Il caffè del Professore di Salvatore Sabella
Il caffè del Professore di Salvatore Sabella
CAFFE’ – La presunzione è la pretesa dell’ indisponente che affronta un avversario senza temerlo perché non lo conosce.
In una seduta di allenamento avremmo assistito a ben altro impeto ed impegno rispetto a quello profuso e visto contro un Lecce volitivo ed organizzato i cui solo limiti tecnici gli hanno impedito di sbancare il Maradona.
La lettura della formazione azzurra ha fatto storcere il naso a tutti i profani calciofoli tranne al principale mentore della squadra ovvero il suo allenatore a cui le sciagure sportive della passata stagione, contro squadre di bassa classifica, non hanno minimamente lasciato il segno.
Ha optato per una squadra nuova nel modulo e negli interpreti, sbilanciata e slegata a cui il centrocampo non ha dato ne’ filtro ne’ costruzione , forgiato su un Ndombele ‘ fuori condizione ed un Anguissa nel ruolo di playmaker non consono alla sua struttura.
Una difesa spesso imbambolata come in occasione del pareggio salentino tanto bello quanto anomalo per semplicità di esecuzione fra gli statuari difensori azzurri.
Un attacco confusionario legato all’ estro dell’ irruento e irrequieto Osimhen a cui è mancata sempre la lucidità sulla battuta decisiva , e del volenteroso Raspadori che durante tutto il primo tempo non ha trovato mai posizione sul campo non sapendo se occorreva cucire o strappare il gioco.
Una partita preparata malissimo ed interpretata peggio.
L’ entrata immediata nella ripresa di Zieliński e Lobotka ha poi sancito il riconoscere, da parte di Spalletti, di aver sbagliato totalmente la formazione iniziale e regalare un tempo nel massimo campionato non è concesso.
Sarebbe stato più ovvio, addirittura logico, partire con la formazione base con le imprescindibili geometrie di Lobotka e la fantasia di Zielinski e Kvaratskhelia , per poi sfruttare nella ripresa la lunghezza e la profondità della rosa.
Ma col senno di poi siamo tutti bravi, rimane la ferita di altri due punti persi contro squadre di minore caratura , leggerezze queste che nell’ economia di un campionato equilibrato peseranno tantissimo.
Eppure il fato ci era stato favorevole con un Meret per un attimo grande protagonista sul rigore neutralizzato, ma poi abbiamo restituito alla sorte quanto ricevuto con una disarmante mediocrità.
Forse questa squadra non è ancora pronta mentalmente per i grossi palcoscenici perché gli indizi delle ultime due prestazioni evidenziano preoccupanti limiti di personalità che non si riescono a superare solo con la volontà.
Si sono spesi fiumi di parole , si sono argomentati concetti intrisi di rabbia e fantasia per stabilire a cosa sarebbe servito Ronaldo, la risposta è semplice, a vincere partite come quella con la Fiorentina prima e col Lecce poi.
Sono gare che se non sblocchi col gioco , devi riuscirci con la giocata vincente e questo è frutto solo del fuoriclasse.
Ma , come detto, queste sono solo puerili fantasie , la realtà ci dice che dovremmo prodigare tutte le risorse per prendere un portiere importante per carisma ed esperienza che sappi urlare, e forte, quando i suoi compagni si smarriscono inseguendo le loro ombre sotto l’ incedere di una pressione che il tifo di migliaia di appassionati alimenta senza soluzione di continuità.
Con il passo falso di ieri rimaniamo nel gruppone di testa, tutte le presunte grandi non riescono a dare continuità ai risultati , è un mega rodaggio generale , purtroppo il nostro è intriso di troppi errori soprattutto dovuti dal tecnico che ancora non ha dato una fisionomia alla sua squadra che non ha alternative di gioco, praticamente nessun apporto dei centrali nella costruzione ne’ dagli esterni bassi, grossa ingolfatura ai limiti dell’ area avversaria , nessuno che provi una giocata fuori dagli schemi.
Situazioni non ancora preoccupanti perché siamo ad inizio stagione ma che meritano le giuste considerazioni e le dovute critiche.
Rimane però un dubbio amletico: si è inseguito il talento di Raspadori per un’ intera estate e pagandolo carissimo lo si è preso, ma dove e come schierarlo e con chi?
L’ utilizzo di ieri fatto dal tecnico ci porta a conclusioni avvilenti, per lunghi minuti il ragazzo non ha preso palla, continuiamo a ripeterci che Ronaldo avrebbe snaturato la squadra, queste sono ipotesi, i fatti ci dicono che il talento di Giacomino, che è un nostro calciatore, riusciremo, o meglio, riuscirà il tecnico a metterlo al servizio della squadra?
Ci lavori e tanto, senza più esperimenti e presunzione, perché ” Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” , a noi poi il compito di perdonare.
Si riprenda subito il cammino , sabato c’è la Lazio del caro nemico Sarri, sarà dura per noi, sia durissima per loro .
Salvatore Sabella
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