I 5 pensieri post Napoli-Liverpool |

I 5 pensieri post Napoli-Liverpool

Napoli-Liverpool rischia di rimanere negli annali come una delle partite più belle della nostra storia. La squadra azzurra ha semplicemente devastato gli uomini di Klopp in Champions League e ha terminato la gara con un sonoro 4-1. Soltanto applausi per il team di mister Spalletti. Cerchiamo, però, tramite cinque pensieri, di riassumere al meglio il match:

1. Zambo Anguissa è un colosso

Il migliore in campo è stato, in assoluto, André Frank Zambo Anguissa. Il camerunense è ormai una realtà del nostro calcio e, insieme a Lobotka, gestisce il centrocampo azzurro con perfezione. Recupera palloni per tutta la gara, senza mai stancarsi. Addirittura, al 93esimo minuto, sul 4-1, è andato a riconquistarsi una palla persa da calcio d’angolo. Le giocate di fino ed il primo gol con la maglia del Napoli sono la ciliegina sulla torta della sua fantastica giornata.

2. Who needs Navas?

Alex Meret è sicuramente uno dei giocatori più criticati del Napoli attuale. Anche la società, come i tifosi, pensava di non poter affidare a lui la porta azzurra. Tanto che, fino all’ultimo giorno di mercato, si cercava di acquistare Keylor Navas dal PSG. Eppure, il numero 1 azzurro non si è scoraggiato ed ha messo tutto sé stesso in campo, conquistando con le unghie e con i denti la fiducia del mister. Anche ieri ha disputato una partita da portiere di livello, facendo parate fondamentali e dando un grande aiuto alla difesa in fase di impostazione. A noi non resta altro che sperare che continui così.

3. Victor: che sfortuna!

Uno degli uomini più sfortunati della gara è stato sicuramente Victor Osimhen. Il nigeriano lotta come se non ci fosse un domani e fa venire gli incubi a Virgil Van Dijk con le sue sgaloppate in profondità. Quest’ultimo, infatti, dovrà far fallo da rigore per fermarlo. Purtroppo, la dea bendata non era dalla sua parte: un palo ad inizio partita, l’errore dal dischetto e l’infortunio che lo costringe ad uscire al 40esimo minuto del primo tempo condizionano incredibilmente il suo match. Riprenditi Victor, tutta Napoli è dalla tua parte.

4. Il Cholito ci ha ricordato perché amiamo il calcio

Nessuno avrebbe pensato una frase del genere 4 anni fa, quando Giovanni Simeone ci tolse uno scudetto con la famosa tripletta di Firenze. Eppure, il Cholito ci ha ricordato perché tutti ci siamo innamorati di questo sport. A 14 anni, l’argentino si tatua il simbolo della Champions League sul braccio, con il sogno di poter un giorno segnare in questa competizione ed esultare baciando il tatuaggio. Bene, tutto ciò è successo ieri: dopo 13 anni di attesa, il numero di 18 festeggia in lacrime il gol del 3-0. Poi diteci che è solo un gioco…

5. La difesa è ormai un muro

Partita perfetta del duo difensivo formato da Kim Min-Jae ed Amir Rrahmani che fanno dimenticare ai tifosi un mostro sacro come Kalidou Koulibaly. Di certo, nessuno dei due centrali azzurri è paragonabile al senegalese, ma con l’impegno e il gioco di squadra lo stanno sostituendo al meglio. Nessuno dei due si fa intimorire dall’attacco dei Reds e, molto spesso, giganteggiano davanti a colossi come Momo Salah e Roberto Firmino. Il coreano commette un errore nel secondo tempo, ma per sua fortuna sarà ricordato solo da chi era allo stadio, visto che non è stato ripreso dalle telecamere.

Mario De Lucia

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