Il caffè del Professore di Salvatore Sabella

Il caffè del Professore di Salvatore Sabella

Il caffè del Professore di Salvatore Sabella – Il verdetto del campo ci ha dato un punto ma la gestione della gara ci ha detto che ne abbiamo persi due.

Il Napoli è una squadra compatta, con una sua identità ed un preciso sistema di gioco, la Roma invece ha proposto  solo  iniziative dei singoli che, seppure molto forti tecnicamente,  non hanno mai  sviluppato coralità. 

Noi abbiamo proposto  un calcio manovrato  , loro no, ecco perché possiamo recriminare sulla mancata vittoria. 

Il pareggio lo si accetta solo quando il volume di gioco espresso si equivale, negli altri casi invece va sempre ricusato.

Siamo solidi ma non brillanti e poco cinici, nella ripresa dovevamo sbloccarla soprattutto nella fase iniziale quando eravamo padroni del campo al cospetto di avversari fermi sulle gambe.

Clamoroso il gol fallito dal nostro ghepardo nigeriano, ieri troppo nervoso ed ancora ingenuo nel cadere nelle provocazioni degli avversari.  

Deve ancora crescere , lo sappiamo noi, lo sa lui e lo sa Spalletti, ieri prodigo di consigli nel persuaderlo a  mantenere la calma. 

È mancato il guizzo vincente e , il calcio, fatto da episodi , quasi ci faceva piangere sul latte versato quando i giallorossi, nella ripresa, hanno sfiorato la rete in un paio di occasioni. 

È stata comunque una battaglia,  mal gestita dal mediocre arbitro  Massa che ha tollerato , e troppo, i falli continui dei difensori romanisti  volti a  spezzare le ripartenze azzurre, e poi  non ammonire per la seconda volta lo stoico centravanti inglese dei capitolini, reo più volte di un eccesso di agonismo. Non è stato supportato dal Var su alcuni contatti dubbi in area romanista,  ha coronato infine  la sua scarsa prestazione espellendo, a partita finita, un incredulo Spalletti. 

Alla fine, facendo la conta delle occasioni,  il pareggio è un risultato giusto ma si doveva osare di più. 

Tardivo l’ ingresso di Mertens a pochi minuti dalla fine e scellerata la sostituzione con  Insigne , cresciuto nella ripresa e sempre pericoloso con i suoi spioventi a tagliare il campo alla ricerca degli inserimenti degli opposti.

Grande la presenza in mezzo al campo di Anguissa, ottimo il solito Koulibaly tranne in una occasione dove ha sbagliato il tempo dell’ intervento. 

Una menzione a parte merita, purtroppo in negativo, Zielinski. 

Impalpabile la sua prestazione,  non ha trovato mai posizione sul campo, ha sbagliato tutti gli appoggi e mai provato un inserimento,  è diventato un grosso problema che deve essere risolto ed anche subito perché non possiamo rinunciare alla sua immensa  qualità. 

Restiamo primi anche se in condominio con il Milan con il quale dividiamo l’attico,  ma questi sono dettagli, ora è il momento di serrare le fila e cominciare a ruotare maggiormente la rosa perché la partita di ieri è stata molto dispendiosa e per molti  conclusa sulle gambe.

Bellissimo però lo spirito di entrambe le squadre che veramente hanno dato tutto sul campo, senza risparmio e senza esclusione di colpi in una partita maschia ma mai cattiva , giocata in uno scenario splendido quale è il ritrovato Olimpico pieno  di colori e assordante nel tifo (ci rifiutiamo di commentare qualche becero coro sulla discriminazione territoriale,  quello non è tifo è solo una demenza delinquenziale).

Quello che bisogna ritrovare al Maradona che non può essere solo un muro di gradinate piene ma silenti, deve tornare ad essere il dodicesimo uomo per i nostri azzurri, abbiamo bisogno della nostra bella    ‘mbriana,   a partire dalla prossima in notturna , dove le stelle  “tornino a tremare di amore e di passione”.

Il calcio è questo: è spettacolo, è calore,  è colore, è senso di appartenenza e non c’è spazio ne’  modo per altro.

Siamo lazzari felici, consapevoli di poter lottare fino alla fine, le giornate non sono più uggiose ma cariche di desideri e su quel treno vogliamo salire.

Foto: Instagram Roma

Salvatore Sabella

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