Il calcio dei poveri ricchi da “Il caffè del Professore”

Il calcio dei poveri ricchi da “Il caffè del Professore”

POVERI RICCHI- Fiato alle trombe.
Era l’ inno all’ inizio dello spettacolo e ieri lo abbiamo vissuto e goduto.
Questo Napoli, come abbiamo azzardato ad inizio della stagione , è da scudetto.
Accontentiamoci invece di essere solo rientrati prepotentemente li dove dovevamo essere, siamo una grande squadra, attrezzata, con una rosa profonda e davvero importante.

È stata spazzata via la Lazio non solo dalla partita ma probabilmente dalla corsa Champions, abbiamo recuperato sulla seconda in classifica che appare la più in difficoltà in questo momento.
Non dobbiamo pensare su chi fare la corsa perché l’ unico parametro su cui basarci deve essere la nostra condizione, siamo una corazzata il cui unico limite è solo il carattere.

Abbiamo ruotato tutti gli uomini dell’ attacco che è davvero esplosivo e soprattutto unico , un centrocampo tecnico, una difesa rocciosa e cattiva .
Tutti gli interpreti in alcuni momenti sembravano veleggiare, dall’ alto di un bagaglio tecnico di caratura mondiale, impressionanti le giocate di Zielinski, Insigne e Mertens.

Valutazione delle prestazioni


Inesauribile Politano che si è giustamente ritagliato un ruolo da titolare e da protagonista grazie ai suoi continui strappi e alle altrettante ricuciture del gioco, all’ impeto di Manolas ritornato a livelli fisici e caratteriali eccelsi.


Brillante Di Lorenzo , sempre propositivo e nel vivo della partita.
C’è stata anche la firma di Osimhen, bravo nella conclusione vincente ma sempre poco convincente nei movimenti quando spesso si isola in zone vuote del campo e non è di aiuto ai compagni.

Su Meret…



Unica nota stonata il brutto anatroccolo friulano, il gigante Meret, tanto alto quanto insicuro, colpevole ieri di una prova mediocre con gravi esitazioni sia nel primo tempo, quando ha mancato clamorosamente la palla da rinviare, poi rimediata da Koulibaly, sia sulla punizione che goffamente ha accompagnato in porta.


Illustri addetti ai lavori ci dicono del grande talento del nostro estremo , se però è già il secondo tecnico che non gli da totale fiducia, qualche domanda dovremo porcela.

Superlega



CALCIO POVERI E RICCHI- Viaggiamo a vele spiegate per raggiungere un traguardo che pochi ricchi, con tanti debiti, volevano precluderci obbligandoci, a loro arrogante avviso, a qualificarci ad una competizione che volevano brutalmente ridicolizzare, per creare una Superlega che, il nostro indimenticabile Pino Daniele, in tempi non sospetti, aveva musicato essere una “Vergogna perché noi crediamo ancora alla cicogna”.


Ed è la cicogna che ci ha riportato il pallone che antepone la passione al business, il merito all’ arroganza.
Ovviamente a capo del vapore di questa nuova presunta dimensione calcistica c’era anche il nostro “Grande calcio del nord ” che credeva bastasse un patto tra miseri , certificato quanto i debiti che soffocano la loro gestione, per sconfiggerci ma non è stato così perché i veri tifosi hanno alzato la voce, quella vera, quella che viene da dentro, ed hanno abbattuto questo muro dell’ ipocrisia che voleva toglierci la passione che ci spinge sempre di più a lottare per vincere contro tutto e tutti.

Ed è da questi valori che nascono prestazioni come quelle di ieri che inorgogliscono non solo i tifosi napoletani ma tutti gli appassionati di calcio per uno spettacolo che nessun ricco, o presunto tale , ha il diritto di cancellare per imporci quello che noi non vogliamo.

Siano queste splendide prestazioni un inno alla continuità, non si azzardi nessuno a stravolgere questa squadra che sul campo sta dimostrando , tra mille rimpianti, che è da primato e che solo le tante vicissitudini con altrettanti errori, hanno frenato nella sua ascesa inarrestabile.

Gare passate


Quanto pesano le gare di attesa giocate ad inizio del nuovo anno quando, nei poveri mesi di gennaio e febbraio, questa squadra è stata snaturata della sua indole propositiva per praticare un calcio di attesa tanto illogico quanto nefasto.
Ne mancano sei, possiamo e dobbiamo farcela, chi ci guarda dall’ alto della sua presunzione non ci può fermare, il cuore va sempre oltre l’ ostacolo e noi viviamo di questo, senza debiti e soprattutto felici.


Salvatore Sabella

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