I 5 PENSIERI POST PARMA-NAPOLI

A Parma arriva la seconda sconfitta azzurra del post-lockdown. Ma soprattutto arriva la terza prestazione sottolivello dei ragazzi di Gattuso, dopo quelle contro il Bologna e l’ Udinese.

Analizziamo la brutta partita contro i crociati al Tardini.

1- Spina staccata

Parma – Napoli è apparsa tutto tranne che una partita. Direi un allenamento per entrambe le squadre. 

A poche giornate dalla chiusura del campionato, con una classifica già ampiamente definita, e soprattutto in uno dei mesi più improponibili per giocare a calcio ad alta intensità, non si può pretendere chissà quali prestazioni dai calciatori. Tuttavia, il Napoli, come già detto nei precedenti appuntamenti con la nostra rubrica, deve assolutamente sfruttare questi ultimi match di Serie A per arrivare al meglio alla sfida contro il Barcellona in Champions l’ 8 Agosto, e questo non sta avvenendo. Gli uomini di Gattuso hanno allentato la presa da diversi giorni a questa parte e in campo giocano con poca applicazione e intensità. Un peccato dato che la squadra dal ritorno in campo dopo lo stop ha dimostrato un primo scorcio di crescita importante.

2- Il Napoli di Gattuso lo giudicheremo la prossima stagione 

Il Napoli targato Ringhio lo valuteremo però dall’ inizio della nuova stagione in poi, che ci farà capire veramente il potenziale della squadra azzurra post-Ancelotti.

Non ci facciamo prendere, di fronte a queste partite, da giudizi che sarebbero di poco valore rispetto a una situazione così compromessa quale è questa che si è venuta a creare nel calcio italiano a causa dell’ emergenza sanitaria.

Dalla stagione 20/21 capiremo cosa può essere il team di Mister Gennaro.

Per ora i giudizi devono limitarsi a farci dire che dall’ arrivo del tecnico calabrese il Napoli è emerso dall’ acqua in cui era caduta con Ancelotti in autunno, e dalla ripresa del calcio ha mostrato un’ inizio di rinascita e ottime potenzialità dal punto di vista del gioco su cui dover lavorare per arrivare a giocare quel calcio elegante e pericoloso che questo nuovo Napoli da la sensazione di poter offrire alla lunga. Le ultime prestazioni, in primis quella di Parma, sono state un passo indietro nel percorso di crescita, ma, date le circostanze di questo calcio, non rappresentano un elemento sul quale poter esprimere un giudizio deciso sulla squadra azzurra.

Il Napoli di Gattuso lo giudicheremo la prossima stagione. Questione di pazienza e di tempo.

3- La consacrazione di Lorenzo 

Nominare un migliore in campo dei nostri nella sfida del Tardini sarebbe eccessivo.

Più che altro, possiamo parlare di chi ci ha impressionato, perchè qualcuno c’ è, nonostante la brutta prova e sconfitta. E a me ultimamente, proprio come ieri, impressiona sempre e di più il Capitano.

E non tanto per le giocate, ma soprattutto per il carattere. Lorenzo si trascina sempre di più la squadra sulle spalle e se la porta dietro, anche nelle prestazioni negative. Contro i crociati è stato uno dei pochi che si è fatto apprezzare per presenza attiva in campo. Si sacrifica e si mette al servizio dei compagni. Leader a tutti gli effetti.

Quando la partita lo chiama in causa con l’ occasione più importante, la raccoglie e la trasforma in gol con calma e freddezza massime.

Ora non c’ è più spazio per le critiche nei suoi confronti. Lorenzo è consacrato.Anzi, si è consacrato.

4- Allan è già in aeroporto 

La grande novità del match è stata la titolarità di Allan, da tante partite fuori dal progetto tecnico. 

Il brasiliano già da tempo ha rotto con la società ed è riuscito a deludere addirittura Gattuso, che ha deciso, seguendo le sue buone ragioni, di tenerlo fuori.

Ieri inaspettatamente il mister gli dato un’ occasione dal primo minuto, ma non è stato assolutamente ripagato. Prova brutta e insufficiente da parte di colui che chiamavamo “il nostro mastino”, lontano anni luce dalle grandi prove regalateci, che valevano da sole il prezzo del biglietto. Un’ involuzione assurda, frutto di una mente orientata totalmente da un’ altra parte. 

Ci saremmo aspettati da lui la volontà di cambiare aria, ci mancherebbe, ma proprio da Allan non avremmo mai immaginato di dover un giorno assistere a questo atteggiamento che non va più a onorare la Nostra Maglia. Chi indossa quest’ ultima, deve, indipendentemente da qualsiasi cosa, rispettarla e darne l’ anima sempre e fino alla fine. E da Allan ce lo saremmo aspettati senza dubbio…

5- Lobotka la chiave, Rui l’ uomo in più

Altre due note della brutta partita in Emilia sono, ancora una volta, Lobotka e Mario Rui.

Il primo entra soltanto all’ 85′ ma già con soli pochi tocchi di palla fa capire che è fondamentale nella gestione della manovra a centrocampo. È il regista che serviva da tempo.

Il secondo sta offrendo ottime prestazioni: se si conferma in questo stato, sarà un tassello preziosissimo e inamovibile sulla fascia sinistra.

Marco Falco 

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