidità (vedi il capitolo Milik).

•Il fattore Koulibaly: da non sottovalutare infine, la mancata cessione del fuoriclasse senegalese. Ad inizio mercato tutti davano per scontata la cessione sua, di Allan e di Milik. Il dibattito ontologico è sempre stato diviso tra chi pensava di ricostruire una squadra intera con la cessione di KK e chi invece sosteneva di “non cambiare la strada vecchia per quella nuova”. Il grande acquisto è stato trattenere Kalidou. Forse è stata fortuna (magari con altri rapporti tra AdL e il Manchester City stavamo parlando di tutt’altro) ma sicuramente c’è una sicurezza in difesa. A maggior ragione se iniziano ad oliarsi i meccanismi difensivi con Manolas: sarebbe senza dubbio la coppia difensiva più forte in Italia. Quindi, dopo la mossa di aver trattenuto Mertens con un altro rinnovo, anche KK è rimasto in azzurro.

Tirando e analizzando le somme di questo calciomercato azzurro il voto oscilla tra il 7 e l’8. Puntellando tutti i reparti o quasi. Sarebbe stato da 9 con un terzino sinistro e la cessione del 99 polacco. Ma si sa, non tutte le ciambelle riescono con il buco, l’importante sarà sfruttare un organico che ad oggi è completo (numericamente almeno) e raggiungere gli obiettivi prefissati (Champions League). 

Ora si può dire davvero: buon campionato a tutti!

Matteo Sorrentino

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