Il dualismo è l’unico colpevole?

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Il dualismo è l’unico colpevole?

Il dualismo. Questa parola magica, sdoganata improvvisamente e usata in maniera negativa per rappresentare quella che è a detta di molti la sciagura del Napoli: l’alternanza tra portieri. Una notte insonne e agitata ci restituisce tanti dubbi, innumerevoli perplessità e qualche domanda irrisolta tra cui questa. Il dualismo è l’unico colpevole?

La risposta è implicita, sottintesa, non può esserlo davvero. Non possiamo raccontarci la favola del capro espiatorio quando i fatti, posti alla luce incontrovertibile del sole, dicano altro, molto altro. I fatti dicono che Meret tra i pali è un autentico fenomeno, è a suo agio, è quella la sua comfort zone. Tra i 3 montanti, proprio lì, Alex è a casa.

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E così Meret tra i pali ci fa vedere cose mai viste, talento puro prestato ai guantoni ruvidi con cui, come un acrobata, evita anche il passaggio dell’aria. I problemi iniziano quando il classe ’97 deve mettersi a comandare, responsabilizzare il reparto, trasmettere sicurezza. Lì vengono fuori lacune figlie di età giovane, giovanissima. Di qualche sbavatura che non vuol dire fallimento, ma necessità di perfezionamento. Tutto qui.

Quando si parla di Alex Meret si parla di un giovane, il cui talento la società azzurra deve coltivare e coccolare. È il presente e il futuro dei pali bianco azzurri. Ma guai, e ripeto guai, a pensare di non poterlo criticare. Si commetterebbe sbaglio imperdonabile. Gli errori ci sono, il tempo per mitigarli pure.

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In questo senso, la partita col Cagliari è stata piuttosto esemplificativa. Meret ha letteralmente tolto dalla porta 2 o 3 gol praticamente già fatti, salvando così il Napoli. Allo stesso tempo ha commesso banali errori di valutazione quando si trattava di uscire e superare l’area piccola, cosa in cui spesso il portiere friulano appare timido. Ripetiamo, guai a condannarlo. C’è tutto il tempo del mondo, a patto che si guardi in faccia alla realtà.

Nel frattempo, però, lasciamolo crescere in pace, che davanti a sé ha uno dei portieri più esperti del panorama europeo, e questo non deve essere un difetto. Il dualismo tra portieri così forti non è mai un problema. Soprattutto se si chiamano Alex Meret e David Ospina.

Luca Linardi

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