Il Caffè del professore Salvatore Sabella

Fonte foto: Instagram Napoli

Dopo la vittoria del Napoli sul campo del Lecce, vi proponiamo la disamina del professore Salvatore Sabella:

“Diceva Voltaire che la decisione più coraggiosa da prendere ogni giorno era quella di essere di buon umore.
Si vince e siamo gratificati , si perde e non lo siamo perché, come sempre, si analizza solo il risultato e mai , come professa il maestro Arrigo Sacchi, la prestazione.

Spinti dallo stesso atteggiamento, siamo portati poi a salire e scendere sul carro dei vincitori guidato da tutti quelli del “io l’ avevo detto” .

Questo è il calcio, una opinione spesso colorata da mille riflessioni e critiche , tutte votate alla ricerca di una verità che non esiste .
E cambiare giudizio non è da incoerenti ma da chi sviluppa la sua capacità intellettiva, chi vi scrive analizza prima i fatti e poi ne trae le conclusioni , sempre però pronto a rivedere con criticità perché farlo non è opportunismo ma onesta’ intellettuale.

La sfera può rotolare da una parte o dall’ altra e questa sua corsa , non sempre razionale ma caratterizzata da tanti episodi , può cambiare le sorti di un campionato.
Certo non è il caso che porta alla vittoria perché in un torneo di 38 partite vince il più forte ma l’ episodio, che poi si rivela favorevole, è quello che ti permette di svoltare nel momento di difficoltà.

Il campionato del Napoli va diviso in due momenti chiave, fino al rigore fallito da Osimehn a Bologna , al dopo della mancata realizzazione.

Prima il Napoli, seppure vincente nelle prime due di campionato , non aveva mai dato la sensazione di essere il più forte, era una squadra lunatica che alternava nella stessa gara momenti buoni a totali amnesie che avevano portato alla sconfitta con la Lazio , rivelatasi poi una squadra mediocre, e al sofferto pareggio di Marassi.
Lo stesso a Bologna , gara controllata ma non dominata nel gioco fino al fatale rigore che presagiva il crollo dell’ impero azzurro.

Giuste le critiche al tecnico e ai suoi uomini, la nota di colore social, altra scivolata che si poteva e doveva evitare, per non inasprire ulteriormente gli animi, e poi , finalmente il campo, l’ unico posto dove ci piace ammirare lo spettacolo e ritornare in quella cornice di riflessioni e considerazioni che caratterizzano il gioco più bello del mondo.

Con l’ Udinese prima e con il Lecce ieri non è importante solo il risultato rotondo ma il modo in cui è maturato.

Non c’è stata partita né al Maradona né al Via del Mare, gli azzurri sono entrati in campo consapevoli di essere i più forti ed hanno letteralmente stritolato gli avversari .

E , se l’ episodio ti è favorevole, come l’ annullamento della rete Salentina su colossale papera di Meret, che poteva far cambiare l ‘ inerzia della gara , si matura il convincimento che ora i campioni d’ Italia in carica stanno ricostruendo il loro impero e quello scettro del comando , che troppo in fretta i soliti soloni attribuivano ai venti del nord, è ancora nelle nostre mani e lo difenderemo strenuamente.

Kvaratshvelia ha dichiarato pubblicamente che c’era stato un confronto con il tecnico che ha portato tutti ad una maggiore chiarezza interpretativa, certo gli animi non sono ancora sereni, stride e tanto il non esultare di Osimehn a cui non è stato certamente un video a togliere il sonno ma il mancato rinnovo che inevitabilmente gli comporta quel mancato enorme guadagno che il calciatore più determinante del campionato crede di meritare.

Vengono ora fuori, sempre dai ( presunti) ben informati di strette di mano che sancivano accordi in realtà mai ratificati. Queste sono chiacchiere da corridoio.

Il ghepardo nigeriano va ritrovato nel suo entusiasmo dirompente e trascinante di cui la squadra non può fare a meno, va ricomposta la sua frattura con il tecnico, ai tifosi va ridata la sua gioia di giocare. Non si discute la sua qualità tecnica e fisica, quella è determinante per noi e devastante per gli avversari.
Ieri gli sono bastati pochi minuti per mettere in moto la sua progressione e il suo atletismo per concludere con uno stacco imperioso e siglare la rete del raddoppio.
Rivogliamo però il suo sorriso , questo è il nostro compenso.

Magistrale ieri la prestazione di Lobotka e Anguissa, in crescita Natan che dovrà essere valutato al cospetto di avversari di maggiore spessore tecnico, generoso come sempre Simeone.
Da rivedere ovviamente Lindstrom, è evidente la sua mancanza di affiatamento con i compagni di reparto , non riesce ancora a leggere gli inserimenti senza palla.

Più ovvia e chiara la gestione della gara e soprattutto dei cambi di Garcia, apparso anche più sereno e meno confuso nella conferenza del dopo partita.
Sta rimodellando il suo credo calcistico e sembra essere più dentro alla realtà di Napoli.

Stiamo ritornando su ottimi livelli tecnici e di personalità , torneremo ad essere inarrestabili quando ritroveremo anche la serenità.
Occorre dare continuità ai risultati, ci aspetta l’ affascinante, ma non determinante sfida al Real Madrid, e poi ospiteremo la Fiorentina dove , prendendo i tre punti, daremo il primo strappo al campionato staccandoci dal gruppo per cominciare la volata con le milanesi.
La crisi di inizio campionato , di prestazioni ma non dei risultati, sembra alle spalle e forse, averla avuta subito ci ha dato il tempo di superarla ma , guai a credere che ritorneremo quelli della passata stagione, quel meraviglioso passato deve legarsi alla storia e non al futuro.

” È l’ animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi” ( Lucio Anneo Seneca).


Salvatore Sabella

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