Il caffè del professore di Salvatore Sabella

Fonte: Twitter Official SSC Napoli

” Non ci sono cattivi reggimenti , ma solo colonnelli incapaci” . È banale ma tremendamente vero e impietoso dopo l’ ennesima nostra Waterloo nella Torino granata, una squadra coriacea e determinata che ci ha matato di giustezza e con personalità.

Il Napoli è stato inguardabile, lento nelle gambe, vuoto nella mente, senza anima né coscienza, rassegnato al suo destino. Sul campo non si è persa solo una partita, ma anche parte della dignità, ne resta un briciolo da cui ripartire, sarà difficilissimo ma guai a mollare. Siamo oltre il limite della decenza perché perdere dopo una prestazione del genere ti lascia quel senso di smarrimento dove è difficile trovare razionalità per una logica che non esiste.

Non è riuscito in nulla Mazzarri, il colonnello senza gradi che ieri nella saletta dello stadio, assisteva impotente , avvolto nella nube della sua sigaretta elettronica e affranto dai suoi pensieri , all’ affondamento della sua nave che in realtà non ha mai saputo guidare. Era venuto pieno di buoni propositi, carico di entusiasmo ma forse inconsapevole di dover affrontare una realtà troppo grande per le sue capacità.

Gli avevamo concesso l’ alibi iniziale di un calendario difficile ma appena le squadre affrontate sono risultate di minore spessore la sua squadra è naufragata in un avvilente non gioco. Mazzarri era stato accolto con simpatia e affetto, ci ha ribadito che era venuto per darci una mano, ” il modo migliore per mantenere la parola, è di non darla mai”.

Come è stata preparata la sfida al Torino?Juric gioca ad uomo con poca manovra e tanti strappi soprattutto sulle fasce, si affida alle ripartenze e sfrutta la fisicità della sua squadra soprattutto nel gioco aereo su palle inattive. Ha giocato col suo copione trovando campo facile al cospetto di un Napoli che non era pronto a battagliare con tante pedine che , per impegno e dedizione, in questo momento non sono degne di indossare la mitica casacca azzurra.

Nessuna croce su Mazzocchi ma un ‘ entrata come la sua è emblematica del marasma in cui versa la squadra che ha travolto anche l’ ultimo arrivato. Arrivano puntuali le scuse, questa volta del direttore sportivo Meluso, a turno ci mettono la faccia, ribadiscono che così non si può andare avanti quasi a cercare nell’ etere la soluzione di problemi che vengono da lontano e che si manifestano senza soluzione di continuità.

Caro direttore sportivo, che sei uno dei tanti problemi, per uscire dal fango servono i fatti nelle vesti di nuovi calciatori da prendere subito. Gente pronta e di livello che ridia nerbo e soprattutto colmi le lacune di una squadra che presente una fase difensiva mortificante , un centrocampo la cui interdizione è affidata ad un Cajuste di categoria inferiore All’ apertura delle liste doveva essere subito rimpiazzato Elmas, è passata un’ altra nefasta giornata di campionato e stiamo ancora a chiederci chi arriverà, la montagna finora ha partorito il topolino nelle vesti del don Chisciotte Mazzocchi.

La società è consapevole dei problemi ma il suo modus operandi non è cambiato , errare è umano , perseverare è diabolico. Presidente , i più forti non trattano ma dettano le condizioni , ma, come professava Napoleone Bonaparte , il più grande stratega della storia, ” guai a quel generale che si presenta sul campo di battaglia con il suo sistema”. Non ci sono più altari da cui raccogliere la gloria, sei nella polvere e stai cancellando la tua e la nostra storia.

Salvatore Sabella

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