Il giorno dopo Barcellona – Napoli

Il giorno dopo è quello delle riflessioni a freddo, dopo che a caldo nell’ immediato post-partita ci siamo dovuti scaldare e non poco per quanto di inaccettabile abbiamo dovuto subire sul prato del Camp Nou.

Alle 21:00 di un afoso Sabato d’ Agosto finisce un’ attesa lunga cinque mesi. La voglia di Barcellona – Napoli è tanta.Tutti carichi a razzo davanti ai televisori.

Dopo i primissimi minuti di gioco si capisce subito che questa stessa voglia e carica c’ è anche soprattutto nei nostri ragazzi, che partono alla grande. Un’ inizio partita da grandissima squadra, con importante mentalità e organizzazione in casa dei blaugrana.Gli uomini di Gattuso giocano bene, con calma e intelligenza olimpiche, ordinati e pungenti nel fraseggio.Il Barcą sta a guardare.
Sembrano i segnali di una serata che può assumere una direzione inaspettata alla vigilia.
10 minuti in cui ognuno di noi arriva a pensare che forse questo weekend è tutto dalla nostra parte. Fino a poche ore prima la goduria per il naufragio juventino, gioia legittima per un riscatto morale nei confronti dei non colorati segnato dal Karma. E ora la grande partenza in Catalogna, come nessuno se la sarebbe aspettata.
È un misto tra incantesimo e realtà.

Ma si sa che basta poco per rompere gli incantesimi. E allora al minuto 10 ecco il sortilegio che rompe e rivoluziona tutto:
Langlet gioca a bowling in area di rigore sugli sviluppi di un calcio d’ angolo, fa strike su Demme e KK e mette a segno il colpo da 10. Ci sarebbe il Var, ma si tratta di un lusso tranquillamente evitabile per Çakir…
Il Napoli accusa logicamente il colpo e perde per un po’ gran parte del suo smalto iniziale.

Ne approfitta l’ extraterrestre Messi che sale in cattedra e dimostra ancora una volta al mondo la differenza tra lui e il resto degli umili giocatori di pallone.Prima mette a segno un cioccolatino, poi una perla sopraffina annullata probabilmente per compensare l’ errore precedente del gruppo arbitrale, e poi ancora un rigore conquistato con grande prepotenza su un Koulibaly “Alla ricerca del Leo perduto”.

A quel punto chiunque capirebbe che non c’ è ancora molto da fare per cambiare le sorti di una serata per cui il Dio Çakir ne ha cambiato la direzione dei venti.
Insigne è lucidissimo e freddissimo nel realizzare dagli undici metri.Meritatissima soddisfazione personale per Lorenzo quella di segnare al Camp Nou, in una partita giocata ancora una volta con grande qualità, quantità, cuore e leadership. E pensare che stavolta non era al meglio…
Il Capitano è stato il sorriso, la gioia continua in una stagione generale da altalena.

Si va all’ intervallo e tutta quella voglia e carica del pre e dell’ inizio partita è già passata.”Me passat o genj” diciamo noi.
Come si può accettare che in un palcoscenico del genere venga commesso uno scandalo arbitrale così grande e per di più senza che il direttore di gara vada a visionare personalmente le immagini disponibili a bordocampo ?
È inaccettabile e la partita è finita al minuto 10.

Resta il grande atteggiamento degli azzurri, scesi in un grande campo da grande squadra. Un atteggiamento che si ripete anche ad inizio ripresa: il Napoli chiude il Barcellona nella propria metà campo e lo schiaccia fin dentro la sua area di rigore, con una manovra offensiva elegante, ragionata e a tratti pericolosa. Al Camp Nou il secondo tempo lo gioca il Napoli, ma ormai il pasticcio è stato commesso e gli azzurri devono arrendersi alla volontà di un calcio in cui regna sempre meno giustizia e serietà.

Ancora una volta la Maglia di Partenope esce dalla grande competizione europea a testa altissima e con immenso onore ed orgoglio.

Consoliamoci dalla sconfitta pensando che quell’ extraterrestre lì non può essere eliminato dalla Coppa di cui egli stesso ne è la personificazione.

Al Camp Nou hanno vinto Leo e il Napoli, nel segno di Diego.

Marco Falco

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