I buoni propositi per il nuovo anno? Basta paragoni tra Ancelotti e Sarri
È stato un anno importante e pieno di cambiamenti per il Napoli. Ma il dualismo tra i due tecnici, montato ad arte da alcuni giornalisti e tifosi, ha avuto più importanza rispetto a quello che società e squadra azzurra stanno facendo durante la stagione
L’arrivo di Carlo Ancelotti a Napoli ha scatenato reazioni molto contrastanti. Alcune davvero ridicole e simbolo di una provincialità che caratterizza la nostra comunità. Mi riferisco, ovviamente, a tutte quelle persone che hanno messo in discussione il valore professionale e umano di una persona che ha vinto tutto e dovunque.
Ma “Re Carlo” con la sua competenza ha saputo sedersi sulla panchina azzurra con grande umiltà senza infastidire e lasciarsi influenzare dal mito di Maurizio Sarri. Quest’ultimo ha regalato anni bellissimi al Napoli, purtroppo pieni di bellezza ma privi di trofei. Tuttavia l’empatia generata dal “Comandante” con i tifosi partenopei è stato un sentimento forte, unico e raro.
Ma a Napoli ogni discussione è sempre estremizzata, così anche per i due allenatori sono nati gli schieramenti tra chi è sarrista o anti sarrista a prescindere. Giornalisti e tifosi che ancora oggi, invece di soffermarsi su quello che combinano società e squadra azzurra, stanno perdendo tempo a fare paragoni che in realtà non dovrebbero proprio esistere.
Penso che due persone così diverse, come Ancelotti e Sarri, dalla storia e dalle esperienze così differenti, non meritino alcun paragone. Entrambi fanno parte della storia del Napoli e sono stati indispensabili per l’evoluzione della squadra azzurra.
I NUMERI – L’osservazione dei dati dell’ultima stagione con quelli di questa in corso, ha fatto emergere alcuni aspetti interessanti. In Europa sia Sarri che Ancelotti hanno avuto molta sfortuna. Entrambi sono stati eliminati e condannati all’Europa League ma quest’anno il Napoli ha fatto meglio (2 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta, rispetto alle 4 sconfitte incassate l’anno precedente). In campionato, invece, dopo 18 giornate – durante la stagione 2017 / 2018 – il Napoli era primo in classifica con 45 punti. Ora, dopo la sconfitta di Milano contro l’Inter, gli azzurri sono secondi con 41 punti, a 9 lunghezze dalla Juventus capolista. L’anno prima, Sarri aveva ottenuto fino a questo momento 14 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, facendo 41 gol e subendone 13. Ancelotti, ad oggi, ha collezionato 13 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, realizzando 34 gol e subendone 15.
Il quadro dipinto dalle statistiche è abbastanza chiaro. Ancelotti per essere al suo primo anno in azzurro ha solo qualche punto in meno rispetto al suo predecessore. Ma la vera differenza tra le due stagioni è un’altra: episodi a parte, la Juventus sta disputando un campionato pazzesco. Questo potrebbe dare un vantaggio al Napoli: la possibilità di lottare per la vittoria dell’Europa League con maggiore serenità. Infatti, la scorsa stagione, il capitolo europeo si è chiuso subito per il Napoli di Sarri eliminato ai 16esimi di finale contro il Lipsia.
Insomma, alla fine dell’anno e dopo le feste natalizie si tirano un pò le somme su cosa è stato fatto e soprattutto cosa bisognerà fare per il futuro. Ci sono tanti buoni propositi, uno di questi dovrebbe essere proprio quello di smettere di paragonare due grandi allenatori come Ancelotti e Sarri. Un’offesa per entrambi i professionisti e in generale per il calcio.
Andrea Aversa